la Repubblica, 6 agosto 2024
L’amore tra Truman Capote & Jack Dunphy
«Ci sarà un concorso di bellezza sabato per eleggere Miss Taormina. Se vinco ti mando un telegramma», Truman Capote all’amico Donald Windham, 3 agosto 1950. Vive in Sicilia da un anno e sembra molto allegro, molto più del solito. Ha affittato una villa a Taormina, Fontana Vecchia, quella dove aveva abitato 25 anni prima D.H. Lawrence. «Una casa di colore rossiccio che domina una valle di mandorli e olivi, digradante verso il mare… È un po’ come vivere su un aeroplano, o a bordo di una nave vacillante sull’orlo di un’onda di marea: si ha una portentosa sensazione, ogniqualvolta ci si affaccia alle finestre o si esce sulla terrazza, la sensazione di trovarsi sospesi come colombe fra le montagne e il mare».
Questa descrizione è in un racconto intitolato appunto Fontana Vecchia, rifugio amato e proficuo per il suo lavoro. In Italia, oltre a una serie di racconti, Capote scriveL’arpa d’erba, che pubblicherà nel 1951, i dialoghi della sceneggiatura, scritta da Cesare Zavattini, diStazione Termini di De Sica, che uscirà negli Stati Uniti col titolo Indiscretion of an American Wife, interpretato da Jennifer Jones e Montgomery Clift (odierà però il film così tanto da chiedere che venga tolto il suo nome dai titoli), quelli de Il tesoro dell’Africa di John Huston. Oltre aColazione da Tiffany,che esce nel 1959. Il suo primo romanzo, Altre voci, altre stanze aveva avuto un successo enorme, innescato anche dalla fotografia pubblicata sul risvolto, che lo ritrae come un giovane efebo un po’ perverso. Pochi mesi dopo l’uscita del libro, a un party, Capote conosce Jack Dunphy, che ha dieci anni più di lui e un passato come ballerino professionista. Prima nella compagnia di George Balanchine poi nella celeberrima produzione di Oklahoma!.
All’epoca Dunphy era sposato con Joan McCracken, che dopo il divorzio avrebbe sposato Bob Fosse, il quale la lasciò qualche anno dopo per Gwen Verdon… A Fontana Vecchia, racconta Capote in un’altra lettera (la sua, meravigliosa, corrispondenza è raccolta in un libro pubblicato da Garzanti, intitolato È durata poco la bellezza) facciamo un gioco che si intitola Ghirlanda Internazionale: consiste nel creare catene più lunghe possibili di persone che hanno avuto una relazione tra loro e la mia ghirlanda preferita è quella che collega il cantante afroamericano Cab Calloway ad Adolf Hitler, passando per Unity Mitford… Quando Dunphy conosce Capote, nel febbraio 1949, non è più unballerino ma uno scrittore che ha pubblicato il suo primo romanzo,John Fury. Poche settimane dopo il loro primo incontro, i due salpano insieme sulla Queen Mary, destinazione Europa.
Si fermano in Francia, dove Dunphy aveva combattuto durante la guerra, poi si spostano a Ischia, «un’isola al largo della costa di Napoli, molto primitiva, popolata per lo più da viticoltori, pastori di capre, W.H. Auden e la famiglia Mussolini». In una puntata a Roma, percolpa di Tennessee Williams che guida la macchina “sgommando” un po’ troppo, si fanno multare dai«cabaneri» (sic.).
Dopo Tangeri e un breve ritorno negli Stati Uniti, finalmente, nell’aprile del 1950, arrivano a Taormina. Non prima di esser stati cacciati dal treno per colpa del loro cane Kelly, un terrier. «Abbiamo dovuto aspettare cinque ore in quella specie di Pittsburgh siciliana (Catania,ndr)prima che un carro bestiame carico di contadini acconsentisse a farci salire a bordo insieme alla nostra belva. Tutti gli italiani sembravano terrorizzati a morte dalla dolce faccina di Kelly».
Taormina in quegli anni è il paradiso di una larga comunità omosessuale internazionale in cerca di tolleranza (il reato di omosessualità maschile in Gran Bretagna sarà abolito solo nel 1967, e l’età per il consenso abbassata a 18 anni nel 2001), clima mite e marchette di bell’aspetto. «Gide vive qui al momento. Sta seduto dal barbiere tutto il pomeriggio a lasciare che dei ragazzini di otto e nove anni gli spalmino in continuazione la faccia di schiuma da barba: d’altronde che altro può fare alla sua età?» scrive Truman ad Andrew Lyndon. E ancora: «Domani do un piccolopranzo che potrebbe rivelarsi divertente: lo scopo è far incontrare quei due eminenti francesi, Christian (Dior) e André (Gide)».
Passano da Taormina Peggy Guggenheim, Pearl Kazin, la scrittrice amante di Dylan Thomas, Gian Carlo Menotti col suo amante, il poeta americano Robert Horan che, dalui abbandonato, tenta il suicidio ingerendo sonniferi. Si salverà, a differenza di Nina, la sfortunata madre di Truman, che con la giusta dose di Seconal si uccide nel 1954 mentre il figlio è a Parigi. Ma siamo nel 1950 e per adesso niente turba la loro felicità. Truman e Jack scrivono, fanno pesca subacquea (ma fino a ora non abbiamo pescato nulla, scrive Truman, benché io abbia quasi trafitto la gamba di Jack con la fiocina), preparano conserve di pomodoro dentro le bottiglie di gin e di fichi (sono così deliziosi i fichi qui…).
«La Sicilia è molto più spettacolare di quanto immaginassi. Più verde, più ripida, più dolce. L’adoro», scrive all’amico scrittore William Goyen, «nei caffè gli uomini ballano tra loro sulle note della chitarra,i bambini siedono insieme alle pecore nei campi pieni di fiori selvatici e suonano flauti di Pan. Jack sta bene, tranne il fatto che deve andare dal dentista, e mio caro, dopo che hai affrontato un dentista siciliano puoi affrontare un plotone di esecuzione senza battere ciglio». Truman e Jack partecipano alle feste nei campi, pigiano l’uva durante la vendemmia, si fanno mandare scarpe su misura fatte da Ferragamo. Si dice che a un certo punto Truman avesse addirittura intenzione di acquistare Isola Bella, di fronte a Taormina, all’epoca abbandonata. Ma la vicenda di cronaca nera che sarebbe diventata uno dei suoi libri più belli,A sangue freddo, lo convinse a tornare per sempre negli Stati Uniti.
Lui e Jack rimasero insieme fin quando fu possibile, tra depressioni, alcol, droghe e disintossicazioni. Il 5 luglio 1972, da New York, Truman scrive: «Mi sono addormentato e mi sono svegliato con un tale sentimento di calore e gratitudine e amore per te. Sei l’unica cosa buona che mi sia mai capitata. Ti stimo e rispetto tanto. Credo che ciò sia forse più importante che amarti. Si può amare per ragioni così futili e sbagliate. Io ti amo per quelle giuste».