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 2024  agosto 12 Lunedì calendario

Pallate Dazn, telecronache da non capirci un tubo

Ricapitolando: mentre la stagione del Nuovo Corso di Dazn, il quinquennio che accompagnerà gli abbonati al calcio in tv fino al 30 giugno 2029, è cominciata nel segno delle ristrettezze, dei tagli e degli impoverimenti annunciati dalla piattaforma streaming a dispetto dell’aumentato prezzo degli abbonamenti (un esempio per tutti: Dazn ha comunicato che per questioni di risparmio, oltre ad aver messo in esubero metà dei suoi giornalisti, manderà telecronisti e inviati solo a 5 delle 10 partite in programma ogni settimana, mentre per le restanti 5 ci sarà la telecronaca “da tubo”; e infatti al pronti-via l’amichevole Juventus-Brest giocata a Pescara è cominciata con un minuto di silenzio osservato dalle squadre per onorare la memoria di un personaggio scomparso e il telecronista “da tubo”, non essendo sul posto, non è stato in grado di spiegarne il motivo agli abbonati: era “da tubo” e non ci ha capito un tubo), mentre la stagione del Nuovo Corso di DAZN è iniziata, dicevo, la piattaforma streaming contro la quale si è abbattuto uno tsunami di proteste in tutta Italia, da Aosta ad Agrigento, e contro la quale stanno già scattando migliaia di disdette, con una faccia tosta degna di miglior causa ha annunciato festante le fantasmagoriche novità che caratterizzeranno la nuova “imperdibile” stagione. E a darle manforte ha trovato la Gazzetta (con cui ha stretto una partnership commerciale) che magnifica ogni trovata di Dazn manco fosse l’ottava meraviglia del mondo.
Ultima genialata in ordine di tempo: l’inno Per sempre appositamente creato dall’artista Sarafine che sarà mandato a manetta nei break delle partite per il solluchero di tutti gli appassionati di calcio. «L’inedito – spiega la Gazzetta – racconta in note e parole le emozioni che accomunano tutti i tifosi di calcio: dalla passione per il gioco e le azioni in campo, all’unione delle persone che festeggiano la propria squadra, fino al calore del tifo e alla commozione per i cori. Per Sempre è un vero e proprio inno che Dazn, grazie alla scrittura moderna diretta e narrativa di Sarafine, ha voluto per dare voce alla passione di tutti i tifosi, celebrando il calcio italiano».
Ora, va bene tutto: ma non è che ascoltando in loop Sarafine (detto con tutto il rispetto per Sarafine) cantare «Se facessi miracoli io / fermerei il tempo / nell’attesa del piacere / tipo un gol da metà campo / mi commuovo per i cori / che dimezzano i dolori / quelli che viviamo insieme / e non moriremo soli», che l’abbonato di Dazn può consolarsi per aver pagato un abbonamento ulteriormente rincarato del 20 per cento e senza più Europa League e Conference League nel pacchetto, con tutte le trasmissioni che facevano da contorno alle partite cancellate, con metà delle telecronache fatte da tubo, con 14 giornalisti su 32 messi sulla strada essendo venute meno le produzioni e con l’incubo sempre incombente della rotellina del buffering a trasformare la visione della partita in una salita al Calvario. «Tengo alto l’umore / contro la gravità – dice ancora Sarafine – nelle vene una festa / che continuerà / per sempre».
Okay. Resta solo da spiegare quale sia la festa e quali siano i motivi che giustificano tanta baldoria. Dazn, e assieme a Dazn la Lega Serie A che una volta intascati i soldi della piattaforma si è defilata alla chetichella lasciando gli sportivi soli a vedersela contro le angherie dei detentori dei diritti, dovrebbero spiegarcelo. Perché se è vero che come dice Sarafine non moriremo soli, beh: meglio soli che così male accompagnati.
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