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 2023  febbraio 13 Lunedì calendario

Oggi 412 - Settimana 7-13 febbraio 2023

Cinesi
Il cognome più diffuso a Prato è Chen, seguito da Hu, Lin, Wang, Zhang, Huang, Li, Zheng, Wu e Zu. All’undicesimo posto si trova finalmente Gori.

Elezioni
Non va più a votare nessuno.
Affluenza quasi dimezzata rispetto alle precedenti regionali.
L’altra volta s’era votato anche alle politiche. Questo, nel 2018, aveva aiutato.
Sì, ma la differenza è troppo ampia per non essere significativa. S’è passati dal 70 al 40 per cento. Non solo la gente non crede più alla politica. Non crede più al suffragio universale, cioè all’importanza di votare. Il pensiero sottinteso è: tanto non cambia niente.
Rimedi?
Dare rappresentanza all’astensione o almeno alle schede bianche? No, non si può rispondere a una domanda simile con una battuta. E neanche in poche righe.
Per il resto?
Per il resto, sarei tentato di dire che non è successo niente. I due candidati del centro-destra hanno preso più della metà dei voti, cioè sarebbero stati eletti subito anche se fosse stato previsto un voto di ballottaggio (non era previsto, chi arrivava primo, con qualunque percentuale, prendeva tutto). Questa vittoria si prevedeva, anche se forse non in queste proporzioni. Il Pd, pur perdendo, ha retto, la Lega ha retto, le elezioni locali non sono fatte per il M5s e non bisogna far troppi ragionamenti sul loro risultato. I veri flop sono quelli di Berlusconi, della Moratti e del duo Calenda-Renzi.
Cominciamo da Berlusconi.
Nel 2018 – unico termine di paragone corretto – Forza Italia prese il 14,63 nel Lazio e il 14,32 in Lombardia. Erano già risultati negativi rispetto alle elezioni del 2013. Ma ieri il brutto voto del 2018 è stato addirittura dimezzato. I forzisti valgono un terzo sia della Lega che dei Fratelli. L’uscita berlusconiana della vigilia contro Zelenskyj aveva fatto capire che il Cavaliere aveva subodorato la batosta. Quella è una forza politica destinata a esser mangiata da qualcuno.
Moratti.
Francamente, per raggranellare un sei-sette per cento non valeva la pena di fare tutto il baccano che ha fatto. Mi pare che la signora abbia chiuso prima ancora di cominciare.
Calenda-Renzi.
Hanno tirato su il 3 per cento. In due. Non vale neanche la pena di parlarne.

Terremoto
I morti del terremoto turco-siriano saranno alla fine cinquanta-sessantamila. Non si smette di scavare e, mentre scriviamo, a una settimana dalla scossa, si tira ancora fuori gente viva: un bambino a Elbistan dopo novanta ore di sepoltura, per ora il record assoluto. E, altro rercord: la bambina partorita sotto le macerie a Jandairis, in Siria, e la cui madre è spirata subito dopo averla messa al mondo. Noi diciamo “terremoto”, ma le scosse in realtà sono state due, di magnitudo 7,8 e 7,6, entrambe registrate nella notte di lunedì 6 febbraio. Talmente forti da aver spostato l’Anatolia di tre metri. Un’energia pari a 32 volte quella della bomba di Hiroshima. Da quel lunedì, la terra ha tremato altre 650 volte (dato di lunedì 13 febbraio) e continuerà a scuotersi, secondo quello che dicono i sismologi, ancora per molti anni. Epicentro in un’area che comprende Gaziantep, Hatay, Pazarcik e Kahramanmaras, città completamente rasa al suolo. Qui stava, per ragioni di lavoro, l’orafo vicentino Angelo Zen, di sessant’anni. Veniva dall’Italia anche una famiglia di migranti siriani, tre adulti e tre bambini, i cui cadaveri sono stati disseppelliti ad Antiochia. Sull’area colpita (il suolo s’è spaccato per 150 chilometri) lavorano 96 mila uomini e donne, tra squadre di ricerca e soccorso, volontari e personale delle ong. Le province colpite sono dieci. Erdogan, che dovrà affrontare una prova elettorale probabilmente il 14 maggio, è in difficoltà: il disastro è anche colpa della tolleranza con cui s’è permesso a palazzinari-rapinatori di tirar su case del tutto fuori dalle regole antisismiche varate da lui stesso nel 2018. E la protezione civile turca, finora, non ha brillato per rapidità ed efficienza. Il presidente ha creduto di sedare mormorii e proteste chiudendo i social, mossa controproducente perché i social risultano assai utili durante una catastrofe. Il presidente siriano Assad, a sua volta, sta profittando delle due scosse per colpire i ribelli: non vuole che gli si inviino aiuti direttamente e l’esercito regolare ha preso a cannonate alcune zone devastate dal terremoto. Gli esperti dicono che il sisma del 6 febbraio è uno dei più forti dell’ultimo secolo.

Meloni
Scholz, Macron e Zelensky hanno cenato insieme all’Eliseo e l’assenza di Giorgia Meloni ha fatto gridare le opposizioni nostrane, certe che l’Italia, “isolata”, sia ormai retrocessa in serie B, la serie A essendo costituita dall’asse franco-tedesco. Questo asse non è però così solido: Meloni, d’accordo con polacchi e ungheresi, punta a mutare i rapporti di forza in Europa, facendo soprattutto affidamento sulle elezioni del prossimo anno. Il problema è che, intanto, è con gli attuali vertici insediati a Bruxelles che bisogna trattare.

Famosi I Rothschild, dopo 185 anni, hanno detto addio alla Borsa di Parigi: «Nessuna attività del nostro gruppo ha bisogno di accedere ai mercati dei capitali» • Bill Gates ha un nuovo amore. Si chiama Paula Hurd, ha 60 anni, è una filantropa, organizzatrice di eventi e vedova dal 2019 del ceo di Oracle, Mark Hurd. Lui non l’ha ancora presentata ai suoi tre figli • Sasha Walpole, prima amante del principe Harry, ha raccontato al tabloid The Sun di come lei gli fece perdere la verginità. Era il 2001. Tutto accadde in un campo, dietro al Vine Tree Inn a Norton, nel Wiltshire. «Fu una sveltina tra amici, è durata cinque minuti»

Numeri
890
euro al mese: l’aumento in busta paga che si sono concessi i parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, parendogli poca cosa gli 11.900 euro percepiti finora come stipendio lordo mensile.

Morti

Burt Bacharach, 95 anni, compositore statunitense • Aldo Canovari, 76, fondatore della Liberilibri di Macerata • Pio D’Emilia, 69, giornalista, corrispondente dall’Asia per SkyTg24, Avvenire e Messaggero • Elena Fanchini, 38, campionessa di sci (tumore) • David Harris, 76, giornalista statunitense, ex marito di Joan Baez • Hans Modrow, 95,  ultimo primo ministro comunista della Germania comunista • Carlos Saura, 91, regista spagnolo • Gerhard Wolf, 95, scrittore, vedovo della scrittrice Christa Wolf.

 

Frase

«L’erotismo è l’elaborazione culturale del sesso».

(Milo Manara)