5 settembre 2022
Oggi 389 - Settimana 31 agosto - 6 settembre 2022
Bollette
Ultime su gas, petrolio, Russia, bollette ecc.?
Putin ha completamente chiuso il rubinetto del gas: non sarà riaperto, dice, fino a quando le sanzioni non saranno tolte. Questa decisione è la risposta all’intenzione del G7 – manifestata nell’ultima riunione – di fissare un prezzo massimo (price cap) per gli acquisti di petrolio. Con il petrolio non si scherza, rappresenta il 70% dell’export russo e limitarne in qualunque modo l’uso, sanzionando anche quei paesi che continuassero a comprarlo da Mosca a prezzi superiori al price cap, allargherebbe enormemente l’area del conflitto. Anzi, la sola idea di una mossa del genere ha provocato subito un taglio di centomila barili alla produzione Opec (la Russia non fa parte dell’Opec), con ricadute immediate sul prezzo, di nuovo in salita, e crollo lunedì scorso delle borse. E una presa di posizione dell’India, che, ha comunicato, continuerà a comprare petrolio russo ai prezzi di mercato. A questo scenario mondiale, va aggiunto il contrasto italiano tra Salvini e Meloni, in teoria alleati e, con Berlusconi, prossimi vincitori, secondo i sondaggi, delle elezioni del 25 settembre. A Cernobbio, Salvini ha detto che le sanzioni fanno più male ai sanzionatori che ai sanzionati, e quindi andrebbero riviste. Meloni gli stava seduta accanto e ha portato platealmente le mani agli occhi, per manifestare, all’istante, il suo dissenso. Che cosa faranno i due, dal 26 settembre in poi, quando dovrebbero in teoria stare insieme al governo?
È vero però che le sanzioni colpiscono più noi che Putin?
Lo dice anche Travaglio, ma non sembrerebbe troppo vero, fermo restando che le mosse di Putin comporteranno per noi razionamento, case e scuole fredde, chiusura anticipata dei negozi, strade e monumenti bui, cassa integrazione diffusa e forse anche benzina col contagocce. Ma per Putin, la cui guerra in Ucraina non sta andando benissimo, le sanzioni finora non sono state uno scherzo. La Duma ha deciso che di chi non paga le bollette di luce e gas si facciano carico gli altri condomini, che è un modo per addolcire la statistica dei nuovi poveri, evidentemente in crescita. Olga Skorobogatova, vicegovernatrice della Banca centrale russa, ha detto pochi giorni fa che è stato necessario bruciare cento miliardi di dollari «per tenere in piedi la nostra economia». Rispetto a luglio, carne, pane e verdure costano il 5% in più. Aeroflot presto non potrà più volare: per i pezzi di ricambio, si devono smontare aerei buoni. La produzione di automobili è crollata del 90%. In base ai dati della Rosstat, l’Istat russa, 18 settori su 24 della loro industria hanno subito un calo medio della produzione del 6%. Sergei Guriev, direttore dell’istruzione e della ricerca di Sciences Po ed ex consigliere economico del governo russo rifugiatosi in Francia, dice che col petrolio al prezzo attuale l’economia russa dovrebbe salire del 7%. Scenderà, invece, almeno del 3. È una perdita secca, sul Pil, di 9-10 punti.
Però è vero che le sanzioni, facendo aumentare il prezzo di gas e petrolio, hanno permesso a Putin di incassare più soldi.
Dall’inizio del 2022 i ricavi petroliferi di Mosca sono aumentati del 38%. Le forniture rifiutate dall’Europa sono state compensate in parte dagli acquisti maggiori di Paesi come Cina e India. Con quei soldi, Putin copre le spese del suo corrottissimo apparato militare (100 miliardi di euro l’anno). Paga i «volontari» della guerra ucraina dieci volte il salario medio delle provincie più povere. L’unico modo per convincerli ad arruolarsi. Ed è sempre con quei soldi che indennizza le famiglie dei caduti versando somme così alte da renderle benestanti e sedare la protesta. Però in luglio la Russia s’è trovata con un deficit di bilancio pari a 900 miliardi, l’8 per cento del Pil mensile. Questo per via del gas non venduto. Non può ripetere questo gioco troppe volte.
Londra
Caduto Boris Johnson, il nuovo premier inglese è per la terza volta nella storia una donna. Si chiama Liz Truss, ha 47 anni, era ministro degli Esteri nel governo Johnson, è di destra-destra, a suo tempo contraria alla Brexit, salvo ricredersi poi. Sposata, due figlie nate dopo uno grosso scandalo: una quindicina d’anni fa si prese per amante un collega del partito conservatore e, ai giornalisti che andavano a farle domande (la storia era su tutti i giornali), rispondeva invece: «Sono felicemente sposata». Il marito ha sopportato. Truss è un bel tipo, originale, “un robot con una rotella di meno”. Vuole tagliare 40 miliardi di tasse ai ricchi e alle aziende, promette un sostegno ancora più convinto all’Ucraina e garantisce che non ci saranno sconti né per l’Europa né, e questa è nuova, per gli Stati Uniti: al segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto: «Che c’è di speciale nelle relazioni tra noi e voi?». Ultima notazione: sarà un governo quasi privo di maschi bianchi, dato che i suoi ministri più importanti o saranno donne o saranno neri o saranno donne nere. E, ultimissima: ha educato le figlie all’uso del cellulare col sistema più sbrigativo: chiudendogli a chiave i telefonini in una scatola.
Numeri
1,2 miliardi di euro.
La somma pagata da quelli di RedBird per comprarsi il Milan da Elliott.
Malati
Jane Fonda, 84 anni, attrice americana (linfoma non Hodgkin); Paul Pogba, 29, centrocampista francese della Juventus (meniscectomia); Rosa Russo Jervolino, 85, ex sindaco di Napoli (mal di schiena, l’avevano data per morta); Lars von Trier, 66, regista danese, Parkinson.
Morti
Oddone Camerana, 85 anni, scrittore (pronipote del Giovanni Agnelli fondatore della Fiat) • Frank Drake, 92, astronomo americano, esperto di extraterrestri • Mikhail Gorbaciov, 91, ultimo presidente dell’Urss • Sterling Lord, 102, agente letterario di Jack Kerouac • Ravil Maganov, 67, vicepresidente e presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil (suicidio dubbio) • Rosario Marrone, 66, infermiere, padre di Emma Marrone • Andrea Sorrentino, 23, seminarista in odore di santità.
Frase
«I politici sono diventati satiricamente autosufficienti»
Corrado Guzzanti