Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  maggio 29 Lunedì calendario

Oggi 427 - Settimana 23-29 maggio 2023

Clamoroso

In Cina prevedono che, a partire dalla fine di giugno, si ammaleranno di Covid 65 milioni di persone a settimana

 

Pane raro

Non mi riesce di mandare a memoria questa sigla: Pnrr. Mi viene Pnnr o Prn…

Capisco. Io ho fatto così: lo chiamo “pane raro”. Le consonanti sono quelle. E in un certo senso si tratta sul serio di “pane raro”.

Perché?

Beh, non capita tutti i giorni che ci mettano a disposizione 191,5 miliardi di euro, di cui 69 miliardi a fondo perduto, cioè non li dobbiamo restituire.

Gli altri invece sono prestiti.

Certo.

E come mai questi regali?

Sono soldi che vennero stanziati al manifestarsi della pandemia. Tra le conseguenze nefaste della pandemia c’era la crisi economica. Per soccorrere i vari Paesi, la Ue stanziò 750 miliardi, da raccogliere con bond europei, già questo – la creazione di un debito comune europeo – un fatto rivoluzionario. La fetta più grande di questi aiuti venne assegnata a noi. 191,5 miliardi. Fu un successo del premier di allora, Giuseppe Conte.

Sento però dai tg che adesso questi soldi non ce li vogliono più dare.

Non è proprio così. Si stabilì di farceli avere a rate. Noi dovevamo presentare dei progetti, la Ue doveva approvarli. Poi, quando i soldi cominciarono ad arrivare, dovevamo mostrare che i fondi li avevamo spesi, che i progetti andavano avanti. Solo se avevamo effettivamente speso i soldi e mandato avanti i progetti, ci avrebbero dato le rate successive.

Non siamo capaci di spendere i soldi che arrivano dall’Europa. Vecchio problema.

Non è solo questo. Abbiamo anche chiesto di modificare i piani iniziali. Il governo Meloni si propone di impiegare i denari in modo diverso da come si era stabilito nel 2020. Questo ha innescato un braccio di ferro con la Commissione europea.

A che titolo ci siamo permessi di cambiare idea?

Finita la pandemia, è arrivata la guerra in Ucraina. Con la guerra in Ucraina è ripartita l’inflazione. Viaggiamo con una tensione sui prezzi che sta intorno al dieci per cento. Il quadro di riferimento non è più quello. La richiesta di rivedere qualcosa non è ingiustificata. Nelle ultimissime dichiarazioni la Commissione europea è apparsa piuttosto comprensiva. Ci sono in ballo la terza e la quarta rata. La Commissione potrebbe punirci congelando l’erogazione di quattro-cinquecento milioni su un versamento da 19 miliardi, 10 dei quali a fondo perduto. È l’importo della terza rata. La stessa Commissione ci ha fatto sapere che anche la quota congelata ci verrebbe pagata in seguito, una volta chiariti i punti dubbi.

Quali sono questi punti dubbi?

Non va bene che si destinino i soldi alla costruzione di stadi di calcio. Anche le piste ciclabili: sono troppe. Cose così. Ci sono però altri ostacoli, su cui le tv non dicono niente.

Sarebbero?

C’è una guerra sotterranea tra il governo e i ministeri. Draghi, per sciogliere i garbugli del “pane raro”, fece assumere 500 persone, tutti economisti, statistici e ingegneri. Costoro vennero distribuiti tra le varie amministrazioni. Coordinamento piazzato al ministero dell’Economia. Meloni ha deciso di operare diversamente: il coordinamento è stato trasferito dall’Economia a Palazzo Chigi e affidato a un ministro, Raffaele Fitto. È Fitto, adesso, che ha in mano il coordinamento non solo del Pnrr, ma anche di tutto il flusso di denari proveniente dall’Europa. Si tratta di poco meno di 300 miliardi di euro. Lei capisce che a questo punto, tra il governo e gli staff delle varie amministrazioni, è sceso un gelo polare. Trecento miliardi, e i ministeriali se li sono visti sfuggire di mano!

Sta dicendo che le amministrazioni non collaborano?

Resistenza passiva, a quanto capisco. I dati te li do se me li chiedi. Ammesso che tu sappia che cosa devi chiedermi. C’è anche un altro fatto. I cambiamenti ai progetti iniziali incidono per un 12-15 per cento sul complesso dei 525 obiettivi indicati all’inizio. Significa che ogni ministero, comunicando a Fitto lo stato d’avanzamento dei suoi progetti, rischia di vederseli cancellare o ridurre, in favore di qualche idea nuova. Meglio non far sapere, allora, o far sapere il più tardi possibile.

Ma in questo modo non si va da nessuna parte.

Infine c’è il problema dei controlli. Esistono dei magistrati destinati a controllare in che modo si spendono i soldi pubblici. Sono quelli che formano la Corte dei conti. La Corte dei conti italiana ha denunciato il ritardo con cui si sono spesi, finora, i soldi del “pane raro”: con una documentazione di 850 pagine ha dimostrato che a fine 2022 s’erano investiti appena 23 miliardi di euro sui 67 erogati fino a quel momento. Il governo è andato su tutte le furie: che senso ha – ha detto in sostanza il ministro Fitto – fare controlli “durante”? È solo alla fine che si deve verificare in che modo i soldi sono stati spesi. Inoltre – è sempre il governo che parla – per quanto riguarda il Pnrr siamo già controllati dalla Corte dei conti europea, a che serve che ci controlli anche quella italiana? Finale: il governo vuole esautorare, relativamente al Pnrr, la Corte dei conti italiana e lasciare tutto il controllo in mano ai giudici europei. L’opposizione, con i suoi giornali, è naturalmente insorta: «Giù le mai dai giudici», eccetera.

Come finirà?

Prima o poi avremo i soldi. E tutto sarà dimenticato.

 

Turchia

Erdogan governerà la Turchia per altri cinque anni. Ha infatti vinto il ballottaggio contro Kemal Kılıçdaroğlu: 53,41 a 46,59. Problema più urgente: l’inflazione al 100%

 

Rai

Dopo Fabio Fazio, anche Lucia Annunziata s’è dimessa dalla Rai. La sua spiegazione: non vuole essere prigioniera politica di un governo di cui non condivide nulla. Correrà forse alle Europee per il Pd. Problemi per sostituirla a In mezz’ora.

Il nuovo ad della Rai è Roberto Sergio, durerà un anno, poi lascerà il posto a Giampaolo Rossi, nominato per ora direttore generale. Il cda ha anche insediato Gian Marco Chiocci (meloniano) alla direzione del Tg1 e Antonio Preziosi (berlusconiano) a quella del Tg2. Polemiche.

Papa Francesco, per farsi intervistare da Lorena Bianchetti, s’è accomodato in uno studio della Rai. Non era ancora mai successo.

 

Inoltre

Approvata dal Parlamento la costruzione del Ponte sullo Stretto, Lufthansa s’è comprata il 40% di Ita, negli Stati Uniti Ron DeSantis ha annunciato via twitter la sua candidatura alla Casa Bianca.

 

Numeri

100.000

le tonnellate di rifiuti (tra cui armadi, letti, divani, tavoli, frigoriferi) accumulati lungo le strade dei paesi alluvionati

 

Malati

Antonio Dibari, 57 anni, colonnello dei carabinieri e marito della viceministra Vannia Gava, ferito alla gamba da uno sparo accidentale nel poligono di San Martino di Campagna (Pordenone) • Aljaksandr Lukašėnka, 68, presidente della Bielorussia, ricoverato in un ospedale di Mosca dopo un colloquio con Putin • Sergio Rico, 29, portiere di riserva di Gigio Donnarumma al Paris Saint-Germain, in coma per una caduta da cavallo • Alberto

Zaccheroni, 70, allenatore di calcio, tornato a casa dopo coma per trauma cranico.

 

Morti

Roberto Cicciomessere, 77 anni, politico radicale • Maria Giovanna Maglie, 70, giornalista • Tina Turner, 84, regina del rock.

 

Frase

«Il mio ruolo mi impone

di tifare per gli arbitri»

Sergio Mattarella a proposito della finale di Coppa Italia, vinta dall’Inter sulla Fiorentina