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 2024  agosto 10 Sabato calendario

Biografia di Tim Walz


DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
New York Tim Walz è stato per nove mesi in servizio militare a Vicenza, in supporto all’Operazione Enduring Freedom, tra l’agosto 2003 e l’aprile 2004. Le truppe della Guardia Nazionale di cui faceva parte fornivano sicurezza alle basi Usa nel teatro europeo, dalla Turchia alla Gran Bretagna, durante la prima fase della guerra in Afghanistan. Questo legame con l’Italia del vice di Kamala Harris, però, è legato anche alle accuse che gli vengono mosse dai repubblicani. Di solito Walz è preciso nel descrivere il suo ruolo, ma il Washington Free Beacon ha ripescato una nota stampa quando correva per la Camera nel 2006 che lo definiva «veterano dell’Operazione Enduring Freedom»: ora i suoi nemici sostengono che, dicendo così, ha fatto finta di essere stato in Afghanistan, mentre era in Italia. 
È il momento della «oppo research», la ricerca d’opposizione. Scavando nei suoi 24 anni nella Guardia nazionale, i repubblicani hanno ripescato anche un vecchio articolo di due colleghi risentiti perché si mise in pensione poco prima che l’unità che comandava partisse per l’Iraq. Era il 2005: Walz sapeva che poteva essere inviato in Iraq, anche se non era arrivato l’ordine ufficiale. Aveva già annunciato la candidatura alla Camera, sapeva di non poter fare entrambe le cose e aveva una figlia di 4 anni. Alla fine scelse di correre per il Congresso. 
È stato criticato poi per un video in cui dichiara – in modo impreciso – di aver «usato armi in guerra» che non dovrebbero circolare nelle città americane (in realtà ha usato armi da guerra, ma non in guerra). Nel mirino è finito pure il titolo di «sergente maggiore in pensione»: ha avuto questo grado per 6 mesi, ma è andato in pensione con un grado inferiore, poiché non aveva finito l’addestramento (lo staff di Harris l’ha corretto sul sito). 
Questi attacchi ricordano lo «swiftboating», la messa in dubbio dei successi militari di John Kerry candidato alla Casa Bianca nel 2004: il neologismo viene da Swift Boat, le imbarcazioni americane in Vietnam e indica da allora gli attacchi politici ingiusti. Dietro quelle critiche a Kerry c’era peraltro Chris LaCivita, attuale consigliere di Trump. 
Tutto il passato di Walz viene scandagliato: insegnò in Cina e gli danno del comunista (ma ha criticato Pechino sui diritti umani); ha firmato una legge per gli assorbenti gratis nelle scuole e lo chiamano «Tampon Tim» (ma ai suoi fan il soprannome piace); dicono che da governatore lasciò Minneapolis bruciare nelle proteste per George Floyd del 2020 (anche se Trump diede la colpa non a lui ma al sindaco). E c’è un altro legame italiano. Il capo dell’associazione Italian American Civil Rights League, Mike Crispi, trumpiano, lo accusa di razzismo contro gli italo-americani perché nel 2020 i manifestanti abbatterono una statua di Cristoforo Colombo: «Non fece nulla per fermarli». Walz disse che «ci sarebbero state conseguenze» ma anche che la frustrazione dei manifestanti era legittima, secondo il giornale di destra Washington Examiner. La sua vicegovernatrice, Peggy Flanagan, nativa americana, disse: «Non fingerò di essere triste: non c’è onore nell’eredità di Colombo».