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 2022  ottobre 24 Lunedì calendario

Oggi 396 - Settimana 18-24 ottobre 2022

Clamoroso

Russel Crowe tifa per la Lazio.

 

Meloni

Berlusconi ha disseminato di trappole il cammino di Giorgia Meloni verso Palazzo Chigi. Prima gli insulti su un foglietto messo a disposizione dei teleobiettivi. Poi un discorso di forte simpatia verso Putin – e antipatia verso Zelenskij – pronunciato davanti ai deputati, registrato da un telefonino e finito alle agenzie, e di qui al resto del mondo. Giorgia Meloni ha risposto imponendo al vecchio capo claudicante un pellegrinaggio di sottomissione a via della Scrofa. Poi dichiarando a gran voce la sua fedeltà all’Occidente, agli Stati Uniti e agli ucraini. E tenendosi, come ministro degli Esteri, l’uomo che Berlusconi voleva silurare, cioè Antonio Tajani, nemico della favorita Licia Ronzulli. Così, schivando ogni colpo, la leader di Forza Italia è diventata presidente del consiglio, e ha varato il governo più di destra della storia repubblicana, il primo a guida femminile.

All’uscita del Quirinale, quasi nessuna faccia da parte di Berlusconi e Salvini.

Una microscopica smorfia di Berlusconi. Anche Salvini aveva teso una trappola, mandando da Vespa il presidente della Camera Fontana a dire che le sanzioni contro la Russia sono controproducenti. Molto grave anche questo, i presidenti di Camera e Senato, per regola, non rilasciano interviste e non fanno politica.

Giudizi sulla lista dei ministri?

La grande stampa li ha giudicati mediocri. Anche se non ricordiamo questi statisti di livello planetario nelle ultime due legislature. Conta – credo – soprattutto la statura della premier, se si mostrerà altrettanto abile durante la navigazione come nell’intervallo tra elezioni e voto di fiducia.

Durerà?

Anche qui, l’opinione prevalente è che cadrà presto. Ci sono, in effetti, una serie di debolezze, di contraddizioni, di conflitti d’interesse.

Sentiamo.

La debolezza maggiore sta nei numeri. Nove senatori sono stati fatti ministri, la maggioranza a Palazzo Madama è assai risicata e qui le truppe di Forza Italia sono guidate dalla nemica Ronzulli. Si promettono parecchi stivaletti malesi.

Poi?

Come mai, per esempio, si è pensato di affidare il turismo alla Santanché, a cui spetta la tormentata questione degli stabilimenti balneari? Le concessioni devono sottostare a una regolare gara, senza badare alla situazione esistente, e Santanché è socia con Briatore nel lussuosissimo Twiga di Forte dei Marmi, quindi in clamoroso conflitto d’interessi. La “regolare gara” – che Salvini non vuole – è imposta dall’Europa, oltre che dal buon gusto.

Santanché ha detto che passerà questa delega al Ministero del Mare.

Che dovrebbe prendersi anche la responsabilità delle coste, in modo da togliere a Salvini ogni possibilità di intervenire sulla questione dei migranti. Ma Salvini, a cui è già stata tolta la gestione del Pnrr, le coste le vuole tenere, proprio per farsi pubblicità sulla lotta ai migranti, secondo lui portatrice di voti. Anche la nomina di Sangiuliano alla Cultura fa intravedere conflitti: è chiaro che con questa mossa Meloni vuol mettere mano il prima possibile alla Rai, e la Rai è un terreno minato. Sangiuliano era direttore del Tg2, in predicato di passare al Tg1.

C’è anche il fatto che non ci sono soldi.

In cassa appena una decina di miliardi. E bisogna prolungare gli aiuti alle famiglie per le bollette. Poi il 1° gennaio scatta la Fornero, e per fermare la legge e accontentare i pensionandi bisogna spendere. Salvini vuole scostamenti di bilancio, Nordio chiede soldi per rimpolpare i ranghi della magistratura, eccetera eccetera. Il vecchio modo di far politica è far debiti e comprare consensi. Pratica ormai inammissibile.

Quindi cadrà presto.

Alcuni pensano che lei stessa punti a cadere presto – per mano di uno dei suoi due alleati principali -, in modo da tornare subito al voto e aumentare la propria forza parlamentare. C’è tuttavia un però: non ci sono alternative a questa maggioranza, e gli onorevoli non sono mai felici di tornare a casa. Proprio la fragilità del governo potrebbe essere una garanzia di lunga durata.

 

Gran Bretagna

Dopo 44 giorni di guai, Liz Truss si è dimessa, stabilendo il record di governo più breve della storia inglese. Al suo posto, Rishi Sunak, 42 anni, ex ministro dell’economia, più ricco di Carlo III. È un altro record: non c’è mai stato, a Downing Street, un premier figlio di africani di origine indiana e di religione indu. Boris Johnson, all’ultimo, ha rinunciato alla corsa per la successione.

 

Cina

Xi, al termine del XX Congresso del Partito comunista cinese, è stato confermato per la terza volta presidente e «centro di ogni idea e di ogni scelta». A conferma visiva della sua forza, pochi istanti prima della fine lavori, il suo predecessore Hu Jintao è stato portato via a forza dal suo posto accanto a Xi. Confermato il concetto che Taiwan è territorio spettante a Pechino. Gli analisti ritengono che Xi, a questo punto, sia più potente di quanto fosse Mao.

 

Ucraina

I russi bombardano le centrali elettriche e un terzo del paese – compresa Kiev – è rimasta al buio. Gli ucraini però continuano ad avanzare nella regione di Kherson. Putin ha introdotto la legge marziale nelle aree occupate.

 

Iran

I morti in Iran per le proteste sono fino ad ora 215. Tra questi, una Asra Panahi, di 16 anni, ammazzata di botte dalle forze di sicurezza. La campionessa iraniana Elnazi Rekabi, che in Corea del Sud s’era arrampicata senza velo, ha dovuto dichiarare d’averlo smarrito durante la prova. Una signora di ottant’anni, Gohar Eshghi, che il velo l’ha portato per 73 anni, se l’è tolto in pubblico, tenendo in mano la foto del figlio morto per le torture.

 

Numeri

336.441

Gli italiani che hanno chiesto il rimborso delle spese sostenute per le sedute dallo psicologo (le donne sono il doppio degli uomini).

 

Morti

Franco Gatti, 77 anni, il baffo dei Ricchi e Poveri • Francesco Valdiserri, 18, figlio dei giornalisti del Corriere Paola Di Caro e Luca Valdiserri (travolto a Roma, mentre camminava sul marciapiede, dall’auto condotta da un’ubriaca).

 

Frase

«Piangere non serve a niente»

Oliviero Toscani