Il Messaggero, 15 agosto 2024
Uccide il padre e fugge con il cadavere in auto
Pomigliano d’Arco – Il viaggio della follia. Uccide il padre a Monaco di Baviera e dopo aver nascosto il cadavere nel bagagliaio della sua Skoda, ha guidato per diciotto ore, fino a quando la vettura si blocca per un guasto nei pressi degli svincoli autostradali di Pomigliano d’Arco. Il parricida, Tobias Amman, 31 anni, che era ricercato dalla polizia tedesca che aveva emesso poche ore dopo l’orrendo delitto un mandato di cattura europeo, ha allora cercato di rubare un altro veicolo introducendosi in alcune abitazioni, ubicate nei pressi dei raccordi dell’autostrada. Ed lì che è stato fermato dagli agenti della polizia locale, diretta dal comandante Emiliano Nacar, intervenuti tra via Passariello e via Kant, allertati dai residenti della zona per i vari tentatiVI di furto dall’omicida. Gli agenti della municipale lo hanno individuato subito, intimandogli l’alt.L’uomo, invece, ha tentato di scappare a piedi, correndo verso l’autostrada. Una corsa durata pochissimi istanti. Gli agenti della municipale lo hanno raggiunto, e bloccato, credendo di aver ammanettato un ladro e sventato così uno dei tanti furti estivi. Ma non era così. Gli agenti hanno individuato la Skoda, ferma sul ciglio di uno dei raccordi, e hanno iniziato la perquisizione della vettura. Ed è stato puro orrore.Nel bagagliaio della Skoda, gli agenti della municipale, sotto una coperta hanno scoperto il cadavere, che presentava diverse ferite da arma da taglio al volto, al collo e al torace. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile di Napoli, diretta dal primo dirigente Giovanni Leuci, e poliziotti della scientifica per i rilievi.All’interno della vettura, sono stati rinvenuti e sequestrati anche 500 euro in contanti. I successivi controlli hanno poi consentito agli inquirenti di accertare che l’uomo, era destinatario di un mandato di cattura europeo, disposto dalla polizia criminale di Monaco di Baviera, per omicidio volontario del padre.Eppure resta incomprensibile che l’auto del parricida abbia potuto attraversare Germania e mezza Italia, in un percorso dove sono presenti migliaia di telecamere, senza che scattasse una segnalazione. Eppure gli inquirenti tedeschi, avevano tutti i particolari dell’omicidio. E se non fosse stato per quel guasto, e per il sistema di video sorveglianza della polizia municipale di Pomigliano d’Arco, grazie al quale è stata immediatamente individuata la vettura abbandonata dall’assassino, chissà cos’altro avrebbe combinato l’arrestato, che a detta degli agenti della municipale, nemmeno ci stava tanto con la testa.L’uomo, rispondendo in inglese al comandante della polizia locale, avrebbe dichiarato di non aver rubato nulla, per poi chiudersi in un ostinato silenzio. E dopo le formalità, su disposizione del pubblico ministero di turno presso la procura della Repubblica di Nola, è stato accompagnato presso il carcere di Poggioreale, mentre il corpo del padre è stato portato all’istituto di medicina legale. Gli inquirenti non ritengono ancora chiusa l’indagine, perché ci sarebbero punti non del tutto chiari. Ora la vicenda giudiziaria si sposta sulla richiesta di estradizione in Germania per Tobias Amman, che non parla l’italiano, ma solo inglese e lingua madre.L’assassino una volta messo piede in Italia, si è reso responsabile del reato di occultamento di cadavere e tentato furto a Pomigliano d’Arco. Per questo, prima di venga concessa l’estradizione in Germania, dovrebbe essere processato per questi due reati. E anche la questione dell’autopsia della vittima, che dovrebbe essere effettuata in Italia, il luogo dove è stato trovato il cadavere, potrebbe dilatare i tempi per il suo ritorno in manette a Monaco di Baviera, imputato di omicidio volontario.