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 2023  aprile 10 Lunedì calendario

Oggi 420 - Settimana 4-11 aprile 2023

Clamoroso

Ogni settimana in Italia una persona muore soffocata a causa di un boccone che gli va di traverso

 

Berlusconi

La notizia della settimana è la malattia di Berlusconi.

Già.

Leucemia.

Gliel’hanno diagnosticata due anni fa. Leucemia mielomonocitica cronica.

Si muore?

I dottori spiegano che è una malattia da cui non si guarisce, ma con cui si può tirare avanti per un tempo indefinito. Dicono: «È un male indolente». In pratica: il dna è alterato e si producono troppi monociti, i globuli bianchi più grossi, che sono fabbricati nel midollo spinale. Con pazienti meno anziani, che siano al di sotto dei 65 anni, si può procedere con un trapianto. Ma non a 86 anni passati, l’età di Berlusconi.

Se è un male “indolente”, come mai all’improvviso…

Le cellule cancerose si sono sviluppate al punto da bloccare la produzione di globuli rossi. Si tratta di un’“esplosione”, altro termine che abbiamo sentito dai medici. “Esplosione improvvisa di globuli bianchi monociti”. L’alterazione è andata al di là del tollerabile. È stato necessario il ricovero e l’intervento massiccio con i farmaci.

S’erano messi tutti in testa che sarebbe morto.

Gli amici o i parenti che escono dal San Raffaele riferiscono che sta meglio. «È il solito leone», eccetera. Il fratello Paolo, Gianni Letta, Fedele Confalonieri. Tajani ha detto che lo si vorrebbe sul palco per la convention di Forza Italia organizzata per il 6 maggio. Si dice che lui, quando è lucido, telefoni a tutti. Stiamo riferendo le notizie aggiornate fino a lunedì 10 aprile. Questo numero di Oggi ha chiuso in tipografia nel pomeriggio di lunedì 10 aprile.

Più in generale?

Più in generale, si immagina che in nessun caso Berlusconi possa muoversi come prima. Ci sono varie questioni: l’eredità politica e il destino di Forza Italia, l’assetto che dovrà assumere il centro-destra dopo il ridimensionamento di un personaggio di quel calibro, questioni finanziarie e patrimoniali non da poco: le Borse hanno segnato una serie di rialzi perché i mercati sono sicuri che i figli si libereranno di tutte le partecipazioni oppure che il secondo socio Bolloré farà qualcosa per impossessarsi delle televisioni, anche se, per rintuzzare il pericolo, manifestatosi molto seriamente nel 2016, Berlusconi ha sistemato le cose in modo tale che la famiglia ha oggi quasi il 50% delle tv. Una quota che rende l’Opa francamente sconsigliabile.

Tutta la faccenda sembra stare nelle mani di Marina.

Marina non vuole scendere in politica e non avrebbe nessuna intenzione di rinunciare ai fine settimana di Chateauneuf-de-Grasse, 35 chilometri da Nizza, dove c’è un’altra delle loro ville. Tuttavia è stata lei a modificare nettamente la posizione politica di Forza Italia, e questo pochi giorni prima del ricovero del padre in ospedale. Ricorderà con quale astio Berlusconi abbia subito il primato di Giorgia Meloni, gli insulti scritti su un foglio di carta bellamente fatti immortalare da un fotografo complice, le registrazioni con altri giudizi pesanti uscite da riunioni fintamente riservate, infine i giudizi su Putin e su Zelensky, una clamorosa presa di distanza dalle posizioni filo-ucraine e anti-putiniane prese dalla premier e dal governo. Questa linea del tutto contradditoria rispetto alla presenza di Forza Italia nella maggioranza s’era incarnata nella prevalenza, all’interno del partito, della senatrice Licia Ronzulli, che Berlusconi voleva ad ogni costo ministro della Salute e che Meloni ha testardamente tenuto ai margini, al punto che Berlusconi, non so se per ripicca, piazzò per tutta risposta la stessa Ronzulli a capogruppo del Senato, un ronzulliano, Alessandro Cattaneo, a capogruppo della Camera, e un altro ronzulliano, il giornalista Giorgiò Mulè, alla vicepresidenza del Senato. Ebbene, Marina ha rovesciato tutto questo, alleandosi con la compagna di Berlusconi Marta Fascina, facendo fuori Cattaneo e stringendo un rapporto stretto con la stessa Meloni, con la quale si sente al telefono, a quanto pare, un giorno sì e l’altro pure, avendole garantito il sostegno pieno del suo partito e la fine di qualunque fronda. Ronzulli non è stata più ammessa ai tavoli che contano (l’ha sostituita Gianni Letta, richiamato in tutta fretta in servizio) ed è stata fatta entrare per ultima, e dopo qualche giorno, nella stanza di Berlusconi malato.

Quindi il nuovo capo del partito è Marina.

No, lei non vuole e si fanno a questo proposito due ipotesi: ritiro completo da Forza Italia e ognuno faccia quello che vuole, oppure delega delle questioni politiche a Barbara o, più probabilmente, a Luigi, il più piccolo di tutti, della cui testa si dice un gran bene. Si deve tener conto che i cinque figli di Berlusconi sono cinque monumenti di riservatezza. Tutto il contrario del padre.

E quelli di Forza Italia? Se ne stanno zitti e buoni? L’anno prossimo ci sono le europee.

Nei primi momenti, quando Berlusconi sembrava davvero alla fine, s’era parlato di un congresso. Forza Italia non ha mai tenuto un vero congresso, essendo un partito padronale, dove tutto è stato sempre deciso dal capo, senza troppe discussioni. Dopo ventiquattr’ore, la parola “congresso” è stata cancellata, suonando come un insulto al Grande Malato, il quale ha sempre spiegato «che non c’è alcun bisogno di nessun congresso, faccio tutto io». Le telefonate tra Meloni e Marina potrebbero avere anche questo sottinteso: far confluire le truppe di Forza Italia dentro Fratelli d’Italia.

I deputati e i senatori di Forza Italia fanno ancora gola a molti.

Infatti, un’altra delle chiacchiere è che Ronzulli, a questo punto da identificarsi con “la minoranza”, sia tentata di farsi un partito suo. Tutta l’area di centro-destra punta comunque a inglobarli. Da Fratelli d’Italia, passando per la Lega e finendo a Renzi/Calenda.

Forse i nomi di Renzi e Calenda non andrebbero più scritti insieme.

Già, Renzi ha l’aria di essersi mezzo ritirato. Farà il direttore del Riformista, il giornale dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo.

Meloni sempre più salda in sella?

Parrebbe proprio di sì.

 

Frase

«La mia massima: il casino o lo fai bene o non lo fai»

Fabio Rampelli