Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  aprile 11 Lunedì calendario

Oggi 368 - Settimana 6-12 aprile 2022

I fatti della settimana

Quindi, la Le Pen potrebbe vincere?

Sono impressionato dal misero 2 per cento preso dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. È il segnale di quanto sia diversa la provincia dalla capitale.

La provincia voterà Marine Le Pen?

Più di quanto pensiamo, credo. Nel 2017 i due candidati al ballottaggio – Emmanuel Macron e Marine Le Pen, gli stessi che si sfideranno il prossimo 24 aprile - presero meno voti di adesso. Ma allora nessuno dubitava che Macron avrebbe vinto senza problemi: tutte le persone per bene avrebbero votato contro la fascistissima Marine, fascista e figlia di fascista. Invece nel 2022…

Che cosa è cambiato da allora?

Macron viene vissuto come un candidato freddo, incapace di mettersi dalla parte della gente qualunque, i poveri, i piccoli commercianti, le partite Iva alle prese con il carovita. Lo si percepisce come l’uomo delle banche, dei ricchi, degli interessi forti. Insomma appare come il politico dello status quo, nulla cambierà essendoci lui all’Eliseo. La sua campagna in favore dell’Europa è davvero producente? C’è tra i francesi questo sentimento comunitario? O confondiamo, come sempre, Parigi con la Francia?

Marine invece?

S’è in qualche modo rifatta l’immagine, ha persino preso le distanze da Putin, dice di non voler uscire dalla Ue, eccetera. È in realtà un vecchio attrezzo della destra peggiore, e ha l’aria, se vince, di poter rovesciare il tavolo e cambiare tutto. Di sicuro, in questo momento, interpreta un sentimento esistente. Un bel pacchetto di voti già c’è: un quarto del consenso del terzo arrivato Mélenchon (5-6%), il voto per intero di Zemmour (7%), una quota delle schede di Sarkozy e della Pécresse (diciamo un altro 5-6%). Con queste percentuali, sta già intorno al 40%. Non manca molto e potrebbe farcela.

Che accadrebbe se ce la facesse?

Tre conseguenze. In Italia, il centro-destra potrebbe cominciare a scuotere il sistema e premere per andare alle elezioni, anche se Berlusconi ha detto che sta con l’europeista Macron e la Meloni ha fatto sapere che nessun partito francese rappresenta le sue idee.

C’è però Salvini.

Che non solo s’è congratulato, ma si dice pronto a traslocare in Francia per far comizi in favore della sua amica.

Seconda conseguenza?

Sul piano europeo, ancora una volta la sopravvivenza della Ue sarebbe messa in forse. A Bruxelles non credono all’improvviso europeismo di Marine, interpretato come mossa da campagna elettorale. È già stata coniata la parola “Frexit”, sullo stampo del vecchio termine “Brexit”.

Terza conzeguenza?

Putin avrebbe, dopo la Serbia e l’Ungheria, un terzo alleato in Europa. E che alleato! Le banche russe hanno finanziato alla grande il partito della Le Pen.

Questo potrebbe far pendere la bilancia della guerra in Ucraina a favore di Mosca?

I filorussi d’Europa sono, per il fronte che sta con gli ucraini, un problema. L’Ungheria s’è detta pronta a pagare il petrolio in rubli. I cinesi hanno consegnato ai serbi un set di missili terra-aria HQ-22. Significa un allargamento del conflitto alla ex Jugoslavia, in particolare per far tornare il Kosovo sotto la Serbia? I cinesi dicono di no, ma il segnale è inquietante.

La guerra

Facciamo il punto sulla guerra.

Mentre scriviamo si annuncia la caduta - «entro poche ore» - di Mariupol, dove si scopriranno, secondo il presidente Zelensky, orrori peggiori di quelli di Bucha. I russi, abbandonata Kiev, si preparano a una grande offensiva nell’Ucraina orientale, dove Putin conta di conquistare l’intero Donbass prima del 9 maggio, in modo da dar notizia della trionfo e della tregua nel giorno dell’anniversario della vittoria sui nazisti, quando c’è la grande parata e tutto il resto. Gli ucraini, forti delle armi arrivate dall’Occideente (da ultimo dei carri armati di epoca sovietica forniti dalla Repubblica Ceca) si dicono sicuri di resistere e anzi di rovesciare a loro favore le sorti del conflitto. Capiremo se i russi stanno vincendo, se riusciranno a conquistare quattro città: oltre a Mariupol, Severodonietsk, Sloviansk e Kramatorsk. Per ora, controllano solo l’8 per cento del territorio.

Gli orrori continuano.

Fosse comuni, mucchi di cadaveri sotto le macerie, soldatesse ucraine torturate, messe nude, costrette ad accovacciarsi, violentate, poi ammazzate con un colpo in testa. La propaganda di Mosca racconta che in Ucraina sono nazisti anche i bambini, quindi nessun problema a sopprimerli. I russi girano con dei forni crematori mobili, dove inceneriscono anche i loro caduti, per evitare che il ritorno in patria dei corpi intacchi la propaganda del presidente. I 57 morti provocati dal missile sulla stazione di Kramatorsk da cui stavano per sfollare centinaia di civili corrispondono a una strategia precisa, quella del terrore: il nuovo generale posto al comando delle truppe russe, Alexandr Dvonikov, viene dalla Siria, dove veniva applicato proprio questo principio: ammazzare tutti senza distinzione, distruggere qualunque cosa, militare o civile, e solo dopo passare.

Energia

Draghi ha firmato in Algeria un accordo per una fornitura di nove miliardi di metri cubi di gas, primo parziale rimpiazzo del gas russo. Dopo Pasqua, andrà in Congo e in Angola per sottoscrivere contratti simili.

Migranti

Dopo una pausa di alcune settimane, sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa. In totale, nell’hotspot di contrada Imbriacola, sono state accolte 829 nuove persone, arrivate sull’isola in una dozzina di sbarchi.

Vip

Bebe Vio è stata fotografata nella tribuna Monte Mario dell’Olimpico, durante Roma-Salernitana, mentre si sbaciucchiava con lo schermidore Giorgio Avola • Julian Lennon, contravvenendo a un giuramento, ha cantato in pubblico Imagine, la celebre canzone scritta dal padre • Will Smith, dopo la sberla rifilata a Chris Rock, non potrà partecipare per dieci anni alla cerimonia degli Oscar • L’attore Alessio Boni è a Sighet, centro al confine tra Romania e Ucraina, per aiutare i profughi • Pier Silvio Berlusconi ha comprato – si dice per una ventina di milioni – una villa cinquecentesca di 1.300 metri quadri coperti sulla collina di Portofino (quindici camere, undici bagni, una piscina, un uliveto, un frutteto, un vigneto, una strepitosa vista sul golfo del Tigullio) • La Merkel è in vacanza da noi, prima a Firenze, poi a Roma. Elon Musk, oggi l’uomo più ricco del mondo (all’11 marzo, secondo Forbes, 219 miliardi di dollari contro i 171 di Jeff Bezos) si diverte invece a Berlino, non l’hanno fatto entrare al Berghain, e s’è accontentato del Kitkatclub (suo tweet del giorno dopo: «Berlin rocks»).

Morti Massimo Cristaldi, produttore, figlio del produttore Franco Cristaldi, 66 anni; Umberto Cucinelli, padre di Brunello Cucinelli, imprenditorte del cachemire, 100; Chiara Frugoni, medievalista, esperta di San Francesco, 82; Lucia Menghini, campionessa di Reazioni a catena, 31; Camilla Salvago Raggi, poetessa, scrittrice, traduttrice, 98.

 

Malati Christine Lagarde, presidente della Bce (Covid).

Frase «Preferiamo la pace o i condizionatori accesi tutta l’estate?» (Mario draghi).