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 2024  agosto 11 Domenica calendario

Biografia di Rossella Brescia


Il sorriso di Rossella Brescia illumina la sala da tè dietro viale Mazzini, a Roma. Fisico asciutto, arriva puntualissima con il trolley: dopo si scapicollerà all’aeroporto di Fiumicino in direzione Martina Franca, dove l’attende il saggio di fine anno della sua scuola di danza e, più importante di tutto, qualche giorno in compagnia di papà Francesco. «Non mi riconosce più per via dell’Alzheimer. Questo dolore mi ha segnata, ma il tempo con lui resta preziosissimo», racconta senza filtri davanti a un bicchier d’acqua con succo di limone. 
Che lavoro facevano i suoi? 
«Papà era sarto, ma non voleva assolutamente che facessi il suo mestiere, infatti non so neanche riattaccare un bottone. Lui voleva fare l’attore e aveva anche mandato a Cinecittà delle foto bellissime, ma la nonna lo aveva minacciato: “Se vai non tornare”». 
E sua madre? 
«Ha sempre lavorato: aiutava una zia nella merceria, lavorava nei campi, non l’ho mai vista ferma a casa a fare niente. Da lei ho imparato a stare con i piedi per terra: nel mio mestiere c’è il rischio di farsi trasportare dall’effimero...». 
Com’è che ha deciso di fare la ballerina? 
«Mi appassionai alla danza grazie a Vittoria Ottolenghi e alla Maratona d’estate. Nel programma vidi un passo a due tra Alessandra Ferri e Mikhail Baryshnikov, avevo 9 anni, e dissi: io voglio imparare a fare questo. Ho talmente rotto le scatole a tutti che alla fine mi hanno iscritta a una scuola di danza». 
Quando ha saputo che sarebbe stato il suo mestiere? 
«Quando sono entrata all’Accademia Nazionale di danza, a Roma. Dopo la maturità classica mi ero iscritta all’università, ho dato qualche esame in Giurisprudenza, poi in Lettere moderne, ma ho capito che volevo fare altro». 
Prima partecipò anche a Miss Italia. 
«Solo per ridere. Ero stata eletta Miss Sorriso Puglia e la fascia prevedeva di andare a Salsomaggiore per le finali. Ma scappai dopo un giorno, non ero a mio agio a sfilare e basta. Il rappresentante della Puglia non faceva che ripetere: “Non so come hai fatto a vincere, sei brutta”». 
Ma non si può sentire! 
«Si è pure vantato di avermi scoperta lui...». 
Qual è il primo regalo importante che ha fatto alla sua famiglia? 
«Ho ristrutturato un bagno e ho comprato la cucina nuova». 
Dal 2006 si sveglia presto per la radio. 
«Alle 6, per l’esattezza. Alle 7 comincia la diretta di Tutti pazzi per Rds». 
Una lite micidiale che ha provocato con la sua imitazione della massaggiatrice Ciu-Lin? 
«Ma io non ho colpe! Sono i mariti e i fidanzati che chiedono di fare lo scherzo!». 
E cosa dice Sophia Loren? Imita pure lei. 
«Che ne so, non l’ho mai incontrata! Mi piacerebbe molto, però, perché alla fine imito solo chi mi piace. Di lei ho ricordi stupendi: vedevo i film suoi e di Totò con mio padre. Con il mio autore, David Lubrano, e con Luigi Esposito di Gigi e Ross abbiamo pensato al suo personaggio». 
L’ha perseguitata di più la somiglianza con Maria Grazia Cucinotta o con Penelope Cruz? 
«Ma no, nessuna! Con Maria Grazia siamo amicissime. Penelope Cruz non la conosco, ma anche lei ha cominciato con la danza. Di lei so tutto, posso dire qualsiasi cosa della sua vita». 
Ha fatto danza, radio, tv, fiction e cinema. In cosa si riconosce e di cosa è più orgogliosa? 
«A me piace tanto interpretare, l’ho capito col tempo, perché anche quando ballavo soltanto seguivo seminari di recitazione. Per la danza, sono molto fiera di Carmen e sicuramente di Franca Florio: ho studiato moltissimo per interpretarle. Poi mi sono divertita tanto a fare Mrs. Wilkinson, la maestra di danza di Billy Elliot, che ha sia note comiche che drammatiche». 
E al cinema? 
«Ho finito di girare Jastimari di Riccardo Cannella, con Fabio Troiano e Francesco Foti. Anche lì, mi è piaciuto mettere il mio dolore al servizio del mio lavoro». 
A quale dolore si riferisce? 
«Beh, ormai lo sanno tutti... È finita una storia che durava da vent’anni». 
Quella con Luciano Mattia Cannito, coreografo e regista? 
«Sì, è successo mentre stavo girando il film e non l’ho deciso io, per me è stato uno choc». 
Non eravate sposati. Questo semplifica. 
«Ma è come se lo fossimo. E comunque, se ce l’ha fatta Jennifer Aniston dopo che Brad Pitt l’ha lasciata, ce la posso fare pure io». 
E lei non si è nemmeno dovuta misurare con Angelina Jolie. 
«Ma almeno lì c’era un motivo! Se non sai perché succede è più dura. Comunque siamo rimasti amici, sento sua figlia, che praticamente ho visto crescere. Cerco sempre di restare in armonia con le persone: il livore mi toglie energia». 
Le è spiaciuto non avere figli?

«I figli li ho desiderati e ho fatto delle cose per averli, ma non sono arrivati. Però non ho il rimpianto. Sono gli altri che te lo fanno pesare. Ora hanno smesso, ma prima mi chiedevano immancabilmente: quando fai un figlio? Da poco a messa hanno letto il passo della Genesi in cui Adamo si accorge di essere nudo: prima di aver mangiato la mela non ne aveva la percezione». 
Dunque va a messa. 
«Sì. Consideri che sono divorziata, ma faccio lo stesso la comunione». 
Il 20 agosto compie 53 anni. L’età più bella? 
«Come nel Sorpasso, è quella che uno ha, giorno per giorno, fino a quando schiatta. Io mi porto dentro la fanciullina che è in me. Anche qui, se non fosse per gli altri che magari fanno dei paragoni lusinghieri con le ragazze più giovani, non mi accorgerei di avere superato i 50». 
Resta clamoroso il no che disse a Giuseppe Tornatore per «Malèna». 
«Mi aveva vista nella mensa di Cinecittà, dove stava girando La leggenda del pianista sull’oceano, io invece ero una ballerina di fila a Buona Domenica. Mi chiese se mi andava di fare un provino, dissi di sì, ne parlai con il mio fidanzato e successe il patatrac. Non fu il mio unico no». 
A chi altro? 
«A Francesco Nuti, per Io amo Andrea. Anche lì, come per Malèna, il problema fu la gelosia. “Ma cosa vuole questo da te?”. Oggi mi comporterei diversamente: se qualcuno vuole limitarti, quello non è più amore». 
Ha poi visto «Malèna»? 
«Non al cinema, ho aspettato. Certo, c’erano scene molto importanti che non so se ai tempi avrei fatto, ero molto infantile. Mi resta però il rammarico di non aver lavorato con un regista Premio Oscar. Qualche mese fa sono andata a trovarlo, avevo preso appuntamento con la segretaria e ci siamo ammazzati dalle risate: mi ha detto che a lui una cosa così non era mai successa in tutta la vita; per convincermi aveva anche chiamato a casa mia madre in Puglia». 
Scusi, ma il suo agente non si oppose? 
«Eh, il povero Alessandro Lo Cascio, che adesso non c’è più, provò di tutto per farmi cambiare idea. Era come un fratello per me, litigammo». 
Con Nuti ebbe modo di chiarirsi? 
«Sì. Mi propose un altro film, Olga e i fratellastri Billi: conservo ancora la sceneggiatura». 
A dispetto del fidanzato geloso, ha fatto un calendario per «Max». 
«Sì, ma non sa che tragedia... Il direttore Giuseppe Di Piazza continuava a propormelo e io rispondevo sempre di no. Finché ho ceduto, a una condizione: che il fotografo fosse Fabrizio Ferri, perché volevo conoscere Alessandra Ferri, sua moglie. Le foto duravano mezzo secondo e poi era tutta libertà. Ricordo una serata pazzesca a Pantelleria, con Roberto Bolle, bellissimo». 
La pagarono bene? 
«Con quei soldi mi sono comprata casa a Roma. Non tutta, eh...». 
Esordì in tv con Pippo Baudo nel 1994 a «Tutti a casa». Che ricordo ha? 
«Ero solo una ballerina di fila. Consideri che guardavo tutti i Fantastico. Ero emozionatissima, dovevo stare attenta alla lucina della telecamera, a non sbagliare. Non mi ricordo altro!». 
E Alberto Castagna? 
«In mezzo a quella confusione, lui teneva in mano la situazione». 
Maurizio Costanzo e Maria De Filippi? 
«Pensi: oddio, chissà come saranno? Invece sono persone semplicissime e Maria più di tutti, ti parla mettendoti a tuo agio, non ho mai avuto nessun tipo di paura con lei». 
E allora perché lasciò «Saranno famosi», che poi sarebbe diventato «Amici»? 
«Perché desideravo avere più tempo per fare l’attrice, volevo dedicarmi al teatro. Maria c’è rimasta un po’ così, però ha capito». 
Dopo è arrivato «Colorado Cafè», dove sono passate anche alcune olgettine. 
«Io vado per la mia strada e non giudico nessuno, ognuno può fare quello che vuole». 
Mai ricevuto molestie in tutta la carriera? 
«Quando ho subodorato cose strane mi sono fermata subito. Come quel tale che mi propose di fare un videoclip e mi chiese di andare al provino da sola perché non c’era molto spazio: non sono andata. E comunque ai provini, per timidezza, mi mettevo sempre in fondo». 
Ho letto che è amica di Giorgia Meloni. 
«Adesso, amica... La conosco bene perché andiamo dallo stesso parrucchiere, Antonio, che frequento da quando ero piccola: lo feci salire io a Roma. Però non è che io e lei ci sentiamo». 
Ha le mani bucate. Ultima spesa pazza? 
«Un trullo nella Valle d’Itria. È tutto da risistemare, per fortuna ci pensano le mie sorelle». 
In hotel con Zalone 
Sogno di recitare con Checco Zalone. Una volta mi ha vista in ciabattine nella hall di un albergo, 
si è avvicinato e mi ha detto: senti Rossella, hai finito di pulire le stanze? 
Sogno nel cassetto? 
«Un film con Checco Zalone. Una volta, in un albergo, esco nella hall in ciabattine e molletta in testa per preparare i testi per la radio. Lo riconosco e mi dico: speriamo che non mi veda così cessa. E invece arriva lui e mi fa: “Sendi Rossella... (lo imita, ndr). Hai finito di pulire la stanza?”. Geniale».