il Giornale, 15 agosto 2024
Intervista a Barbara Bouchet
Barbara Bouchet, stavolta sono davvero 80.
«Stavolta sì. Già l’anno scorso mi cercavano per festeggiarli, questi benedetti ottant’anni, ma era solo una fake news su Internet. Ho provato a farla togliere ma poi, sa che c’è? Non me ne fregava nulla e ho lasciato perdere».
Ottant’anni e niente chirurgia estetica.
«E io sono contenta della faccia che ho».
Anna Magnani diceva ai truccatori: «Lasciatemi tutte le rughe, c’ho messo una vita a farmele!».
«Per strada gli uomini, ma soprattutto le donne, mi fanno ancora i complimenti: oggi le ragazzine si stravolgono i lineamenti già a 18 anni. Mi fa molta paura. Vorrei poi vederle a ottanta...».
Barbara Bouchet ha una vita da romanzo e domani sera c’è un altro capitolo da scivere: la serie Fragili, in onda consecutivamente in prima e seconda serata su Canale 5. «È un confronto generazionale, tanti giovani e noi anziani che pian piano si incontrano», dice lei.
Che storia, la sua storia. Nata a Reichenberg a Ferragosto del 1944 nell’allora Cecoslovacchia annessa al Terzo Reich, dopo la guerra, racconta, «la mamma tedesca ci portò in una fattoria della Baviera dove fino ai 12 anni ho trascorso il tempo tra mucche, maiali e castagne. Mio papà era sempre in giro, praticamente tornava soltanto quando nasceva un figlio, in totale siamo sei».
Poi il trasloco negli Stati Uniti, «il grande sogno di mia mamma». Da San Francisco a Hollywood ci volle poco. Barbara Gutscher fece show televisivi, poi diventò Barbara Bouchet, fece impazzire Steve McQueen e Warren Beatty e partecipò anche a una puntata di Star Trek (titolo: Con qualsiasi nome, lei era l’aliena Kelinda). «Dopo vissi per due anni in Gran Bretagna e infine in Italia, una vera scommessa, non conoscevo niente, neanche la lingua».
Bellezza asburgica ma sensuale, diventò un’icona sexy, una delle prime. Le commedie ma non solo: «Ricordo il set con Mastroianni in Per le antiche scale girato da Mauro Bolognini nel 1975 e Milano calibro 9». Di certo il successo popolare arriva con L’anatra all’arancia di fianco a Monica Vitti e Ugo Tognazzi, La moglie in vacanza... l’amante in città con Edvige Fenech e Renzo Montagnani, Spaghetti a mezzanotte con Lino Banfi e Teo Teocoli: «Questo me lo rivedo ogni tanto con piacere, ma sono tutti film che vengono continuamente trasmessi in tv, specialmente da Cine34». Poi a 39 anni il ritiro: «Pensavo che a quell’età continuare a essere un simbolo del sesso non andasse bene. Mi sono detta: torno tra 10 anni con altri ruoli. In realtà sono tornata dopo 20 e molti non sapevano più chi fossi».
Nel frattempo aveva pubblicato una serie di libri e video di aerobica ed era diventa il simbolo del fitness, la Jane Fonda italiana.
«Ora in tv e al cinema faccio i ruoli che vanno bene per me. Le donne come me vedono solo giovani sullo schermo o gente che si ringiovanisce: io faccio i ruoli giusti per l’età che ho, non fingo di avere un’altra età. C’è pronto un nuovo film, ma non posso dire nulla, uscirà presto al cinema».
Ma c’è stato un momento in cui il «suo» cinema era snobbato o dimenticato.
«Devo ringraziare Quentin Tarantino che ha aiutato a riscoprire i film allora chiamati di serie B».
Le ha anche offerto un ruolo.
«Sì in Bastardi senza gloria. Ma ho rifiutato perché voleva che recitassi in francese. Poi, alla prima del film, ha voluto che mi sedessi accanto a lui e mi ha detto: Sai, se tu avessi accettato, avrei comunque dovuto tagliare la tua parte. In ogni caso era un film senza gloria, mi pare».
Da sex symbol avrà avuto delle proposte indecenti.
«Negli Usa sì».
E in Italia?
«In Italia no. Ero già un’attrice affermata, non ho neanche rischiato di finire sul cosiddetto divano del produttore. È anche vero che gli uomini stanno alla larga da una donna sicura come me e questo vale per tutte le donne: siate più sicure».
I femminicidi aumentano.
«Gli uomini diventano sempre più insicuri. Anche a una certa età perdono il lume della ragione, magari dopo una vita insieme. Non accettano ciò che le donne stanno diventando, ossia sempre più autonome».
Da Mastroianni a Tognazzi a Placido, ha recitato con tanti protagonisti dei cinema. Quali rapporti aveva con loro?
«Mai mantenuto rapporti con nessuno oltre al set. Il posto di lavoro è una cosa, la vita privata è un’altra. Anche i miei amici sono tutti estranei al mio mondo, a parte Corinne Clery, che recita anche lei in Fragili ed è una mia carissima amica. Ma vedo che questa è una tendenza che prende piede anche negli Stati Uniti. Pure le attrici più famose recitano a Hollywood ma vivono in campagna, lontano, in altri ambienti».
Tante attrici fanno anche battaglie politiche.
«Io sono apolitica, non la seguo, non voto neanche».
Ha visto le Olimpiadi?
«Che meraviglia la ginnastica ritmica e il nuoto».
E il pugilato?
«Si riferisce al caso della pugile algerina? Se hanno controllato bene e hanno fatto tutti gli esami possibili, non resta che accettare che sia una donna, una donna molto forte».
Sui social si dice di tutto.
«E mi dispiace che i giovani si basino su quello che leggono specialmente lì e sul web. Molto spesso non è la realtà, è pieno di fake news, tipo quella sulla mia età».
Adesso ha ottant’anni per davvero.
«E, guardandomi indietro, sono molto soddisfatta di come è andata».
E ora?
«Anche ora. Sono attenta all’alimentazione, all’attività fisica e alla mente. Ma il mio lavoro è tuttora la mia felicità. Mi sento bene nei miei anni, vorrei che i giovanissimi di oggi potessero un giorno provare la stessa sensazione».