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 2022  gennaio 24 Lunedì calendario

Oggi 357 - Ucraina

Insomma che sta succedendo in Ucraina? Che cosa vuole Putin? E che cosa vuole Biden?

Putin vuole garanzie che la Nato non si allargherà ancora. Anzi, ha chiesto per iscritto che l’Alleanza atlantica retroceda ai confini del 1997, cioè a quelli che risultavano alla caduta dell’Urss e alla fine della guerra fredda. In particolare, gli Stati Uniti dovrebbero promettere che l’Ucraina non entrerà mai a far parte dell’Alleanza atlantica.

La Nato ha truppe schierate al confine russo?

Sì. Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, liberate dall’Urss, hanno chiesto di entrare nella Nato, e la Nato le ha accolte. In Polonia e in Romania sono schierati missili puntati contro la Russia. Se la Nato occupasse anche il confine orientale, cioè i 280 chilometri che separano Ucraina e Russia…

Sa che Putin non ha tutti i torti?

Quando Kruscev, nel 1962, tentò di piazzare dei missili a Cuba, Kennedy minacciò la Terza guerra mondiale. Kruscev, le cui navi erano a pochi chilometri dall’isola, diede ordine di tornare indietro. Putin ha spedito centomila soldati al confine con l’Ucraina e minaccia l’invasione. Vuole il riconoscimento della Crimea e delle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk. In prospettiva, vuole riconquistare un ruolo di primo piano nel concerto mondiale, ruolo che gli Stati Uniti negli ultimi trent’anni le hanno negato.

Scoppierà la guerra?

Biden ha mobilitato, senza ancora trasferirli, 8.500 uomini. Può arrivare in cinque giorni a cinquantamila. La Danimarca invierà una fregata e quattro caccia F-16 in Lituania. Spagna e Olanda schiereranno forze aggiuntive in Bulgaria, la Francia in Romania. La portaerei Truman è arrivata nel Mediterraneo per partecipare all’esercitazione Neptune Strike 2022. I russi rispondono con un’esercitazione navale nelle acque internazionali che fronteggiano le coste irlandesi e con un’altra esercitazione in Bielorussia, paese confinante con l’Ucraina e rimasto dalla parte di Mosca. Qui Putin ha spostato 13 mila uomini.

La rappresaglia del gas?

Gli Stati Uniti hanno chiesto al Qatar – che oggi fornisce all’Europa il 5% del suo gas (Mosca il 40%) – di prepararsi a dare una mano, nel caso Putin intenda rispondere ad eventuali, nuove sanzioni chiudendo  i rubinetti.

I paesi europei?

In teoria stanno con gli americani, ma tiepidamente. L’Italia, impegnata con la faccenda del presidente, è la più assente. I tedeschi, che hanno con la Russia rapporti secolari, sono parecchio freddi. Hanno proibito all’Estonia di vendere agli ucraini obici che l’Estonia aveva comprato dalla Germania.