Il Messaggero, 15 agosto 2024
In morte di Peggy Moffitt, modella
Roma – Si faceva fotografare con il trucco pesante e il taglio di capelli asimmetrico. Ma non è per quei particolari che Peggy Moffitt, ex modella scomparsa il 10 agosto a Beverly Hills a 87 anni, sarà ricordata. Il momento clou della sua vita è stato il giugno 1964, quando apparve in un costume disegnato da Rudi Gernreich, prima di schiena su Look e subito dopo in versione frontale sulla rivista Women’s Wear Daily. Dettaglio fondamentale: mancava il pezzo di sopra. Quello di Peggy, fotografato dal marito William Claxton, è stato il primo topless su un giornale femminile. Come ricorda oggi il figlio Christopher Claxton, lei «faceva parte di una generazione di giovani donne che volevano spingersi oltre i limiti ed esplorare».E dire che la stessa Moffitt si definiva «discendente dei puritani del Mayflower», e insomma quel monokini non aveva una gran voglia di esibirlo. Si era convinta, ma forse si era anche pentita, visto che mezzo secolo dopo ricordava come i pochi secondi dello scatto l’abbiano “perseguitata” per la vita intera: tutti a chiederle ricordi e ragioni.Le ragioni poi sono presto dette. Erano davvero altre epoche. Ormai “grande”, Elsa Martinelli – che è stata una bellissima modella e un po’ attrice, amica di Brigitte Bardot con cui giocava a carte e frequentava allegramente (mezza) svestita Saint-Tropez – osservava come le donne rispetto ai suoi anni Sessanta al mare si presentassero ormai molto più coperte (e non sempre granché bene): un ritorno indietro, una caduta di libertà, diceva.
D’altra parte, i suoi erano gli anni dei reggiseni al rogo, degli scontri in cui si voleva portare in carcere le ragazze che esibivano il topless in spiaggia. E ci volle una sentenza della Corte di Cassazione del novembre 1978 per porre fine alle infinite querelle perbeniste. Un processo per atti osceni contro una donna che si era sbarazzata del reggiseno al mare si era concluso per la prima volta con una distinzione fra «nudo integrale» e «prendere il sole a seno scoperto», e la Corte aveva stabilito che il secondo, in spiaggia, non offende la pubblica decenza.D’altra parte, quegli uomini che dopo aver attentamente guardato capitava si dichiarassero offesi probabilmente si erano scordati di come anche a loro un tempo fosse toccato difendersi per affermare il diritto di prendere il sole a torso nudo e non con quei costumini interi – neri e di maglina – in cui li vediamo sudare nelle vecchie foto. «Nessun bagnante a torso nudo potrà rovinare gli standard elevati e l’aspetto raffinato del nuovo Ocean Beach Park», affermava nel 1930 Philip B. Kohut, il capo della polizia di Long Island, commentando la condanna inflitta a tre uomini arrestati per aver nuotato in topless.Se il ’700 non disdegnava di ritrarre un seno nudo, se a inizio Novecento si sperimentava qualche prova di topless in spiaggia, poi il 68, i Settanta dei grandi diritti civili, divorzio e aborto, de “il corpo è mio e lo gestisco io” sembravano... conquiste? A ogni corso segue un ricorso, il pallore torna a essere più trendy dell’abbronzatura, come quando la diversa tonalità epidermica distingueva la classe ricca da quella operaia costretta a lavorare al sole (e pure degli immigrati).I monokini dal mare iniziano a scomparire. Più facile trovare un integrale, nelle spiagge nudiste, che una turista half dressed. Anche i personaggi più pubblici ormai evitano. A meno che non siano Iene come Veronica Gentili, in monokini a Fregene, o vecchie ragazze come Madonna che (il 16 agosto) festeggia i 66 anni con un nuovo compagno e un nuovo seminudo. La testimonianza diretta, sulla popolazione non vip, svela altro: sulla battigia ligure solo una ragazza nordica e di pelle candida osa non indossare la parte di sopra. Ma il suo fisico è androgino. E questa con il diffondersi della convinzione che prendere il sole a petto nudo provochi il cancro è una delle ragioni che hanno riportato in auge il bikini: gli interventi al seno sono aumentati, e spesso lasciano tracce spiacevoli. In più, quando ti sdrai sul lettino le tette puntano dritte al cielo e non sulla sabbia: tutti capiscono che sei rifatta.Ma poi basta farsi un giro in spiaggia: da una parte ci si copre, dall’altra ci si scopre. Il posteriore batte il lato A su tutti i lidi. Il look da fondoschiena è ormai sempre più ridotto, una elegante strisciolina fra glutei perfetti. Anche questo non è un caso: oggi l’intervento più richiesto come regalo dei 18 anni è proprio quello sotto. Così, sepolta Peggy Moffitt, per le comuni mortali la gara estiva 2024 si combatte sul lato B.