il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2024
Il crash d’agosto: niente più ticket nei musei statali
“Sorry, no ticket available”. Se in questi giorni avete visitato un museo statale tra quelli lontani dai maggiori circuiti – Pantheon a parte – potrebbe esservi capitato di vincere una visita gratis. Da giorni infatti il sistema di e-ticketing dei musei italiani è continuamente in avaria, con operatori costretti a inventarsi metodi artigianali per non interrompere il flusso di visitatori e continuare a offrire al pubblico quello che – ricordiamolo – è a tutti gli effetti un servizio pubblico essenziale. Lo stesso e-ticketing presentato trionfalmente all’inizio di luglio, insieme ai numeri record dei musei italiani: sistema “completo ed efficiente – scriveva allora il ministero – progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione: un’innovazione importante”, secondo il MiC, dato che molti musei non avevano biglietti d’ingresso, oppure non avevano “alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto”.
Giovedì, quando contemporaneamente avevano smesso di funzionare sia il sistema di vendita online, sia i totem informativi, sia il servizio di cassa che permette di stampare e validare i biglietti, il problema è stato messo nero su bianco: “Si invitano i direttori a valutare le soluzioni migliori” come “la vendita offline dei biglietti” o “in via del tutto eccezionale e per il tempo strettamente necessario alla risoluzione del problema, l’autorizzazione al libero accesso ai luoghi della cultura”, ha scritto la direzione generale musei a tutti gli istituti d’Italia. Una nota che si era resa necessaria dato che da giorni, al ripresentarsi di problemi più o meno gravi, ognuno faceva in modo diverso: da chi autorizzava all’ingresso solo a chi era già munito di biglietto – di fatto impedendo l’accesso al servizio – a chi faceva entrare gratuitamente. Al centro di quella conferenza celebrativa d’inizio luglio c’era l’app Musei Italiani, creata coi fondi del Pnrr per l’accessibilità museale, così come il sistema “Ad Arte” per gestire le biglietterie. Una rivoluzione immaginata nella primavera 2023 dalla Direzione generale Musei, su impulso del ministro, per ottenere due risultati: l’internalizzazione dei servizi di biglietteria, appaltati a privati dagli anni 90 (spesso in proroga decennale) e l’attivazione di un biglietto anche in musei che erano privi di biglietteria (proprio perché non interessanti per i privati). Rivoluzione che come protagonista vedeva dei totem informatici, che secondo le indicazioni della dg entro l’estate del 2023 avrebbero dovuto prendere il posto delle biglietterie fisiche in appalto. C’erano, però, due problemi: l’esistenza di diverse migliaia di persone (quante, non si sapeva) che in quegli appalti lavoravano da decenni e la difficoltà di avere biglietterie da migliaia di accessi al giorno gestite da un sistema e da totem mai collaudati prima con quel livello di stress. Ne è nata una rivoluzione a due velocità: i totem hanno iniziato a comparire qua e là (Terme di Diocleziano, Palazzo Reale di Napoli, Museo Archeologico di Orvieto), ma dove c’era personale in appalto destinato a perdere il lavoro è stato assunto temporaneamente dalla società in house Ales (il ministero promette la stabilizzazione). Invece nei siti a maggiore pressione turistica (Uffizi, Colosseo, Pompei) si è deciso di proseguire con nuovi appalti.
Luogo utilizzato come “test sotto stress” è stato il Pantheon, dotato di biglietto solo dal luglio 2023. L’idea iniziale era quella di non prevedere cassa lì, ma finora è risultato impossibile: i totem prevedono pagamento solo con carta, ma molte tra quelle extra Ue non vengono accettate dal sistema. I bug qui e lì sono continuati, soprattutto in momenti di forte pressione, con interventi manutentivi continui, ma nulla di paragonabile a questo collasso agostano. Per il ministero però il sistema è efficiente. Oltre al crollo di giovedì, “dovuto a un problema straordinario di connettività dell’infrastruttura del Psn (Polo Strategico Nazionale) utilizzata anche dal nostro sistema, non si riscontrano criticità”. E anzi “eventuali e sporadici malfunzionamenti tecnici locali, fisiologici, vengono sempre prontamente risolti dalla task force dedicata”.