Corriere della Sera, 17 agosto 2024
In Malga a Ortisei un piatto vuoto costa tre euro
Era dall’estate scorsa – ricordata (anche) per gli «scontrini folli» – che non si registravano più lamentele per gli svariati extra dovuti a determinati servizi in più offerti da bar e ristoranti. Ricordate l’euro e cinquanta per un cucchiaino in più? Oppure i due euro per la pizza «ben cotta»? Ci eravamo quasi abituati. Fino a quando, proprio in questi giorni, la polemica si è nuovamente accesa. Questa volta per un piatto vuoto in più che di solito si ordina per condividere un pasto. La richiesta arriva da Malga Cason, a Ortisei, località di montagna in provincia di Bolzano. «Abbiamo inserito questa voce dopo l’ennesimo gruppo che l’anno scorso aveva ordinato qualche pietanza aggiungendo sette-otto piatti in più vuoti – raccontano dal locale —. Abbiamo annotato a mano il prezzo sul menu. È tutto alla luce del sole. Perché per noi – aggiungono — è lavoro in più. Ovvero significa lavare più piatti e impiegare una persona che li porta. Tuttavia, non mettiamo in conto i tre euro quando il pasto da condividere è con un bambino». Da quando è subentrato il costo extra le persone, una volta edotte, pur di non pagare i tre euro, si adattano a mangiare dallo stesso piatto. «La richiesta, comunque, mi spiace dirlo, arriva sempre e solo da persone italiane. I turisti tedeschi, americani e inglesi non si fanno problemi a condividere una o più porzioni dallo stesso piatto». Qui, specificano ancora dalla malga, «non chiediamo un coperto fisso, le posate le portiamo in tavola gratis. Maun “gettone” per un piatto vuoto in più sì, quello sì». Il coperto per le posate non viene calcolato, tuttavia esistono altre spese per il cliente. Acqua del rubinetto e pane hanno un loro prezzo. In questo ultimo caso si parla di 2 euro (se il cestino è piccolo) o 5 euro (per un cestino grande, adatto a 3-4 persone).