il Giornale, 7 agosto 2024
La cura dello sport. Verrà prescritto come un farmaco e detratto dal 730
Il popolo dei pigri non ha più alibi. Lo sport diventa un «ordine» del dottore. Sarà prescritto con le ricette mediche come un farmaco. E come un farmaco potrà essere scaricato dalla dichiarazione dei redditi. A proporlo è un disegno di legge presentato da Daniela Sbrollini (Iv) e sottoscritto da tutti i partiti in commissione Senato.
Come mai lo Stato si preoccupa improvvisamente della nostra attività sportiva? Non certo per sostenere gli affari delle palestre. Semmai per risparmiare in costi sanitari.
Solo in Italia infatti l’inattività fisica costerà 1,3 miliardi nei prossimi 30 anni. Come? Sono i costi per curare i malati cronici, quelli che sviluppano malattie (anche) per colpa della sedentarietà eccessiva. Il rapporto Ocse calcola che nei prossimi 25 anni lo sport potrebbe impedire in Europa l’insorgenza di 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e oltre 400mila casi di tumori.
Andare a correre, iscriversi in palestra o frequentare un corso di nuoto fa bene anche alle casse pubbliche: in Europa, se ognuno degli inattivi (quasi una persona su due) facessero sport per 2 o 3 ore alla settimana, si eviterebbero 11,5 milioni di casi di patologie non trasmissibili.
In attesa dell’eventuale approvazione del provvedimento, nella Dichiarazione dei Redditi 2024 è già attiva la possibilità per i genitori con figli, tra i 5 e i 18 anni, di ottenere uno sconto Irpef del 19% sulle spese sostenute per l’iscrizione a piscine, palestre o impianti che offrono attività sportiva dilettantistica. Ci sono però alcuni limiti, a partire dall’importo massimo detraibile: 210 euro per ciascun figlio da ripartire tra i genitori. Sul fronte dei requisiti, la detrazione spetta per intero ai titolari di un reddito complessivo fino a 120mila euro, per poi decrescere fino ad azzerarsi in caso di reddito complessivo di 240mila euro. Dall’agevolazione sono esclusi gli enti che non rientrano nella definizione di «associazione sportiva dilettantistica», riconosciuta dal Coni o dalle rispettive Federazioni nazionali. In secondo luogo, non è possibile scontare l’attività presso società di capitali dove viene esercitato lo sport professionistico o le associazioni non sportive che organizzano corsi di attività motoria fuori dalle palestre.
Fare più sport non fa bene solo personalmente ma anche socialmente. Dobbiamo metterci in testa che la popolazione anziana sarà sempre più consistente. Ma deve invecchiare bene, per quanto possibile.
Al momento 24 milioni di italiani sono affetti da almeno una malattia cronica. Che significa il 40 per cento della popolazione italiana. E sono 12,5 i milioni le persone con multicronicità. Numeri da capogiro che, secondo le stime, nei prossimi dieci anni sono destinati a crescere: nel 2028 infatti i malati cronici saranno 25 milioni; i multicronici 14 milioni. Il Servizio sanitario nazionale infatti spende complessivamente 67 miliardi di euro per l’assistenza sanitaria farmaci, viste, accertamenti diagnostici di questi pazienti. Costi che saliranno a 71 miliardi tra dieci anni. I dati sull’obesità (causa di malattie cardio vascolari e numerose altre patologie) non sono affatto incoraggianti: 11,5% (maschi 12,3%, femmine 10,8%), con un trend in costante crescita, i sovrappeso sono il 36%. Spronare lo sport per legge può aiutare a prevenire i problemi da adulti o da anziani.