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 2022  marzo 28 Lunedì calendario

Oggi 366 - Settimana 23-29 marzo 2022

Settimana 23-29 marzo

 

Clamoroso Pianeti simili alla Terra - con un Sole e il resto - esistenti nell’Universo: cinquemila (calcolo Nasa).

 

Morti Madeleine Albright, segretario di Stato americano al tempo di Clinton (84); Gianni Cavina, attore (82); Maksym Kagal, campione del mondo ucraino di kickboxing, caduto in battaglia a Mariupol (30).

 

Malati Roman Abramovic, oligarca russo (infiammazione e dolore intenso agli occhi, desquamazione della pelle del viso e delle mani, forse avvelenato insieme con altri due delegati ucraini che hanno accusato gli stessi sintomi, ora stanno tutti bene); Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia (malore durante una cena alla trattoria Barison di Borgoricco, provincia di Padova, ora sta bene); Phil Collins, cantante e batterista (non riesce più a suonare per via delle otto viti nella schiena); Wilma Helena Faissol, fashion blogger, moglie di Francesco Facchinetti (frattura dell’omero per una caduta da cavallo); Marc Márquez, campione di motociclismo (dopo la caduta nel Gran Premio di Indonesia ci vede doppio); Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna (ritorno della leucemia); Gianni Morandi, cantante (operato alla mano destra); Rafa Nadal, campione di tennis (costola incrinata),

 

Sette giorni

Zelensky ha fatto sapere che è disposto a concedere a Putin la neutralità dell’Ucraina. È un passo verso la pace?

Chi sa. Zelensky ha messo su carta le sue proposte e le ha poi affidate ad Abramovic. Offriva la neutralità, ma chiedeva anche una garanzia degli Stati che fanno parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu più Germania, Canada, Turchia e Italia. Questi Stati dovrebbero impegnarsi a intervenire in ventiquattr’ore in caso di nuova aggressione militare della Russia. Abramovic s’è presentato a Putin e gli ha consegnato lo scritto di Zelensky. Putin ha letto e, secondo fonti rimaste anonime, s’è messo a urlare: «Digli che li spazzerò via».

Credibile? Può davvero «spazzarli via»?

Al momento, non si direbbe. Sul terreno le cose non vanno bene per loro, a Kiev s’è addirittura registrata una controffensiva ucraina, il tentato sbarco a Odessa è stato respinto, Mariupol è una città incenerita, ma i putiniani per ora ne controllano solo la periferia. I servizi segreti americani hanno fatto sapere che hanno risorse per non più di quattro settimane. Conversazioni di soldati russi intercettate mostrano scoramento, disaffezione, rabbia, insomma un morale bassissimo. Mentre, dall’altra parte, il morale è molto alto, la voglia di rivincita forte, le armi, benché solo difensive, più moderne di quelle del nemico. «Ah, se avessimo gli aerei e i carri armati», dicono. Le conseguenze di tutto questo si vedono. La settimana scorsa il generale Sergej Rudskoj se n’è uscito con l’annuncio che «la prima fase è stata completata, ora ci concentreremo sull’obiettivo principale, la liberazione del Donbass». È un rovesciamento totale delle intenzioni annunciate il 24 febbraio, quando Putin parlava di sottomettere tutto il Paese. Il Financial Times, basandosi sulle confidenze di informatori rimasti anonimi, scrive che Mosca è pronta a rinunciare a Kiev. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, s’è fatto intervistare dalla tv statale americana Pbs per raffreddare i toni guerreschi delle uscite precedenti, sue e del presidente. «Non vogliamo ricorrere alle armi atomiche – ha detto – né attaccare Paesi Nato. Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni e, sfortunatamente, quelle condizioni sono piuttosto ostili. Siamo entrati nella fase di una guerra totale. I paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, sequestrano le nostre proprietà, i nostri fondi, bloccano le nostre transazioni finanziarie. Dobbiamo adattarci alla nuova realtà». È impensabile che Peskov abbia parlato senza il consenso di Putin.

Ci vedo l’effetto della pressione degli oligarchi.

Anatolij Chubais, principe dei saccheggiatori anni Novanta e fino a ieri uomo di Putin all’Onu per le questioni climatiche, è scappato all’estero. Soprattutto ci sono le inquietudini di Elvira Nabiullina, la bella signora cinquantottenne con quattro figli che, stimatissima in Occidente, guida la Banca centrale russa e che, dopo l’invasione, s’è dimessa due volte. Putin l’ha costretta a rimanere al suo posto spiegandole che mollare adesso è tradimento. Nabiullina, per tutta risposta, ha portato il tasso di sconto al 20% e ha suggerito al suo capo di pretendere, per il petrolio venduto ai paesi ostili, il pagamento in rubli, idea respinta subito dai paesi cosiddetti ostili ma che intanto ha riportato la moneta russa sotto quota cento nel cambio col dollaro. Sì, gli oligarchi stanno di sicuro stringendo d’assedio il presidente: le loro imprese contribuiscono al Pil del Paese per il 35%, e le sole perdite dei dieci più ricchi valgono 85 miliardi di dollari, 77 miliardi di euro, tre volte il valore di una legge di bilancio italiana.

Insomma, parrebbe che lo zar sia costretto a scendere a più miti consigli.

Ha fatto sapere che intende finirla con la guerra il prossimo 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti e giorno della grande parata militare per le vie di Mosca. Si direbbe che a questo punto il suo problema sia quello di vender bene al popolo l’invasione mezzo fallita.

E i circa diecimila soldati morti.

Se non sono quarantamila. Nei dieci anni di guerra in Afghanistan ne persero 15 mila.

 

Altra catastrofe

Russia e Ucraina sono i granai del mondo, ma il trenta per cento dell’area coltivabile ucraina è adesso zona di guerra. È perciò alle viste – dopo la disgrazia della pandemia e della siccità - un cavaliere dell’Apocalisse di cui s’era quasi persa memoria: quello delle carestie. Il disastro è già ai massimi livelli in Somalia, Etiopia, Yemen, Siria, Sud Sudan, Afghanistan. La lista di questi Paesi infelici è destinata ad allungarsi • L’Unione europea ha sbloccato quattro milioni di ettari che adesso sono di nuovo coltivabili. In Italia saranno liberati dal vincolo di riposo circa 200 mila ettari (10.500 in Campania, 11.000 in Lombardia, 12.300 in Veneto, altri 17.544 in Piemonte, 20.000 in Emilia Romagna, etc.).

 

Politica

Secondo il sondaggista Nando Pagnoncelli, Fratelli d’Italia è di nuovo il primo partito col 21,5%, seguito dal Pd (20,7), dalla Lega (17,5%, in calo di mezzo punto), dal M5s (14,5%, flessione dello 0,9) e da Forza Italia all’8,1 (-0,8%). Anche Azione/+Europa, col 3,6%, supererebbe lo sbarramento del 3%.

 

Vip

Durante la cerimonia degli Oscar, Will Smith, vincitore della statuetta come miglior attore, ha tirato una sberla al presentatore Chris Rock, colpevole di una battuta infelice sulla calvizie di sua moglie Jada Pinkett Smith. L’Oscar per il miglior film è andato poi a Coda di Sian Heder, centrato sulla lingua dei segni.

 

Frase

«Ho tirato con tutta la forza che avevo in corpo» (Aleksandar Trajkovski, il calciatore macedone autore del gol che ha eliminato l’Italia dai Mondiali di calcio in Qatar).