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 2024  agosto 12 Lunedì calendario

Sinner sconfitto a Montreal da Rublev nei quarti dopo due match nello stesso giorno. “Ora vado a Cincinnati, ma non aspettatevi miracoli”


Nella ricerca di sé stesso, Jannik Sinner ha aggiunto un altro tassello che gli mancava: la doppia partita nel medesimo giorno. A Montreal, complice il meteo piovoso, ha dovuto fare gli straordinari. Così, ha vinto di giorno contro il cileno Tabilo e poi, in notturna, ha ceduto al suo cosiddetto sosia (lo dice Medvedev, ma semplicemente perché ha i capelli rossi anche lui) Andrey Rublev. Un rivale che di solito Jannik batte, ma non ieri. «Le cose non vanno sempre per il verso giusto. Lascio Montreal con degli spunti positivi».
L’analisi è sempre misurata, secondo lo stile dell’uomo e del tennista. Sinner vede il bicchiere mezzo pieno perché, per chi non l’avesse compreso appieno, la sua formazione non è ancora completata, soprattutto dal punto di vista tennistico. E dunque ogni nuova situazione, inedita, è per lui e il suo staff (Vagnozzi, Cahill, Ferrara, Naldi) fonte di informazioni e suggerimenti per i piani e le strategie future. Lo conferma il diretto interessato: «Giocare due partite in un giorno è stata sicuramente dura perché non è quello cui siamo abituati».
Dalla tv mezza Italia s’è preoccupata per la sua anca, nel vederlo toccarsi, massaggiarsi e piegarsi sulla racchetta (senza comunque chiedere l’intervento del fisioterapista, come avrebbe voluto Cahill), ma il numero uno del mondo ha rassicurato tutti. «No, è tutto aposto. Credo che questo tipo di cose siano più mentali che fisiche. Anche se so che il mio corpo non è così pronto come vorrei, a causa delle scorse settimane, è stata una situazione mentale».
In conclusione, avendo raggiunto comunque i quarti del torneo vinto l’anno scorso, i danni sono stati in qualche modo contenuti, dal punto di vista della classifica. Su questo l’azzurro tiene a togliersi un sassolino dalle scarpe: «Spesso ci dimentichiamo della stagione che sto facendo. Ho vinto tante partite e ne ho perse veramente poche, oggi siamo a cinque. Non vedo il problema: so anch’io che non devo guardare a queste statistiche, però finora la mia annata è molto continua. Ho raggiunto almeno i quarti, o fatto meglio, in tutti i tornei a cui ho partecipato. Sono in una posizione dove voglio giocare per vincere titoli, certo, ma ad oggi è ancora più importante tornare al massimo livello fisico e mentale».
Oggi arriverà a Cincinnati, ma Sinner mette le mani avanti per itroppo ottimisti. «Fare miracoli nei prossimi cinque giorni non è possibile, essere al 100% non penso sia ipotizzabile. Dopo Cincinnati vedremo che cosa riuscirò a fare». Lo abbiamo visto contro Rublev: «Lui ha giocato molto bene, io ho alzato il livello nel secondo set ma non sono stato in grado di tenerlo. Dopo aver giocato uno o due punti lunghi ho avuto un calo di 3/4 minuti. Non voglio darmi una percentuale perché non mi piace, però la forma generale è lontana dal 100%. Speriamo di ritrovarla presto». Quando? «Penso di poter essere al massimo per lo Us Open, l’ultimo Slam dell’anno. L’evento cui sto puntando».