Corriere della Sera, 6 agosto 2024
Usa, Google perde la maxi causa Antitrust
Google ha agito illegalmente per mantenere il monopolio dei motori di ricerca online. Lo ha stabilito il giudice federale Amit Mehta, della Corte distrettuale del District of Columbia, in una sentenza di 277 pagine che condanna il gigante hitech per la sua posizione dominante. Il gruppo di Mountain View era accusato di aver versato decine di miliardi di dollari (fino a 26 miliardi) solo l’anno scorso, per assicurarsi che il suo motore di ricerca fosse quello predefinito su un certo numero di smartphone e browser Internet, con la maggior parte di questa somma versata ad Apple. Ad avviare la causa per violazione delle norme Antitrust erano stati il dipartimento di Giustizia e vari Stati. «Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il proprio monopolio», ha affermato il giudice.
La decisione del giudice Mehta arriva quasi un anno dopo l’inizio di un processo che ha contrapposto il dipartimento di Giustizia statunitense a Google nel più grande scontro Antitrust negli Usa in un quarto di secolo. Google quasi certamente farà appello contro la decisione, in un processo che alla fine potrebbe arrivare alla Corte suprema degli Stati Uniti. Per ora, la decisione dà ragione al dipartimento di Giustizia che ha intentato la causa contro la Big Tech quasi quattro anni fa, quando Donald Trump era ancora alla Casa Bianca e ha intensificato i suoi sforzi durante l’amministrazione Biden.
Il caso ha descritto Google come un bullo tecnologico che ha metodicamente ostacolato la concorrenza, per proteggere il proprio motore di ricerca che è diventato il fulcro di una macchina pubblicitaria digitale che l’anno scorso ha generato quasi 240 miliardi di dollari di entrate.
Gli avvocati del dipartimento di Giustizia hanno sostenuto che il monopolio di Google gli ha permesso di applicare prezzi artificialmente elevati agli inserzionisti, potendosi anche permettere un approccio lassista nel miglioramento della qualità del motore di ricerca, danneggiando così i consumatori.