Corriere della Sera, 9 agosto 2024
L’addio di Mazzotta alla Ragioneria (con frecciata)
«Care colleghe, cari colleghi, dopo circa 35 anni lascio la Ragioneria: è un momento per me forte…». Ieri mattina alle undici e ventitré Biagio Mazzotta, ragioniere generale dello Stato uscente e presidente entrante di Fincantieri, ha toccato il pulsante dell’invio dalla testiera e mandato ai circa cinquemila dipendenti della sua amministrazione una lettera di commiato. Non è un messaggio politico. Sarebbe stato fuori luogo e comunque non rispondente al profilo sempre e solo tecnico di Mazzotta. Ma non è un messaggio privo di significato. Mazzotta ammette i suoi «sentimenti contrastanti» dopo aver accettato la presidenza di Fincantieri da parte di Giancarlo Giorgetti, deciso a sostituirlo con Daria Perrotta. Quest’ultima fino ad ora è stata a capo dell’ufficio del coordinamento legislativo, un posto di diretta collaborazione del ministro dell’Economia. Senza entrare troppo nei dettagli delle polemiche sul Superbonus, Mazzotta rivendica la correttezza propria e quella dell’istituzione: «Abbiamo affrontato sfide complesse (…) con impegno e integrità» e «sono fiero dei risultati che abbiamo raggiunto» anche perché, aggiunge il ragioniere in una nota pesata parola per parola, «le nostre valutazioni, le nostre analisi, le nostre verifiche e il nostro rigore hanno sempre mirato a garantire la trasparenza e l’affidabilità». Qui il sottinteso sembra essere che Mazzotta aveva avvertito la politica dei rischi del Superbonus, nelle diverse stagioni fra il 2020 e il 2023. Ma molto spesso la politica ha scelto di ignorare. Del futuro della sua vecchia istituzione il ragioniere uscente non parla. Eppure qualcosa dice: «Mi dispiace lasciare prima della conclusione del mio mandato, avrei voluto concludere i progetti avviati. Ma sono certo – scrive – che la Ragioneria rimarrà in buone mani, le vostre». Di Perrotta, non una parola. E a volte niente è più rumoroso del silenzio.