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 2024  agosto 11 Domenica calendario

Bombardata una scuola decine di morti a Gaza. Per Israele erano terroristi


TEL AVIV – Un bombardamento israeliano su una scuola di Gaza City ha provocato la condanna della comunità internazionale e complicato ancora di più il negoziato per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, da cui si attende una svolta in un vertice di Ferragosto.
L’esercito israeliano ha mirato alla scuola Al-Tabeen, nella zona di Al-Sahaba, nella notte tra venerdì e sabato, e sostiene di aver colpito con quattro bombe di precisione non dei civili, ma diciannove terroristi di Hamas e della Jihad Islamica, compresi alti comandanti che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nella scuola e nella moschea adiacente, tra loro forse anche il comandante della Jihad Islamica Ashraf Juda.
«Prima del raid sono state prese numerose misure per mitigare il rischio di colpire civili, tra cui l’uso di munizioni di precisione, ricognizione aerea e informazioni di intelligence – ha spiegato l’Idf – Hamas viola in modo sistematico la legge internazionale, operando dai rifugi dei civili e sfruttando brutalmente la popolazione e le istituzioni civili come scudi umani per le loro attività terroristiche». Diversa la versione delle autorità locali legate al movimento palestinese, che negano la presenza di miliziani. Inizialmente Hamas aveva parlato di un bilancio di 100 vittime, poi rivisto a 40. Numeri che comunque Israele contesta e che considera «ampiamente inaffidabili».
Secondo Hamas si è trattato di «un crimine orribile che rappresenta una pericolosa escalation», ma l’operazione incontrala condanna anche dei tre Paesi che sono i protagonisti del negoziato di Ferragosto, ovvero Stati Uniti, Egitto e Qatar.
«Siamo profondamente preoccupati per le notizie di vittime civili a Gaza a seguito di un attacco delle forze di difesa israeliane su un complesso che comprendeva una scuola – dice il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Sean Savett –. Siamo in contatto con i nostri omologhi israeliani, che hanno affermato di aver preso di mira alti funzionari di Hamas, e stiamo chiedendo ulterioridettagli». «L’uccisione deliberata di palestinesi da parte di Israele dimostra la sua mancanza di volontà politica di porre fine alla guerra a Gaza», scrive il ministero degli Esteri egiziano. Il Qatar esige invece «un’inchiesta internazionale urgente» per quello che definisce «un crimine brutale contro civili indifesi e una flagrante violazione dei principi base del diritto internazionale umanitario».
Dall’Europa si susseguono dichiarazioni di protesta. L’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, si dice «inorridito. Non c’è giustificazione per questi massacri. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi oltre 40mila palestinesi. Un cessate il fuoco è l’unico modo per fermare l’uccisione di civili e garantire il rilascio degli ostaggi». «Israele deve rispettare il diritto internazionale», è il monito della Francia, mentre anche il Regno Unito si dice «inorridito». Infine arrivano condanne da Giordania, Arabia Saudita, Russia e Turchia, che dice: «Il governo Netanyahu intende sabotare i negoziati. Gli attori internazionali che non adottano misure per fermare Israele sono complici dei crimini israeliani».
Nella giornata si registrano anche sirene di allarme nel Nord di Israele, dove Hezbollah ha lanciato uno “sbarramento” di droni carichi di esplosivo, sostenendo di aver preso di mira una base militare vicino a Maghar in risposta all’attacco che venerdì ha ucciso vicino a Sidone un comandante di Hamas, Samer al-Hajj.
Israele, che ha a sua volta bombardato il Sud del Libano, ha eliminato il capo della sicurezza generale dell’ala militare di Hamas, Walid Alsousi.
Infine c’è stato il ritorno in piazza delle associazioni dei familiari degli ostaggi, secondo cui il premier Netanyahu «gioca d’azzardo» con la vita dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas e lo fa «per garantire la sopravvivenza del suo governo».