la Repubblica, 14 agosto 2024
Ben Gvir e i suoi seguaci pregano sulla Spianata delle Moschee. E fanno infuriare anche Netanyahu
GERUSALEMME – Lo Shemà Israel,“Ascolta, o Israele,” la più sacra delle preghiere ebraiche, usata nel luogo più controverso per lanciare un messaggio politico. Provocando non solo la condanna di mezzo mondo, ma persino la rabbia di Benjamin Netanyahu e di altri partner di governo. Protagonista dell’incidente è stato ieri, ancora una volta, il Ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit (Potere ebraico). Ieri mattina, in occasione della ricorrenza del 9 di Av, non si è limitato a salire sulla Spianata delle Moschee/Monte del Tempio, come già aveva fatto in passato, ma vi ha anche pregato insieme ad altri visitatori, infrangendo il cosiddetto, delicatissimo, status quoche permette ai non musulmani di accedere all’area ma non di condurvi attività religiose o spirituali.
Il luogo è considerato sacro da tutte le religioni monoteiste: lì si trova la roccia a partire dalla quale Dio avrebbe creato il mondo, e lì il patriarca Abramo avrebbe tentato di sacrificare Isacco, Ismaele per l’Islam, secondo il quale su quell’altura Maometto ascese alla presenza divina. Nel cuore di Gerusalemme, è lì che sorse per secoli il Tempio Sacro che fu raso al suolo dai romani nel 70 d.C. Il celebre Muro del Pianto faceva parte della sua recinzione ed è rimasto nei millenni luogo ebraico di preghiera. Già all’alba della nascita dell’Islam nel VII secolo, in cima alla collina fu eretta una moschea (quella attuale sarebbe stata costruita nell’VIII).
Nel 2000, una visita del futuro primo ministro Ariel Sharon al complesso fu considerata la scintilla cheprovocò la seconda Intifada. Nel 2021, proprio gli scontri intorno alla moschea di Al Aqsa durante il Ramadan rappresentarono il preludio a undici giorni di conflitto fra Israele e Hamas.
Ben Gvir visitò il luogo subito dopo la sua nomina a ministro nel gennaio 2022. «La politica del ministro della Sicurezza Nazionale è quella di consentire la libertà di culto per gli ebrei in tutti i luoghi, incluso il Monte del Tempio, e gli ebrei continueranno a farlo anche in futuro», ha affermato ieri.
Durissimo Netanyahu: «Sono il governo e il primo ministro a determinare la politica sul Monte del Tempio. Non esiste una politica privata, né del ministro della Sicurezza Nazionale né di nessun altro»,ha scrittoin una nota che definisce l’accaduto una «deviazione dello status quo», ribadendo come esso rimarrà invariato.
Ben Gvir ha ricevuto condanne dentro e fuori da Israele. Oltre al leader dell’opposizione Lapid, a criticare aspramente il ministro è stato anche il leader del partito ultraortodosso Utj, Moshe Gafni (una parte dei rabbini proibisce agli ebrei l’ascesa al luogo, per la sua santità nella tradizione). A intervenire anche Usa («Inaccettabile»), Ue, Onu, Egitto, Giordania e Autorità Palestinese. Ben Gvir se la ride. I suoi sostenitori sono con lui e le condanne lo rafforzano.