la Repubblica, 9 agosto 2024
Per gli ombrelloni sciopero a metà “Basta proteste, aspettiamo il governo”
ROMA – «Grande adesione al di sopra delle aspettative» per Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. «Sciopero flop e adesioni al di sotto delle attese» per il Codacons, «una sceneggiata» per l’Unione Nazionale Consumatori. Dopo la protesta, come avviene di solito, arriva il balletto delle cifre. La serrata dei lidi ha coinvolto il 70-80% degli stabilimenti secondo gli organizzatori, mentre le associazioni dei consumatori ne sottolineano l’irrilevanza: «I media hanno parlato della questione, le persone a cui era stato rivolto lo sciopero non se ne sono accorte», rileva l’Aduc. Sulla stessa linea le organizzazioni ambientaliste: per Mare Libero la serrata dei balneari si è rivelata «una farsa, una commedia, un lieve ritardo nell’apertura degli ombrelloni, appena una o due ore più tardi della consueta apertura, a seconda delle località».
Gli ombrelloni chiusi ci sono stati, in alcune località anche più a lungo rispetto agli orari fissati: in Sardegna la protesta è andata avanti fino alle 11.30. «La situazione è diventata oramai insostenibile. – spiega Claudia Comida, presidente regionale del Sib – Il vuoto normativo col quale stiamo convivendo da anni sta creando situazioni dannose e gravose». Nella maggior parte dei lidi però la protesta è stata più morbida, e si è conclusa ben prima, intorno alle 9.30, l’orario fissato da Fiba e Sib. In Puglia ai clienti sono state offerte «brioche o fette di pane condite con pomodoro, olio, sale e origano», racconta dal suo lido di Santa Margherita di Savoia il presidente del Sib Antonio Capacchione. A Rimini gli operatori hanno offerto calici di vino, per compensare il disagio del ritardo nell’apertura. Molti i clienti solidali, che hanno aspettato pazientemente l’arrivo del bagnino per aprire l’ombrellone, nonostante il caldo. «È prevalso il buon senso! Ci è sembrato illogico e irrazionale penalizzare i nostri clienti», ribadiscono Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare, e Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, le organizzazioni che si sono sfilate dalla protesta. Ma anche Fiba e Sib si sono ammorbidite, e hanno cancellato le due successive giornate di mobilitazione, il 19 e 29 agosto, in attesa che arrivi l’intervento di riordino del governo. «Aspettiamo il prossimo Consiglio dei ministri. Siamo fiduciosi che questo governo saprà trovare la soluzione definitiva», afferma il presidente di Fiba Mauro Rustignoli.
Dall’opposizione non c’è altrettanta fiducia: Riccardo Magi di +Europa annuncia infatti la decisione di presentare un emendamento al Ddl Concorrenza «per mettere subito a gara le spiagge, chiudendo per sempre questa imbarazzante e dannosa vicenda». E neanche gli enti locali sembrano credere nella svolta del governo: molti si sono già attrezzati con bandi e gare, pur in assenza di norme nazionali. Proprio ieri il Comune di Genova ha fatto sapere di aver ricevuto dal Tar della Liguria un doppio via libera alla procedura ad evidenza pubblica attivata per l’assegnazione delle concessioni balneari.