il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2024
Come funziona l’amore
Un libro che merita di essere ricordato è Innamoramento e amore del sociologo Francesco Alberoni. L’innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo formato da due sole persone. L’amore è, invece, il consolidamento di due entità che finiscono per essere una. Sono ormai chiari i processi chimici e la loro cronologia durante la manifestazione di un sentimento. Il processo d’innamoramento inizia con la secrezione d’una serie d’ormoni che condizionano le prime fasi del rapporto. Primi i ferormoni che intervengono nell’attrazione fisica e che passano soprattutto tramite l’olfatto. Questa prima selezione dell’ipotetico partner è quella che crea una prima attrazione o repulsione. Dopoché interviene la fenelinatimina, stimolante, responsabile dello stato euforico e della trepidazione degli innamorati, stimola la libido ed è alla base dell’atteggiamento positivo che si sperimenta all’inizio di un rapporto che, in gergo amoroso, si traduce ne “le farfalle nello stomaco” e “l’amore è cieco!”! Dopo tale primissima fase chimica euforica, intervengono altri ormoni, come ossitocina e vasopressina responsabili della fase di creazione di un legame affettivo. Intervengono anche gli ormoni sessuali, quali, nell’uomo, il testosterone, che scatena, insieme alla dopamina, l’eccitazione sessuale. Il cocktail di sostanze crea l’indispensabile stato di coscienza alterato che fa sentire “innamorati”. Fase nella quale difficilmente si notano difetti caratteriali e il partner è la causa stimolo del nostro piacere. Non solo l’esperienza di vita ma anche la scienza dimostrano che questa fase è limitata nel tempo. L’innamoramento ha una sua fine, dopo dovrebbe arrivare l’amore; quando ciò non accade, la relazione finisce. Nell’amore, l’euforia del primo periodo è passata, s’inizia ad avere una visione reale della persona e del rapporto instaurato. Quando le tumultuose fasi dell’innamoramento volgono al termine, dopo circa 12-24 mesi, subentrano ormoni alla base di benessere e socialità: vasopressina e ossitocina. L’ossitocina, soprannominata “l’ormone delle coccole”, viene prodotta in vari momenti: durante l’attività sessuale, ma anche il parto, l’allattamento o perfino con un abbraccio. Legandosi a momenti non solo della sfera sessuale ma anche della vita di coppia routinaria, è alla base di un legame affettivo di lunga durata. Chi s’innamora ripetutamente ma non riesce ad avere rapporti duraturi vivrà fugaci euforie ma non la piacevolezza dell’amore che fa del partner il proprio completamento, con tutti i suoi pregi e difetti.