Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  gennaio 10 Lunedì calendario

Oggi 355 - Quirinale

Draghi s’è rifiutato di dar risposte alle domande sul Quirinale, segno che si considera pienamente in corsa.

A quanto lo dànno i bookmaker?

Già prima della conferenza stampa di lunedì scorso restava il favorito. Quota intorno all’1,90. Cioè se punti dieci euro e vinci te ne pagano 19. Seguono in classifica: Marta Cartabia 2,5; Casini 5; Paolo Gentiloni 7; la Casellati (oggi presidente del Senato) 10,5; Berlusconi 15; Gianni Letta 22; Marcello Pera 23; Anna Finocchiaro 27; Romano Prodi e Giuliano Amato 30; Paola Severino 32; Dario Franceschini 37; Letizia Moratti, Emma Bonino, Rosy Bindi 40.

Mi paiono troppo alte le quote di Giuliano Amato e Dario Franceschini.

Ha ragione. Specialmente per Giuliano Amato: se Salvini, putacaso, lo considerasse eleggibile, Pd e Cinquestelle gli andrebbero subito dietro e la cosa sarebbe fatta. Le controindicazioni sono: ha 83 anni e a fine mandato ne avrebbe 90. È un presidente di area Pd, e sarebbe il terzo consecutivo di quello schieramento. Il centrodestra lo voterebbe? Mah.

Franceschini?

È l’anti-Draghi in consiglio dei ministri. Eleggerlo vorrebbe dire rinforzare la lotta degli odiatori contro il premier attuale. E poi è anche lui di area Pd.

Casini?

Nella sua vita, ha percorso tutto lo schieramento, da destra a sinistra. Si è caratterizzato per un silenzio assordante durante questa fase. Chi sa. A manovrare nell’ombra non è secondo a nessuno. Questo spiega la quota a 5.

Berlusconi?

Non demorde. Avrebbe costituito un fondo di parecchi milioni di euro, da utilizzare per convincere deputati e senatori col mutuo. Il problema è che Lega e Meloni, nel segreto dell’urna, lo appoggeranno poco. Per capire con sicurezza il suo destino, bisognerà aspettare la quarta votazione. Marzio Breda, il grande quirinalista, gli dà più probabilità di quello che si crede.

Draghi?

O al primo voto o al centesimo, cioè quando il Paese e i suoi rappresentanti politici saranno sfiancati dall’impossibilità di raggiungere un risultato e lo spread sarà volato a mille. La vera incognita però è un’altra.

Quale?

Il Covid. Le sedute si inizieranno quando la terza ondata della pandemia sarà al culmine. Se gli infettati fossero troppi, potrebbe essere troppo difficile raggiungere il numero dei consensi previsto. Non ci sono precedenti. È l’opzione che forse costringerà Mattarella a restare al Quirinale un altro po’.