Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  ottobre 03 Lunedì calendario

Oggi 393 - Settimana 27 settembre-3 ottobre 2022

Clamoroso

Dopo la morte della regina Elisabetta, il prezzo dei cani Corgie è raddoppiato (siamo a 2.800 euro per un esemplare).

 

Guerre

La questione è se la guerra sia più vicina o più lontana.

Più vicina. I quattro referendum voluti da Putin, e vinti con percentuali prossime al cento per cento, sancirebbero che le regioni di Kherson, Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia sono terre russe e che, quindi, chiunque le attacca attacca la Russia e, di conseguenza, Putin sarebbe autorizzato, per difendere terre russe, a ricorrere a qualunque arma, compresa l’atomica. A questa teoria non crede nessuno, neanche la Turchia ha riconosciuto l’annessione, il capo della Nato Stoltenberg ha fatto sapere che l’uso dell’atomica avrebbe per Mosca conseguenze molto serie, e Biden ha infatti reso noto un nuovo stanziamento in armi, a favore di Zelensky, pari a un miliardo e cento milioni di dollari. I 27 governi della Ue hanno poi convocato i 27 ambasciatori russi per comunicare che l’Unione non riconosce l’esito dei referendum e per chiedere lumi sulle loro intenzioni. In breve: la tensione tra Occidente e Putin è salita, e di parecchio, e infatti la Finlandia ha chiuso i confini ai turisti russi. Sul terreno, poi, continua, per loro, ad andar male. Gli ucraini hanno conquistato, proprio nel Donetsk, la città di Lyman, chiudendo in una morsa migliaia di soldati nemici che non hanno vie di fuga. Questo ha di sicuro messo ulteriore ansia nel petto di Putin, che continua a ordinare ai suoi di ammazzare tutti. Le stragi di civili non si contano.

Poi c’è la faccenda del gas.

Nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 si sono verificate quattro falle che hanno determinato perdite importanti di gas, inquinamento del mare e dell’atmosfera, e rialzi del prezzo ad Amsterdam del 7%. Il cancelliere Scholz ha reagito a questi rialzi stanziando 200 miliardi di aiuti per famiglie e imprese, mossa unilaterale, che si configura come “aiuto di stato” e indebolisce la linea di far fronte comune sulla questione delle forniture europee. La frase: «Quando si tratta di farsi i fatti propri, la Germania è sempre in prima linea» campeggia sulle testate europee non tedesche e non olandesi. D’altra parte, da noi, filtra la notizia che la Meloni, una volta insediata, stanzierebbe per lo stesso scopo 25 miliardi. Il fatto che la cifra sia molto più piccola di quella tedesca non significa che il principio non venga intaccato anche dall’Italia. In altri termini, l’unità europea è in pericolo, talmente in pericolo che Macron finora ha preferito tacere e non attaccare i tedeschi per la mossa di Scholz.

Chi ha bucato i tubi di Nord Stream 1 e 2?

Da noi, secondo le ultime dichiarazioni, di gas russo non ne arriverà più. E per ora resistiamo, perché le nostre riserve sono piene al 90%. L’Occidente, per le esplosioni, accusa Mosca. I russi rispondono che gli attentati sono avvenuti nella zona controllata da Svezia, Danimarca, Stati Uniti. Asteniamoci da ipotesi per le quali non disponiamo di nessun elemento serio.

 

Dal mondo

Nel mondo è anche accaduto: che la premier britannica Liz Truss abbia tagliato le tasse e indebitato il Paese per ulteriori 60 miliardi, non badando al crollo della sterlina e alle critiche dell’opposizione, dato che questo taglio delle tasse favorisce i redditi più alti (la decisionista Truss ha anche impedito a Carlo III di partecipare a un summit sull’ambiente in programma in Egitto); che in Brasile le elezioni presidenziali si risolveranno il prossimo 30 ottobre con un ballottaggio tra l’uscente Bolsonaro e lo sfidante Lula, già capo dello Stato messo in galera per corruzione e ora tornato in pista (Lula per ora è in vantaggio); che anche nelle elezioni politiche bulgare ha vinto la destra.

 

Dall’Italia

Meloni raccomanda di non credere a nessuna delle «irrealistiche» anticipazioni giornalistiche relative al prossimo governo. Con i suoi due partner Berlusconi e Salvini il contrasto sarebbe questo: i due vogliono ministeri politici assegnati a chi dicono loro (per Berlusconi addirittura la Ronzulli alla Sanità); Meloni invece veleggerebbe verso un esecutivo simil-Draghi, pieno di tecnici di alta competenza. Bossi ha intanto fondato una sua corrente, detta Comitato Nord, per ridare alla Lega il carattere originario di formazione lombardo-veneto-piemontese: un brutto colpo contro Salvini.

 

Famosi

Federica Pellegrini, insignita di una laurea honoris causa dal San Raffaele, ha tenuto in quell’università una lezione su ciclo mestruale e attività agonistica • Margherita II, regina di Danimarca, a capo di una famiglia troppo costosa per i contribuenti, ha tolto i titoli nobiliari a quattro dei suoi otto nipoti • Shakira rischia otto anni di galera e una multa da 24 milioni, per via di 14,5 milioni di tasse rivendicate dalle autorità spagnole • Il nuovo fidanzato di Ambra Angiolini sarebbe Francesco Scianna, quarantenne, attore palermitano • Alessia Marcuzzi e Paolo Calabresi si sono lasciati • Marta Fascina ha festeggiato l’86° compleanno del suo finto marito Silvio Berlusconi con una mongolfiera in volo sopra Arcore da cui sono piovuti migliaia di palloncini a forma di cuore, mentre un aeroplanino faceva sventolare sulla villa la scritta: «Buon compleanno, amore, ti amo».

 

Malati

Silvio Berlusconi, 86 anni, postumi di una caduta • Enrica Bonaccorti, 72, spalla sbriciolata e volto tumefatto per una caduta dalle scale.

 

Morti

Bruno Arena, 65 anni, comico dei Fichi d’India • Bruno Bolchi, 82, terzino dell’Inter •  Coolio, 59, rapper statunitense • Antonio Inoki, 79, lottatore giapponese • Edel Jofre, 86, pugile brasiliano • Rosetta Loy, 91, scrittrice • Ivan Petunin, 27, rapper russo (suicida, non voleva andare in guerra) • Francesco Spadaccia, 31, nipote del politico Gianfranco Spadaccia che era morto la settimana scorsa • Maryana Triasko, 37, badante ucraina partita dall’Italia per andare a combattere come paracadutista contro i russi •  Paul Veyne, 92, storico francese.

 

Frase

«Aveva ragione Brecht:

se il popolo non vota la sinistra

si impone una scelta radicale,

cioè cambiare il popolo»

Jena