31 gennaio 2022
Oggi 358 - Scenari
E adesso?
Adesso potrebbero succedere parecchie cose.
Per esempio?
Potrebbe nascere un nuovo Partito repubblicano formato dalla Lega e da Forza Italia; oppure potrebbe nascere un nuovo Partito democristiano, avente al centro la figura di Pier Ferdinando Casini e intorno Forza Italia (Berlusconi), Italia viva (Renzi), Coraggio Italia (Toti), Azione (Calenda), Noi con l’Italia (Lupi), Idea-Popolo e Libertà (Quagliarello) e dimentico di sicuro qualche altro frammento centrista; potrebbero nascere due o tre partiti dalle scissioni interne al Movimento 5 stelle; potrebbe entrare in vigore una nuova legge elettorale, però con sbarramento almeno al 4-5%; potrebbe cadere il governo, però a partire da ottobre.
Tutto questo perché è stato eletto lo stesso presidente di prima? Cioè il più conservativo dei voti potrebbe produrre tutte queste novità?
Dipende dal come è stato eletto il presidente. La conta degli sconfitti e dei traditori, o presunti tali.
Quali sono le probabilità che ciascuna delle novità elencate più sopra si verifichi?
Non credo al Partito repubblicano. Una mossa improvvisata di Salvini, che è andato a proporlo a Berlusconi. Berlusconi gli ha risposto: «Ma se quando te l’ho proposto io un anno fa, mi hai riso in faccia». Un anno fa Salvini aveva, nei sondaggi, un sacco di voti e si sentiva autorizzato a darsi delle arie. La settimana presidenziale, sul piano della stima generale, gli ha molto nuociuto. Con Berlusconi, comunque, avrebbe alla bell’e meglio ricucito.
Il nuovo partito democristiano è probabile?
È, tra quelle elencate, l’ipotesi più probabile. Le elezioni col taglio dei parlamentari e uno sbarramento severo non dànno nessuna possibilità alle formazioni troppo piccole. Unirsi sarà necessario per sopravvivere. E poi, in effetti, una vera formazione di centro, a vocazione moderata ed europeista, non c’è. Non so se in termini elettorali si tratti di una prateria, ma molti lo dicono.
Le scissioni all’interno del M5s?
Non ci credo. Dato il sistema di regole che i grillini si sono dati, scindersi è parecchio complicato. Certo la contrapposizione tra Di Maio e Conte è venuta allo scoperto, qualcosa succederà.
La legge proporzionale?
Non facile. In Parlamento una maggioranza non c’è. Leggo che qualcuno spera che se ne faccia carico Draghi. Mi parrebbe una forzatura istituzionale notevole: un governo (potere esecutivo) che sponsorizza una riforma elettorale, tipico campo del potere legislativo.
Già, Draghi.
È più forte. I partiti hanno cantato in coro che è indispensabile a Palazzo Chigi. Gli farà lo stivaletto malese, gli concederà pochissimo. Per questo è possibile che in autunno qualcuno lo mandi a quel paese. A proposito, il contrasto sempre più profondo tra Giorgetti e Salvini potrebbe avere effetti importanti dentro la Lega.
Non ha mai nominato la Meloni.
Esce rafforzata. Non ha mai cambiato idea, non è mai andata dietro alle strambate di Salvini, ha tirato fuori a un bel momento il nome di Crosetto che, come la Belloni, sarebbe stato un ottimo presidente. Una donna intelligente, che parla bene le lingue e rischia sul serio, l’anno prossimo, di vincere le elezioni e finire a Palazzo Chigi.