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 2024  agosto 09 Venerdì calendario

«Pedro», il remix ora è virale. E Raffa scala la top di Spotify

Non c’erano dubbi che Raffaella Carrà fosse immortale, ma quest’estate la sua popolarità ha varcato ulteriori confini, cavalcando la viralità dei social. Merito della nuova vita di «Pedro», brano del 1980 remixato in versione techno-dance dai due dj e producer tedeschi Agatino Romero e Jaxomy che in poche settimane ha scalato le classifiche mondiali.
L’idea è venuta al primo, nato ad Amburgo, ma di famiglia catanese: «In Germania ho un piccolo bar dove faccio sentire spesso musica italiana – racconta —. Avevo sempre in mente di realizzare una versione di “Pedro” perché è la canzone che più mi restava in testa e così ne ho parlato con Jaxomy».
Lui, invece, non la conosceva: «Per me è stata una vera scoperta, era la prima volta che la sentivo e ho capito che in Italia Raffaella Carrà è una specie di regina, quindi ora devo esserle davvero grato per la sua musica».
Il remix di «Pedro» ha numeri da capogiro: 1,6 miliardi di visualizzazioni su TikTok e 1,2 milioni di creation (le clip video realizzate sul social), senza contare gli oltre a 279 milioni di stream nel mondo, tanto che su Spotify è la canzone italiana più ascoltata all’estero della prima metà dell’anno. «Dopo una settimana dall’uscita ci siamo accorti che era impazzito tutto, ci siamo telefonati e ci siamo chiesti cosa stesse succedendo – ridono i due dj, alla loro prima joint venture —. Speri sempre che un tuo brano diventi virale, però non si può mai sapere, è difficile prevederlo».
Romero e Jaxomy
Questa canzone ci ha cambiato la vita e in Germania adesso tutti
ci chiedono di Carrà
Ma non solo: la viralità di «Pedro», 44 anni dopo l’uscita, ha fatto sì che Raffaella Carrà diventasse quest’estate l’artista italiana donna a raggiungere la posizione più alta di sempre nella classifica mondiale «Top 50 global» di Spotify. Un record postumo che Jaxomy e Romero festeggiano anche per lei: «Non so cosa darei per poterla incontrare una volta e dirle grazie, però sono convinto che il nostro remix le piacerebbe perché da quel che ho capito apprezzava molto le canzoni per fare festa», dice il primo. «Questo brano ci ha cambiato la vita e speriamo che Raffaella sia fiera di un tale ritorno – aggiunge il secondo —. In Germania ora tutti ci chiedono di lei, scoprono la sua figura e ci domandano come mai non facciamo interviste o foto insieme, non sapendo che non c’è più. Purtroppo non è qui, ma in realtà è come se lo fosse e continuerà a vivere ancora per molti anni».
Secondo loro due, la viralità di «Pedro» è merito delle vibrazioni positive del brano, a cui si aggiunge però la scelta consapevole di un ritmo veloce che in questo periodo funziona molto bene online: «Sapevamo che questa techno a 150 bpm, quella che chiamiamo proprio TikTok techno, va veramente forte – dice Jaxomy – e poi ci siamo accorti che il ritornello di “Pedro” aveva la cadenza perfetta per questo ritmo». Completa l’opera il video, in cui i due dj si muovono tra i «capisaldi» dell’italianità, «lo spritz, la vespa, il mare, volevamo la cosa più semplice e piacevole possibile», raccontano.
Fa sorridere che nessuno dei due nel 1980 fosse ancora nato: Romero è del 1991 e Jaxomy del 1995, «ma “Pedro” è una canzone che piace a ogni età, dai nonni che ballano fino ai bambini di due o tre anni», dicono. Ne elogiano anche il testo, in cui una turista in vacanza a Santa Fè ha un’avventura con «un ragazzino» più giovane: «È una storia divertente, un brano ironico che non ha bisogno di droghe, nudità o linguaggio esplicito, è spensierato e basta».