25 aprile 2022
Oggi 370 - Settimana 20-26 aprile 2022
Sette giorni
La notizia della settimana non è la vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi. E neanche lo stallo della guerra in Ucraina, dove Putin è costretto a bombardare da lontano, non avanza di un centimetro e, non riuscendo a prendere l’acciaieria di Mariupol, dichiara a un tratto che ha dato ordine di risparmiarla.
No? E la notizia della settimana quale sarebbe?
Il fatto che in questi giorni in Ucraina si dovrebbe seminare e invece non si semina. L’Ucraina è uno dei granai del mondo. Con la Russia produce il 30% della fornitura mondiale di grano, il 20% di quella di mais e l’80% dell’olio dei semi di girasole. La crisi degli oli vegetali, piuttosto introvabili, è aggravata dalla decisione dell’Indonesia di bloccare le esportazioni dell’olio di palma, il cui consumo da noi era in ripresa e che costa adesso una fortuna.
Altre conseguenze nel mondo?
Le cosiddette “primavere arabe”, che dal 2010 in poi hanno portato tanto sconquasso, partirono a causa dell’aumento del prezzo del pane. Cominciò tutto in Egitto. Qual è la situazione in Egitto oggi da questo punto di vista?
Qual è?
L’Egitto è il più grande importatore di grano al mondo, 16 milioni di tonnellate l’anno. Dove compra questo grano? Per il 50% in Russia, per il 30% in Ucraina. Valore di queste importazioni finora: 3,2 miliardi di dollari. Ma una settimana dopo l’inizio della guerra, il prezzo del grano in Egitto era già aumentato del 50%. Apparentemente il problema è del governo e non del cittadino egiziano povero: il governo, spendendo tre miliardi di dollari l’anno, ha finora regalato, o quasi regalato, il pane a 70 milioni di persone, essendo gli abitanti dell’Egitto poco più di 102 milioni. Cioè il 70 per cento degli egiziani non è in grado di acquistare il pane da sé. Essendo però la situazione economica del paese poco florida, il presidente Al Sisi aveva deciso di ridurre progressivamente questi sussidi, perché di fatto non riesce a continuare a spendere in questo modo. Al Sisi spera di avere un finanziamento di 12 miliardi di dollari dal Fondo Monetario e se non riforma il suo sistema non li avrà. Tra le riforme, è richiesto dal Fmi il taglio di questi aiuti pubblici. Nonostante la guerra in Ucraina e l’aumento del prezzo, Al Sisi ha confermato i tagli dei sussidi per grano, farina e pane. Si continueranno ad aiutare solo gli “estremamente fragili”, che sono comunque 25 milioni.
Sono ipotizzabili altre primavere arabe?
Lo scrive nel suo ultimo rapporto l’International Crisis Group: «L’aumento dei prezzi all’importazione e le minori entrate turistiche rappresenteranno un peggioramento delle condizioni di vita che potrebbe spingere le persone a rivolte spontanee».
Il pericolo riguarda solo l’Egitto?
L’altra situazione gravissima è in Libano. Q ui alla crisi del grano – il paese ne importa l’80% dall’Ucraina – si aggiunge la distruzione dei silos causata dall’incendio al porto di Beirut del 4 agosto 2020. Sono scarse, cioè, anche le riserve e il giorno dopo l’invasione il governo ha fatto sapere che aveva grano per soli due mesi.
I due mesi sono passati.
Già. I prezzi dal 2020 sono aumentati del 570%, la lira libanese s’è svalutata dell’80%, quando il pane stava ancora negli scaffali si vedeva gente che stava fuori dai negozi a fissare attraverso le vetrine gli scaffali pieni di sfilatini: non entrava perché non aveva i soldi per comprare.
Non sono sussidiati anche in Libano?
Sì, e i sussidi costano allo Stato 20 milioni di dollari al mese. I privati che con la loro carità davano una mano hanno smesso di mandar soldi con l’argomento che il governo libanese non fa niente per uscire da quella situazione.
Altri paesi a rischio?
I tunisini hanno mandato una delegazione al Fmi con il compito di chiedere denaro. Dipendono da Russia e Ucraina per il 60% del grano. Qui c’è anche il problema della semola per il couscous, le cui scorte sono esaurite. I sindacati minacciano scioperi e… ci siamo capiti. Tunisi ha debiti con l’Ucraina per 300 milioni, e gli ucraini ne vogliono 150 subito.
Quanta gente, nel mondo, vive di sussidi?
Il Programma Alimentare Mondiale sussidia completamente 125 milioni di uomini e donne. Ma sta tagliando i suoi esborsi. Allo Yemen il contributo alimentare è già stato tagliato del 50%.
La conferma di Macron potrebbe portare un po’ di luce a questi infelici?
Ma che dice? Macron dovrà vedersela con gli emarginati di casa sua, parecchio nervosi come si capisce dall’alto livello delle astensioni. Il suo problema sarà avere, con le elezioni parlamentari di giugno, una maggioranza sufficiente alla Camera che gli consenta di fare quello che vuole fare. E, con Marine oltre il 40%, non sarà facile.
Vip
Elon Musk s’è messo d’accordo con gli azionisti di Twitter e per 46,5 miliardi di dollari si comprerà il cento per cento dell’azienda, di cui possiede già il 9%. Morgan Stanely presterà 21,5 miliardi, Musk metterà il resto di tasca sua • Beppe Grillo ha firmato due contratti di partnership col Movimento 5 stelle per un importo complessivo di 300 mila euro l’anno. Si occuperà di comunicazione, blog, scuola di partito e simili. Polemiche e sarcasmi • Alina Kabaeva, 39 anni, ex ginnasta russa, presunta compagna di Putin (gli avrebbe dato almeno tre figli o forse quattro), è riapparsa in pubblico: si è presentata alla Vtb Arena di Mosca per un evento sportivo promosso dalla sua stessa Fondazione, l’Alina Festival. Le immagini rese pubbliche la ritraggono su uno sfondo ricoperto di Z • Mentre era a passeggio per le vie di Viareggio, il campione di Formula 1 Charles Leclerc, ferrarista, è stato avvicinato da un gruppo di tifosi che, mentre lui gli firmava autografi, gli hanno sfilato un orologio Richard Mille, pezzo unico fabbricato apposta per lui del valore di due milioni di dollari. Leclerc ne ha risentito nella gara successiva a Imola, dove ha perso il podio • Mike Tyson ha preso a pugni un tizio che, in aereo, lo sfotteva senza ragione. I cazzotti, come si vede dal video, hanno lasciato il segno. La Faa – Federal Aviation Administration – potrebbe adesso multarlo per 37 mila dollari e impedirgli, in futuro, di salire a bordo • Grazie a un modulo lunare della Intuitive Machines, Jeff Koons – celebre anche per essere stato marito di Cicciolina e padre di suo figlio – sarà il primo artista a installare una sua scultura sulla Luna • Charlène di Monaco a Pasqua si è fatta fotografare con i figli e il marito, all’apparenza serena.
Morti
Nunzio De Falco, boss dei Casalesi, 72 anni; Kim (Marco Occhetti), voce in falsetto dei Cugini di Campagna, 63; Paolo Mauri, giornalista, 77; Antonio Molinari, imprenditore della sambuca, 81; Lorenzo Mondo, giornalista, 81; Jacques Perrin, attore francese, 81.
Malati
Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI, 65 anni (covid); Roberto Giachetti, uomo politico, 61 (tumore, già operato); Pelé, ex calciatore fuoriclasse, 81 (tumore al colon); Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, 64 (aneurisma cerebrale).
Frase
«Come fai a negoziare con un coccodrillo quando ti tiene le gambe tra le fauci?» (Boris Johnson).