la Repubblica, 14 agosto 2024
Stop di 10 ore e clienti infuriati Il super data center di Fastweb si scioglie al caldo milanese
MILANO – Il caldo anomalo della settimana di Ferragosto a Milano fa impazzire anche la tecnologia mandando in tilt perfino i data center di ultima generazione. Fa però effetto scoprire che il cambiamento climatico ha avuto la meglio anche su un mondo che viaggia sempre più sull’IntelligenzaArtificiale e sul cloud, dove nonostante i protocolli di sicurezza i back up e le tante precauzioni, anche un’azienda innovativa come Fastweb può essere messa in ginocchio dalla canicola.
Lunedì notte alle 23.00 quando il termometro segnava 30 gradi, dopo aver toccato nella giornata punte di 36, anche il nuovo data center Tier Quattro (ovvero l’equivalente delle cinque stelle degli alberghi) alle porte di Milano, ha iniziato a “sudare”. La scheda di questi calcolatori deve avere una temperatura di 20 gradi (e non deve in nessun caso superare i 28 gradi), quindi la stanza che ospita queste macchine deve essere molto fredda, come un grande frigorifero, con una temperatura compresa tra 4 e 6 gradi. Sempre per questioni di sicurezza, il sistema di raffreddamento delle macchine è alimentato a liquido (mai ad aria), spesso viene raffreddato da una serie di canaline attraverso cui passa l’acqua. Ma due notti fa qualcosa è andato storto e ha mandato in panne sia il data center principale, che quello di scorta (detto back up). Secondo gli esperti la causa non può essere stata solo l’afa notturna, ma di sicuro l’alta temperatura di questi giorni non aiuta. Forse è fuoriuscita dell’acqua, l’azienda non scende in dettagli, fatto sta che uno dopo l’altro, come in un domino, sono andati giù tutti i server. Per fortuna era notte fonda, anche perché l’impianto del gruppo guidato da Walter Renna, è quello dedicato alle grandi aziende, che di solito a quell’ora sono chiuse. Tuttavia, pare ci fosse stato un altro precedente due mesi fa, che per fortuna è durato solo poche ore, mentre lunedì notte per individuare il problema, risolverlo e far ripartire le macchine ci sono volute oltre 10 ore.
Fastweb che proprio ieri ha inviato all’Antitrust tricolore l’informativa per le nozze con Vodafone d’Italia, ha fatto sapere che «di prima mattina il servizio è stato ripristinato regolarmente» e che si è trattato di «un imprevedibile malfunzionamento del sistema di gestione dell’impianto di condizionamento di uno dei Datacenter di Milano». Il gruppo controllato da Swisscom ha poi precisato che «le cause sono state individuate e il sistema è stato messo in sicurezza per evitare il ripetersi di incidenti». Insomma si sarebbe trattato di una situazione anomala, per cui l’azienda ha chiesto scusa «profondamente» a tutte le aziende clienti interessate «per i disagi subiti».
Scuse che poco hanno consolato il gruppo Caltagirone Editore, che lunedì a quell’ora stava mandando in stampa i pdf dei giornali del 13 agosto, che con lo shutdown sono rimasti intrappolati nei data center di Fastweb senza poter raggiungere le rotative, bloccando anche gli abbonamenti digitali del Messaggero, del Mattino del Corriere Adriatico, e solo parzialmente quelli del-Gazzettino.