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 2024  agosto 13 Martedì calendario

Periscopio

Il mondo forse è migliorato dal 16 ottobre del 1968. È più gaio, le guerre fioriscono ma la pace come aspirazione universale le sovrasta, le controffensive devono essere difensive, le armi sì, però solo a certe condizioni. Ma Tommie Smith e John Carlos, i velocisti neri vincitori dei 200 metri piani alle Olimpiadi di Città del Messico che alzarono sul podio due braccia inguantate di nero, ebbero il privilegio d’una foto a pugno chiuso che fece storia. 56 anni dopo, a Parigi, l’atleta rifugiata che ha indossato una maglia con su scritto «liberate le donne afghane» è stata espulsa.il Foglio.

Ribadisco che i tratti somatici di Paola Egonu non rappresentano la maggioranza degl’italiani. Roberto Vannacci.
Si parla sovente di negri che hanno imparato la musica, di negri impiegati nelle banche, di negri che sanno leggere, scrivere, far di conto, danzare, parlare con i bianchi [e giocare a Volley]. Ma l’imitazione non indica necessariamente una seria rottura con le tendenze ereditarie. Arthur de Gobineau, Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane, Longanesi 1965.
Vannacci, il de Gobineau de noantri. Maurizio Gasparri.
Israele, altra mattanza.il Fattosky quotidiano.
A contare i morti, come sempre, è Hamas... ed è un po’ come quando Maduro conta i voti in Venezuela. ItaliaOggi.
Qui in patria abbiamo una guerra diretta contro i sostenitori americani d’Israele. (…). Sono abbastanza vecchio da ricordare la propaganda maoista contro i «seguaci dell’imperialismo». (…) Una domanda: non è strano definire «di sinistra» [questo delirio radicale]? L’obiettivo della sinistra è sempre stato lottare per il benessere di uomini e donne che soffrono. (…) Eppure il pensiero magico rivoluzionario ha avuto una straordinaria presa su generazioni di persone di sinistra. Michael Walzer, Le Point (dal Foglio).

Ora dovremmo armare la Russia aggredita. Michele Ainis, costituzionalista (Silvia Truzzi, il Fattosky quotidiano).
Giunge l’invito a fermare o disarmare i raid ucraini d’incursione nel territorio russo. Mai dal campo della pace-resa è arrivato un simile invito al Cremlino, che ha fatto ciò che ha voluto nei territori occupati, conquistati e annessi. (…). Noi accettiamo obtorto collo di sostenere Kiev, purché combatta a handicap: l’Ucraina può battersi contro chi gli è entrato in casa, ma con un braccio legato dietro la schiena. Ezio Mauro, Repubblica.
Come c’entri tutto questo con la Costituzione italiana è un mistero. Giovanni Boggero, costituzionalista (dal Foglio).
La Difesa russa ha colpito con un missile a testata termobarica i militari ucraini a Sudzha, nel Kursk. L’ossigeno si trasforma in una fiammata di morte, la pressione spappola i corpi: gli ordigni termobarici, sono considerati tra le più micidiali armi convenzionali. L’ordigno è denominato anche «bomba a vuoto» perché, esplodendo, priva dell’aria l’ambiente nel quale deflagra. Una bomba termobarica funziona in due fasi: una carica esplosiva disperde combustibile nell’aria, che si trasforma a contatto con l’ossigeno in una nuvola infiammabile che può infiltrarsi in edifici, tunnel, ambienti non sigillati. Una seconda carica accende la nuvola, generando un’esplosione ad alta temperatura e un’onda d’urto prolungata, con una pressione e un calore che devastano l’area nel raggio d’azione. Corriere della Sera.

Abbiamo provato a contare i morti ucraini. (…) Ecco i (pochissimi) dati sulla carneficina d’una generazione del paese invaso nel febbraio 2022.La Verità (per chiamarla così).
Se l’Ucraina non avesse reagito all’invasione, ma avesse accolto esultando gli stupratori e i saccheggiatori russi, forse qualche giovane ucraino sarebbe stato fucilato, altri sarebbero stati torturati e mandati nei gulag a meditare, le donne sarebbero state giusto un po’ stuprate, i bambini rapiti, però moltissimi ucraini sarebbero stati risparmiati. Putin è generoso con i vinti (come con molti giornalisti occidentali, giudicandoli dal tono fake dei loro articoli). È Zelensky che ha ucciso e continua a uccidere la bella gioventù ucraina. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Nell’ultimo sondaggio del New York Times, oltre ad essere leggermente in testa a livello nazionale, Kamala Harris passa in vantaggio su Donald Trump anche in tre Stati in bilico che possono fare la differenza il 5 novembre: Michigan, Pennsylvania, Wisconsin. «Trump potrebbe perdere una gara che era sul punto di vincere tre settimane fa». Il giudizio viene da Karl Rove: lo stratega repubblicano che fu l’artefice delle vittorie di George W. Bush. Federico Rampini, Corriere della Sera.

[Elon Musk ha evocato] una prossima guerra civile in Europa otto volte negli ultimi dieci mesi usando il potente megafono della sua rete, X, fino ai recenti disordini in Gran Bretagna, alimentati anche da lui prima amplificando una notizia falsa (i tre bimbi di Liverpool assassinati da un immigrato clandestino musulmano) e poi definendo «inevitabile» una guerra civile nel Regno Unito. A Londra il progressista Guardian chiede interventi. Ma anche dall’altra parte dell’Atlantico il conservatore Wall Street Journal si chiede perché, se gridare «al fuoco» in un teatro gremito è un reato, non debba esserlo anche invocare una guerra civile in un Paese scosso da gravi disordini. Massimo Gaggi, Corriere della Sera.
Bisogna difendere Musk per difendere la libertà di tutti. Il padrone di «X» è estraneo al circuito che ha controllato i media e imposto il pensiero unico, restringendo lo spazio del dissenso. Make Libero Great Again.
Meno d’un mese fa [Musk ha retwittato] uno dei capisaldi del cospirazionismo: la convinzione che il «deep-state» e i Democratici coltivino piani segreti per rapire i bambini allo scopo di condurre esperimenti, fargli cambiare sesso, succhiargli dal sangue l’adenocromo per diventare immortali e altre prelibatezze del genere. Pietro Salvatori, HuffPost.

Occhio, qui ci imbavagliano tutti. Oltre 700 arresti in Gran Bretagna per le rivolte violente anti-immigrati. In cella anche una [povera] donna colpevole d’aver diffuso informazioni false sull’assassino delle bimbe. La Verità (con rispetto parlando).
Ecché sarà mai! Cospirazionismo, fake news, disinformazia del Cremlino, vaneggiamento, libertà d’espressione... c’est la même chose. Così la Pravda, pardon: La Verità. Dal web.
Chi dice che di verità ce n’è una sola è un gran bugiardo. Roberto Gervaso.