la Repubblica, 11 agosto 2024
La “superbomba” di Mosca ferma l’avanzata ucraina. Emergenza in tre regioni
La Difesa russa annuncia l’uso di un missile termobarico e l’uccisione di oltre mille soldati di Kiev Ma lo sconfinamento è ormai al quinto giorno: 76 mila civili sfollati dalle zone dei combattimenti
DI RICCARDO RICCI
MOSCA – Per il quinto giorno dall’inizio dell’offensiva ucraina in territorio russo l’esercito di Mosca è stato impegnato nel respingimento delle forze ostili. Ne ha dato conferma lo stesso ministero della Difesa di Mosca in un comunicato diffuso ieri mattina: «Le Forze armate continuano a respingere il tentativo delle Forze Armate ucraine di invadere il territorio della Federazione Russa». In totale, secondo il ministero, durante i combattimenti nella sola area di Kursk, l’Ucraina avrebbe perso «fino a 1.120 militari e 140 veicoli corazzati», oltre a diversi pezzi di artiglieria.
In precedenza il ministero aveva reso pubbliche immagini dell’impiego di una bomba termobarica planante da 500 chilogrammi contro «un raggruppamento di mercenari». «L’equipaggio di un cacciabombardiere supersonico Su-34 ha effettuato un attacco notturno contro un gruppo di uomini ed equipaggiamenti militari ucraini in una zona di confine della regione di Kursk – si legge nel relativo comunicato –. Nell’attacco è stata utilizzata una bomba Odab-500».
Intanto, a partire dalla sera di venerdì, a Kursk e in altre due regioni, Brjansk e Belgorod, è in vigore il cosiddetto “regime antiterrorismo” che prevede maggiori poteri per le forze di sicurezza di effettuare perquisizioni, restrizioni agli spostamenti e alle comunicazioni. Le autorità possono inoltre disporre la confisca dei veicoli per le necessità del governo e il trasferimento dei civili. Secondo il ministero delle Emergenze russo, sono oltre 76 mila le persone già allontanate dalle zone di confine verso aree sicure.
Ma da venerdì sera sono in stato di “massima allerta” anche le forze aeree bielorusse, che hanno respinto un attacco di droni. Il presidente Aleksander Lukashenko ha spiegato che «le Forze Armate ucraine hanno violato tutte le norme e hanno invaso lo spazio aereo nei pressi della località di Kostjukovichi. Gli ucraini dimostrano così di non essere pronti per nessuna pace e continuano ad aumentare la tensione». In un incontro con i cittadini Lukashenko ha poi ammesso che dopo trent’anni al potere potrebbe ritirarsi a vita privata, ma che al momento le pressioni alle frontiere rendono la sua presenza ancora importante: «Il mio compito principale è evitare il conflitto nel Paese». Lukashenko ha anche ordinato di rafforzare i raggruppamenti delle forze di terra nelle direzioni tattiche di Gomel e Mozyr: «Le unità militari delle forze per operazioni speciali, delle forze di terra, delle forze missilistiche, compresi i sistemi missilistici Polonaise e Iskander, hanno ricevuto il compito di effettuare marce verso le aree designate», ha spiegato il ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin.
Lo sconfinamento ucraino nel Kursk crea tensione soprattutto per la vicinanza dei militari di Kiev – circa 40 chilometri – alla centrale nucleare di Kurchatov. In giornata l’amministratore delegato della società russa per l’energia nucleare Rosatom, Aleksej Likhachev, ha discusso con il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, dei rischi legati alle attività degli ucraini in prossimità della centrale. Allostato attuale l’impianto funziona normalmente, ma giovedì 8 agosto sul territorio sono stati ritrovati frammenti di missili abbattuti nell’area di trattamento dei rifiuti radioattivi. Il giorno successivo, un drone ha messo fuori uso una sottostazione di distribuzione dell’elettricità. L’Aiea ha invitato le parti in conflitto a esercitare la «massima moderazione» per evitare un incidentenucleare.Intanto i combattimenti proseguono. Secondo alcuni canali Telegram, le forze ucraine sarebbero arrivate anche nel villaggio di Tetkino, che ieri è stato scollegato dalle reti di comunicazione. Qui, nella mattinata di ieri, avrebbe operato l’artiglieria pesante ucraina.
La notizia dello sconfinamento nel villaggio di Poroz, nella regione di Belgorod, inizialmente testimoniata dal video diffuso in rete di un presunto combattente ucraino sullo sfondo della Casa della Cultura locale, è stata invece successivamente smentita dal governatore della regione, Vjacheslav Gladkov.