8 agosto 2022
Oggi 385 - Settimana 3-9 agosto 2022
Calenda
Spieghiamo questa cosa di Calenda che entra ed esce.
Cioè, si allea con il Pd e poi rompe l’alleanza.
Sì. Abbastanza incomprensibile.
Bisogna partire dalla legge elettorale. Un terzo dei seggi viene assegnato col sistema maggioritario. Significa che nel collegio vince uno solo, quello che prende più voti. Se la destra presenta un candidato solo, per il quale votano tutti i destri, e la sinistra ne presenta due, con la conseguenza che i sinistri si dividono in due, è chiaro che vince la destra. Quindi, per vincere nella zona del maggioritario, bisogna allearsi. È quello che sta facendo Letta, il quale non la fa troppo lunga sui programmi e vuole mettere insieme un cartello elettorale il più ampio possibile, con l’idea che le contraddizioni, casomai, si risolveranno dopo le elezioni.
A questa idea del cartello Calenda ha aderito.
No, ha aderito all’idea di una coalizione con programmi compatibili. Dopo di che, Letta ha imbarcato Sinistra Italia (Fratoianni) e i Verdi (Bonelli), che hanno votato sempre contro il governo Draghi e che della cosiddetta Agenda Draghi non vogliono sentir parlare. Senonché la cosiddetta Agenda Draghi è il programma con cui Calenda si presenta agli elettori. Saputo che Letta procedeva con l’idea del cartello e non con l’idea dell’alleanza tra forze con programmi non proprio distantissimi, Calenda ha salutato. Adesso: Letta dice che Calenda sapeva fin dall’inizio che Fratoianni e Bonelli sarebbero stati della partita, dunque il voltafaccia, o tradimento, è frutto del suo carattere umorale e della sua voglia di protagonismo. Calenda replica di essere stato colto di sorpresa, mai avrebbe immaginato, eccetera eccetera.
Sul protagonismo, in effetti… Dopo la rottura, si sono moltiplicate biografie, paginate e apparizioni tv. Dico, di Calenda.
Già. Però la Bonino gli dava il permesso di partecipare alle elezioni e la Bonino è rimasta con Letta.
Che significa “la Bonino gli dava il permesso di partecipare alle elezioni”?
Azione – la formazione di Calenda - è, tecnicamente, un partito nuovo. Per partecipare alle elezioni, deve accreditarsi con un certo numero di firme. La Bonino, inglobandolo nella sua +Europa, queste firme gliele dava in automatico. Adesso Calenda le deve raccogliere, e in pochi giorni. Lui fa tutto un ragionamento, che salto a piè pari, secondo il quale delle firme non avrebbe bisogno. Ma il ministero dell’Interno potrebbe dargli torto, e a questo punto sarebbe fuori e senza possibilità di recupero. Troppo rischioso.
Però, potrebbe mettersi sotto la cappella di Renzi.
Già, si tratterebbe di fare asse con Italia Viva, che le firme gliele porterebbe. La legge elettorale prevede che se non prendi almeno il 3% dei voti in Parlamento non entri, e Calenda, a Renzi, questo 3 per cento glielo farebbe raggiungere. Convenienza reciproca e programmi molto simili, imperniati proprio su Draghi e la sua agenda.
Quindi è fatta.
Si tratta di mettere insieme due protagonismi, cioè si teme che, fatto l’accordo, si metterebbero subito a litigare. Renzi però ha detto che pur di fare l’alleanza gli lascerebbe il primato. Credo che alla fine si sposeranno. Non so se raggiungeranno una dimensione sufficiente a potersi definire Terzo Polo. Calenda ha con sé la Gelmini e la Carfagna e qualche voto alla destra dovrebbe essere in grado di sfilarglielo.
I sondaggisti che dicono?
Accreditano questo ipotetico Terzo Polo di un sei per cento.
Guerra mondiale
Pechino ha posto fine alle minacciose esercitazioni intorno a Taiwan, e le ha cominciate, invece, la stessa Taiwan, con l’intenzione forse di far capire che non ha in definitiva paura dei cinesi. Sono gli ultimi scossoni provocati dalla visita di Nancy Pelosi, terza carica statunitense, la quale, giunta a Taiwan, se l’è cavata con un discorso blando, che però è stato sufficiente per armare la reazione di Pechino. C’è anche il problema del prossimo congresso, che dovrebbe confermare per la terza volta Xi presidente. Il leader non è forte come un tempo: la dura politica sul Covid – basta un caso e si isola tutto – ha scontentato parecchio, e l’economia va male, con un aumento stimato del Pil del 3-4%, troppo poco per quel miliardo e mezzo di terrestri. Gli analisti giudicano la guerra con gli Stati Uniti improbabile, la Cina non è ancora abbastanza forte. Ma vedono che il pericolo comunque esiste, che le due superpotenze si trovano in ogni caso su un piano inclinato molto pericoloso.
Debito
L’Ifif (Institute of international finance) fa sapere che, ad aprile, il debito mondiale (stati, imprese, famiglie, singoli) era pari a 305 mila miliardi di dollari, tre volte il Pil mondiale, e quasi cinque volte l’indebitamento del Pianeta nel 1997. Chi e quando sarà in grado di restituire questi soldi? Risposta impossibile, ma intanto Bloomberg segnala che i Paesi a rischio fallimento – nazioni cioè che potrebbero non essere in grado, a breve, di restituire – sono una ventina, più del doppio rispetto al 2021: Sri Lanka e Bielorussia sono già andate in default quest’anno, Mosca ha saltato alcune scadenze, per l’Ucraina è solo questione di tempo, nell’elenco degli altri c’è l’Argentina, il cui fallimento del 2020 non è stato sufficiente. Sull’altro versante, quello dei ricchi senza problemi, Fortune Global ha reso nota, come ogni anno, la classifica delle 500 società più ricche del mondo (per farne parte bisogna fatturare almeno 28,6 miliardi di dollari l’anno). Studiando l’elenco, si nota che le 500 BigBig fatturano il 40% del Pil mondiale, cioè 37,8 mila miliardi di dollari complessivi, e che i profitti cumulati sono i più alti di sempre, 3.100 miliardi di dollari, +88% rispetto al 2020, anno della pandemia. A quanti individui fa poi capo questa immensa ricchezza? Secondo la Federal Reserve, che ha analizzato il listino di Wall Street, al 30 marzo l’1% degli americani più ricchi possiede il 53,7% del listino, pari a 21.290 miliardi di dollari. Quanto a Piazza degli Affari, l’utile netto complessivo dichiarato dalle relazioni semestrali di 39 società dell’indice Ftse Mib è pari a 39,67 miliardi di euro, cioè 15,3 miliardi in più rispetto ai 24,34 miliardi del primo semestre 2021. I più ricchi risultano gli Agnelli: Stellantis, con 7,96 miliardi, è quella che ha realizzato i maggiori profitti.
Famosi
Si stanno separando: Claudio Amendola e Francesca Neri, Mauro Icardi e Wanda Nara (che però smentiscono), Kim Kardashian e Pete Davidson.
Malati
Lando Buzzanca, 86 anni, attore, molti mali, ricoverato in una Rsa • Anna Heche, 53, attrice americana (incidente d’auto); Gino Rea, 32, pilota motociclista britannico (incidente alla 8 ore di Suzuka)
Morti
Archie Battersbie, 12 anni (era in coma irreversibile dal 7 aprile, gli hanno staccato la spina) • Carlo Bonomi, 85, voce delle Ferrovie dello Stato alla stazione di Milano • Olivia Newton-John, 73, attrice •
Numeri
35: il numero di minorenni che scompare ogni giorno in Italia (dati del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse).
Frase
«È già caccia al nome del polo di Renzi e Calenda: per il momento è Carenza» (Luca Bottura).