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 2022  settembre 19 Lunedì calendario

Oggi 391 - Settimana 14-22 settembre 2022

Rosatellum

Perché non ho capito come funziona il nostro sistema elettorale? Perché votando ho l’impressione di spedire una cartolina a un indirizzo sconosciuto?

Sono i guai del cosiddetto Rosatellum, che abbiamo già sperimentato nel 2018. I partiti, con questo sistema elettorale unico al mondo, sono invitati, nello stesso tempo, a mettersi d’accordo e a farsi la guerra. Un caos.

Perché?

È la mescolanza tra sistema maggioritario e sistema proporzionale, con le complicazioni dello sbarramento e, cosa nuovissima, dei collegi allargati.

Spieghiamo.

Il sistema elettorale proporzionale è molto semplice: si distribuiscono i seggi in proporzione ai voti ricevuti. Hai preso il dieci per cento dei voti? Avrai il dieci per cento dei seggi. Questo, quando il proporzionale è, per così dire, “puro”. Nel nostro caso, il proporzionale è reso impuro dalle soglie di sbarramento, vale a dire per entrare alla Camera o al Senato devi prendere una certa percentuale di voti, altrimenti nisba, vali zero. Le soglie nel nostro sistema sono parecchie e complicate, ma quella principale dice che se un partito non prende almeno il 3% dei voti resta fuori. Quindi, le quote proporzionali di ciascuno vanno calcolate dopo aver azzerato tutti gli spezzoni che stanno sotto al 3%. Prima distorsione del proporzionale puro. Seconda distorsione: siccome il numero dei parlamentari è diminuito, i collegi sono diventati più grandi. Maggiore è la dimensione del collegio, maggiore è la difficoltà per un partito piccolo di passare. Quindi, in questa elezione, abbiamo per la prima volta un “effetto maggioritario” indotto dal taglio dei parlamentari. In altri termini: i partiti più grandi, senza far niente, riscuotono un premio. Qual è l’effetto combinato di queste due distorsioni? Diciamo che un partito che ha preso il 20% dei voti, rischia di avere il 24-25% dei seggi? Qualcosa del genere.

Beh, a me il sistema è sembrato più complicato di come lo descrive lei.

Il fatto è che con il proporzionale viene assegnata solo una parte dei seggi, il 63% del totale (compresa una quota del 2% destinata ai rappresentanti degli italiani all’estero). Il restante 37% viene riservato a un sistema maggioritario a un turno.

Che significa?

Mentre con il proporzionale si vota un partito o una lista, con il maggioritario si vota una persona. Si presentano, in una certa circoscrizione, otto candidati e quello che prende più voti viene eletto. Significa che si può entrare in Parlamento anche con il 20%. Altrove, questo assurdo è corretto con un secondo turno: se nessun candidato prende più del 50%, si va al ballottaggio tra i primi due. Esempio di sistema maggioritario a un turno: le primarie americane. A due turni: le presidenziali francesi. Da noi, quel 37% viene assegnato in un turno solo. È qui che i partiti, in concorrenza tra di loro sul versante proporzionale, devono mettersi d’accordo, perché due candidati di partiti simili che corrono nello stesso collegio si indeboliscono a vicenda, e quindi, per esempio, la famosa alleanza di centro-destra di cui s’è parlato per tutta la campagna elettorale consisteva proprio nel dividersi i seggi del maggioritario in modo tale che un candidato di Berlusconi – per dire – non andasse a toglier voti, in una certa circoscrizione, a un candidato della Meloni. E così via.

Significa che dal maggioritario possono entrare in Parlamento persone che hanno preso pochi voti, mettiamo un 20-25%.

Esatto.

Tenendo conto delle distorsioni del proporzionale, pare che, nel complesso, sia possibile vincere anche con poco.

Esatto.

Se invece di “poco”, uno prende “molto” rischia di prendere “tutto”.

Esatto.

Mi confermo che votare in Italia corrisponde a imbucare una cartolina verso l’ignoto.

Esatto. E tanti auguri. A lei e a noi.

 

Marche

Al momento in cui scriviamo (mattina di martedì 20 settembre) le vittime accertate della tempesta sulle Marche sono undici. E c’è un bambino di otto anni, Mattia Luconi, che non si trova, e il cui zainetto è stato trovato a otto chilometri di distanza dal punto in cui è stato visto l’ultima volta. Nel 1982 il governo di allora aveva stanziato l’equivalente di 46 milioni di euro, con i quali le autorità locali avrebbero dovuto costruire una cassa di espansione che avrebbe dovuto rendere meno probabile l’esondazione del fiume Misa. Nulla è stato fatto da allora e i soldi sono spariti. C’è anche, oltre a chi sa che altro, la storia del fiume Burano, deviato dagli uomini per permettere di costruire, e che s’è violentemente reimpossessato del suo alveo naturale, travolgendo ogni cosa.

 

Genovese

Alberto Genovese, imprenditore del web, che nel suo covo milanese con terrazza panoramica sul Duomo drogava e violentava ragazze, è stato condannato a otto anni e quattro mesi. La sentenza («quadro di devastazione umana») si riferisce in particolare alle violenze su due donne di 18 e 23 anni. Una cosiddetta fidanzata, Sarah Borruso, gli era in qualche modo complice, e dovrà scontare trenta mesi di carcere. Le condanne, per diventare esecutive, dovranno essere confermate in Appello. Genovese è comunque ristretto ai domiciliari in un centro di disintossicazione.

 

Famosi

Laura Pausini, intervistata da una tv spagnola, s’è rifiutata di cantare Bella ciao, con l’argomento che si tratta di una canzone politica. Di rimando, nei loro comizi, si sono messi a cantare Bella ciao Giuseppe Conte e Pierferdinando Casini • Fabio Fazio ha acquistato la Lavarotti di Varazze, fabbrica di dolciumi messa in difficoltà dal Covid • Tom Brady e Gisele Bündchen si stanno separando, Marcel Jacobs s’è sposato con l’ecuadoriana Nicole Daza • Federer, 41 anni, si ritira. Woody Allen, 86, il cui prossimo film si intitolerà Wasp 22, ha invece smentito il suo ritiro dal cinema • Sofia Raffaeli, 18 anni, è la nuova star dello sport italiano: quattro medaglie d’oro ai mondiali di ginnastica ritmica in Bulgaria. Per non smettere mai di far esercizio, s’è fatta costruire una pedana in salotto • Orietta Berti è diventata commendatore.

 

Numero

51 miliardi.

Il costo per l’Italia di frane e alluvioni degli ultimi quarant’anni.

 

Malati

Cara Delevigne, 30 anni, top model, depressione • Ali Khamenei, 83, guida suprema dell’Iran, occlusione intestinale (è riapparso in pubblico) • Ryan Reynolds, 45, attore americano, polipo al colon (operato, tutto bene) • Volodymyr Zelens’kyj, 44, presidente dell’Ucraina, lievi ferite da incidente automobilistico.

 

Morti

Jack Ging, 90 anni, attore americano • Jean-Luc Godard, 92, regista francese della Nouvelle Vague (suicidio assistito) • Ramsey Lewis, 87, pianista jazz americano • Amedeo Matacena, 59, latitante negli Emirati • Vlado Milunic, 81, architetto ceco • Graziella Pagano, 77, senatrice • Irene Papas, 96, attrice greca • PnB Rock, 30, rapper americano, ucciso in una rapina • Andrea Riello, 60, imprenditore • Henry Silva, 94, attore americano • Antonio Vaccalluzzo, 62, imprenditore dei fuochi d’artificio, morto a Belpasso per un’esplosione in fabbrica.

 

Frase

«A un certo punto il sacerdote che presiede la celebrazione dice: “In alto i nostri cuori”, non dice: “In alto i nostri telefonini per fare la fotografia!”»

Papa Francesco