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 2024  agosto 11 Domenica calendario

Banksy non si ferma più Ecco il perché dello “Zoo”

Perché Banksy sta disseminando animali a Londra? Perché attualmente è così prolifico, dato che ieri è apparsa la sesta opera in sei giorni nella capitale, un gatto su un cartellone pubblicitario abbandonato? E qual è il messaggio che vuole mandare a fan, curiosi e passanti?
A quanto pare, l’arcano è svelato. La giornalista dell’Observer Vanessa Thorpe, ha buoni contatti con l’entourage del misterioso artista di Bristol ed ecco che cosa è venuta a sapere. Innanzitutto, smentisce la bufala del “furto su commissione” della quarta opera di questo ciclo di Banksy, il lupo disegnato su una antenna parabolica a Peckham (Londra sud), rubato da due giovani incappucciati a poche ore dalla rivendicazione di paternità dello street artist su Instagram: «Non è stata una performance, davvero non sappiamo dove si trovi l’opera».
Ma soprattutto, fonti vicine all’artista spiegano il significato di questo suo “London Zoo”, che sinora ha incluso uno stambecco, elefanti, scimmie confuciane, lupi, pellicani su un fish & chips e, ultimo ieri, un gatto a Edgware Road, periferia nord-ovest della capitale: «Così Banksy vuole risollevare l’umore del pubblico, in questo momento buio per tutti, a leggere lenotizie. Un periodo in cui le luci sono molte meno rispetto alle ombre». In questo modo, continua l’Observer, «Banksy spera di regalare ai cittadini un momento di divertimento inaspettato, e allo stesso modo sottolineare la capacità umana di giocare con la creatività, rinunciando a distruzione e negatività. Tutte le teorie circolate in questi giorni, invece, sono state troppo cervellotiche».
Per esempio, secondo le persone vicine all’anonimo artista, è sbagliato aver considerato lo stambecco in bilico a Kew Bridge a Londra come la metafora dell’umanità sull’orlo del baratro. Per altri critici questa invasione di animali voleva incarnare anche un messaggio nascosto molto preciso: l’umanità si sta autodistruggendo, e dunque lascia il posto alle bestie.
Niente di tutto questo, a quanto pare. Banksy vuole diffondere positività. E queste opere ricordano un po’ quelle comparse durante un’altra èra difficile, l’emergenza Covid: ossia la serie The Great British Spraycation del 2020, come il topo che prende il sole sulla sdraio. Nel frattempo, l’artista conferma ancora una volta come stia finanziando nel Mediterraneo la nave “M V Louise Michel” (come l’anarchica francese) che sinora ha salvato 85 migranti, trasferiti poi a Pozzallo, in Sicilia. E comunque, «non è finita qui», assicurano dal team Banksy. Perché, annunciano, il “mister X” dell’arte ha in canna altre opere a Londra nei prossimi giorni. Durante la realizzazione della prima di questa serie, lo stambecco a West London lunedì scorso, qualcuno alle 5 del mattino ha notato una gru a cestello con due persone e, alla guida, un tizio mascherato. Raramente Banksy era stato così spavaldo e fervido di indizi sui suoi prossimi movimenti. Non si sarà mica stancato dell’anonimato e ora vuole farsi scoprire?