Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  agosto 08 Giovedì calendario

Arrestata "Lady scippo" la ladra sempre incinta va in cella dopo vent’anni

ROMA Ladra, borseggiatrice, rapinatrice e sempre incinta. La carriera criminale di “Lady scippo”, Ana Zahirovic 31enne bosniaca nata a Zagabria e madre di 10 figli di cui l’ultimo nato a maggio, è finita con l’arresto eseguito dai carabinieri della stazione di Tor de’Cenci. I militari l’hanno rintracciata nel campo rom di Castel Romano, periferia sud della Capitale, e l’hanno accompagnata nel carcere di Rebibbia dove potrebbe finalmente iniziare a scontare la sua lunga pena di 30 anni di reclusione. Il condizionale è d’obbligo: la donna ha già proceduto legalmente per un rinvio e ha una figlia di soli tre mesi. La scippatrice seriale, sempre incinta, tra Roma e Milano ha accumulato 148 reati tra furti e scippi in vent’anni. Fino a oggi, spiegano gli investigatori, era riuscita a salvarsi perché, quando veniva arrestata, era appunto incinta. Gravidanze strumentali, che le hanno fin qui permesso di evitare la galera. Anche lo scorso 22 giugno quando i carabinieri l’hanno fermata insieme a una complice in via del Seminario, in pieno Centro a Roma, dopo uno scippo a una turista era riuscita a evitare la reclusione per la figlia di appena un mese. L’ASCESA Con l’ultimo fermo, però, le cose sono cambiate. La croata dovrà infatti scontare 30 anni di reclusione: un «cumulo pena» che equivale, in termini di contabilità criminale, ai 148 reati di cui la nomade è stata ritenuta responsabile. L’ascesa di Lady scippo inizia prestissimo: legata a una delle famiglie più note della criminalità rom balcanica, con gruppi di borseggiatrici che “lavorano” ogni giorno tra le maggiori città turistiche italiane, Ha appena sette anni quando viene fermata per furto, sono i carabinieri dell’Eur la mattina del primo settembre del 2000 a procedere nei suoi confronti dopo che è stata sorpresa a rubare tra gli scaffali dell’Oviesse di viale Oceano Atlantico all’Eur. È solo l’inizio. La lista dei reati della nomade arrivata da Zagabria si allunga infatti mese dopo mese con una geografia criminale che si disegna attraverso segnalazioni, denunce e primi arresti. Nel 2006, a soli 13 anni, ha collezionato già 30 reati nella Capitale. Ma è solo dal 2007 che nel mirino della scippatrice finiscono le stazioni. A Termini viene identificata e denunciata per scippo per la prima volta nel 2008. Due anni dopo, gli agenti della Polfer la fermano per due volte in quattro giorni tra l’11 e il 15 aprile. Il reato è sempre lo stesso: furto aggravato. L’anno successivo, ancora a Termini, segna un primo record: i poliziotti la fermano e la arrestano undici volte. L’anno successivo il copione si ripete e per 12 volte viene denunciata per furto. IL TRASFERIMENTOHa 21 anni “La primula rossa” degli scippi quando si trasferisce a Milano dove alla Stazione Centrale, insieme alle complici, inizia e inanella un’altra lunghissima serie di colpi diventando in pochi mesi una delle borseggiatrici più famose della città. Iniziano a Milano anche i primi tentativi di reclusione a cui riesce a sottrarsi perché incinta. Ritardando così il suo ingresso in carcere. È il 2019 e la storia criminale della Zahirovic prende sempre più corpo. Viene fermata a novembre dalla Polfer quando ha accumulato condanne per 24 anni, 9 mesi e 17 giorni ancora da scontare. L’EPILOGOI poliziotti l’avevano fermata mentre s’aggirava accanto a un binario in cerca di possibili vittime. Pure in quel caso, mentre procedevano con il riconoscimento e le comparazioni delle impronte digitali, avevano accertato che attaccata alla sua identità negli archivi criminali c’era la maxi condanna. Ma anche che l’esperta scippatrice, aveva gIà beneficiato del decreto di «differimento pena». Arrestata quindi e subito scarcerata perché avrebbe partorito dopo pochi giorni. Dopo l’arresto della Polfer di Milano, la donna era stata trasferita a San Vittore per poi richiedere, ancora una volta, il rinvio della pena. Che le viene accordato. Tornata in libertà la borseggiatrice è poi rientra nella Capitale dove non si è mai interrotto il circolo infinito di arresti, scarcerazioni, condanne e differimenti. Negli ultimi cinque anni la carriera criminale della Zahirovic non si è infatti mai arrestata. Ancora una volta è responsabile di furti aggravati e, in qualche caso, pure resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno comunque messo fine, almeno per il momento, alla lunga lista di reati. I militari della stazione di Tor de’Cenci proprio in queste ore hanno così rintracciato e arrestato la giovane nel campo rom di Castel Romano, alla periferia della Capitale, per trasferirla nel carcere di Rebibbia. Tuttavia Lady scippo avrebbe già incaricato i suoi legali di procedere con la richiesta del rinvio della pena per la figlioletta di soli tre mesi.