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 2023  maggio 22 Lunedì calendario

Oggi 426 - Settimana 16-22 maggio 2023

Clamoroso

Il comune più povero d’Italia, secondo l’ufficio studi della Cgia, è Cavargna, 172 abitanti, provincia di Como: reddito medio 6.314 euro l’anno. Ma è un dato falso: i cavargnati lavorano tutti in Svizzera, guadagnano lì e pagano lì le tasse. Sempre secondo l’ufficio studi della Cgia, il comune più ricco d’Italia è Lajatico, 1.275 abitanti, provincia di Pisa, reddito medio 54.708 euro a testa. Falso anche questo: tra i contribuenti di Lajatico c’è Andrea Bocelli, che, su un totale di 985 contribuenti, alza la media fino al record.

Alluvione

Il giornale è pieno di foto, servizi e commenti su quello che è successo in Emilia e in Romagna. Relativamente all’alluvione, voglio limitarmi all’essenziale.
Che cos’è l’essenziale?
Prima di tutto i numeri: poco meno di quarantamila dispersi, una quindicina di morti, trecento frane, almeno ventuno fiumi che hanno rotto gli argini, centinaia di migliaia di ettari sott’acqua, seicento strade chiuse, dieci milioni di alberi annegati, cinquantamila posti di lavoro a rischio. Non ho il numero preciso delle bestie morte, ma sono migliaia, e per via dell’alluvione c’è adesso anche scarsità di foraggi. Inoltre, addio a pesche, kiwi, albicocche, susine, nelle prossime settimane potrebbe essere necessario l’espianto di 40 milioni di alberi, tra meli, peri, ciliegi, ulivi, vitigni. Posso andare avanti per un pezzo.
Ci sono i soldi per porre rimedio a tutto questo?
In cassa ci sono da un pezzo 21 miliardi, destinati a questo scopo, e che non si è mai riusciti a spendere. Anche degli 8,4 miliardi stanziati da Renzi nel 2014 non sono stati impiegati che spiccioli. Il piano di Renzi, abrogato da Conte e che adesso forse verrà ripristinato, è solo uno dei tanti trionfalmente annunciati in pratica da ogni governo. La verità è che i politici – gente che di massima non ha mai lavorato in vita sua – non hanno la minima idea di come si organizzi qualunque cosa e si muovono avendo sempre in mente due soli obiettivi, qualunque sia il tema sul tavolo: accontentare gli amici e prendere voti nelle elezioni del mese prossimo. Rinforzare un argine non porta voti, perché lì per lì non se ne accorge nessuno. Organizzare un festival con i personaggi della tv in bella mostra invece i voti li porta.

C’è anche il guaio del cambiamento climatico.

In questo caso non è questione di cambiamento climatico. Sfogli una collezione di giornali dell’Ottocento e vedrà che alluvioni, frane, terremoti e altri disastri ambientali erano all’ordine del giorno ogni anno e anche in questa stagione. Solo che a quel tempo le campagne erano libere e le acque defluivano in fretta. Lo ha scritto benissimo Prodi: «tutta la pianura padana è un continuo urbano, dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia, con case, fabbriche e strade che rendono sempre più difficile la difesa di fronte a eventi straordinari perché l’acqua non può essere trattenuta dagli inesistenti invasi montani o dalle pochissime casse d’espansione che dovrebbero esercitare la funzione che in antico svolgevano gli sterminati terreni incolti, pronti ad essere inondati». Gli ambientalisti hanno diffuso il dato: consumiamo, cioè sottraiamo alla natura, 2,2 metri quadri al secondo, record in Europa.

Le colpe?

Meloni ha tagliato il 40 per cento dei fondi assegnati annualmente all’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po. Ente che si occupa, tra l’altro, della sicurezza idrogeologica di tutto il Nord, quindi anche delle aree colpite adesso. Quelli che hanno governato prima di Meloni hanno fatto poco o niente, senza differenze significative tra governi tecnici, governi di destra e governi di sinistra. Eppure si sapeva che proprio l’Emilia-Romagna è la zona più esposta d’Italia: il 60,2% degli edifici di questa regione, cioè 589.779 costruzioni, sono a rischio in caso di alluvione di media entità. E però, a questo punto, la caccia al colpevole serve poco, anche perché è un caso in cui praticamente nessuno può dichiararsi del tutto innocente. Sarebbe meglio accantonare processi e interessi di parte, e andare in cerca, una volta tanto, di qualche idea e di qualche persona intelligenti.

Giovanni Pavani, 75 anni, di Castel Bolognese, non ha voluto mettersi in salvo («A questa casa ci sono affezionato, Marina, ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno. Non mi muovo di qui»), è morto nella notte tra martedì 16 e mercoledì 17 maggio, mentre era al telefono con la vicina.

 

Bakhmut
Dopo 300 giorni di combattimenti, dopo migliaia e migliaia di morti, Bakhmut è caduta. Si tratta ormai di un cumulo di macerie, che adesso i russi dovranno difendere dall’annunciata controffensiva ucraina. S’è saputo intanto che, silenziosamente, colloqui sono in corso per raggiungere almeno una qualche tregua d’armi: Zelensky, che ufficialmente li ha rifiutati, sta prendendo in considerazione invece i tentativi di mediazione vaticana, Biden ha dichiarato che i rapporti con la Cina possono diventare amichevoli e infatti anche il piano di pace cinese tiene in qualche modo banco. Gli americani hanno però autorizzato gli alleati (Olanda, Danimarca, Belgio) a cedere a Kiev i loro F16.

 

Femministe

La dura contestazione di un gruppetto di donne aderenti ai movimenti Extinction Rebellion e Non Meno Di Una ha impedito a Eugenia Roccella, ministro della Famiglia, di presentare il suo libro al Salone di Torino. Polemiche a non finire su chi sia più fascista, se i fascisti-fascisti o gli antifascisti-fascisti. Schlein s’è schierata con le contestatrici (antifascisti-fascisti), sotto accusa il direttore del Salone del Libro Nicola Lagioia, giunto al termine del mandato (dall’anno prossimo, dirigerà il Salone Annalena Benini).

 

Famosi

Berlusconi è stato dimesso dal San Raffaele di Milano, Sgarbi è stato eletto sindaco di Arpino, Sarkozy è stato condannato a tre anni di carcere, dal primo giugno Luigi Di Maio sarà il nuovo inviato speciale della Ue nel Golfo Persico.

 

Numeri

1.025.265, il premio in euro al tennista russo Daniil Medvedev per aver vinto gli Internazionali di Roma.

 

Malati

Emilio Giannelli, 87 anni, vignettista del Corriere della sera.

 

Morti

Martin Amis, 74 anni, scrittore inglese • Anna Bartolini, 87, avvocata dei consumatori • Helmut Berger, 78, attore austriaco, amante, tra gli altri, di Luchino Visconti • Ari Boulogne, 61, fotografo francese, celebre soprattutto perché ha sostenuto per tutta la vita di essere figlio di Alain Delon • Giorgio Ferrara, 77, regista, fratello maggiore di Giuliano Ferrara • Robert Lucas, 86, economista, premio Nobel nel 1995.

 

Frase

«Per far meglio di uno

che ti ha portato il Papa, Obama e Pelé,

quello che viene dopo deve resuscitare Garibaldi»

Pier Luigi Bersani