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 2021  dicembre 06 Lunedì calendario

Oggi 351 - Censis

Caro amico, siamo irrazionali.

Vale a dire?

Siamo irrazionali, e la pandemia ci ha reso più irrazionali di prima.

Chi lo dice?

Lo dice il Censis, il grande club di sociologi fondato da Giuseppe De Rita, che ogni anno fa l’analisi del sangue al Paese, e quest’anno – 55° rapporto – sintetizza il nostro stato mentale, psicologico e sociologico con il termine “irrazionali”.

Sarà per via dei no vax.

Non solo. Quasi il 6% dei nostri compatrioti è convinto che la Terra sia piatta. Si tratta di tre milioni di persone, una città come Roma. Un altro 10 per cento non crede allo sbarco sulla Luna. Enorme è poi il gruppo di quelli convinti che un gruppo ristretto di potenti, nascosto chi sa dove, ci governi senza mai apparire: a questo mito prestano fede sei italiani su dieci. Il 12,7% giura poi che la scienza fa solo danni. Eccetera. Del resto, indagini più antiche mostrano che quarantamila italiani consultano ogni giorno (ripeto: ogni giorno) maghi o astrologi per sapere come regolarsi. E un sondaggio Swg ha scoperto che vanno sempre più a ruba cornetti rossi e altri talismani di vario tipo. I superstiziosi – cioè quelli convinti che le vicende del mondo siano un effetto della lotta tra la Fortuna e la Sfortuna – sono aumentati dopo la pandemia e rappresentano oggi il 40 per cento del Paese.

Se questo è l’ambiente intellettuale in cui viviamo, il fenomeno no vax è ovvio.

L’indagine del Censis rileva che il 31,4 % è convinto che i vaccini siano sperimentali, il 10,9 % che siano inutili, il 5,9% (tre milioni di persone) insiste nel dire che il Covid non esiste. Ci faccia caso: il 5.9% è la stessa percentuale dei terrapiattisti.

I terrapiattisti mi sono simpatici. Sono convinto che alle loro assurdità non credano neanche loro.

Chi sa. Gli psicologi spiegano che, in tempi di incertezza e di paura per un nemico ignoto, questi fenomeni aumentano. Sono anche modi, in definitiva, per farsi coraggio. Deve però entrarci anche la nostra ignoranza di fondo. Il Censis ha documentato che siamo sempre meno colti e informati. E infine c’è un dato storico: la scienza, il sapere coincidono con l’autorità. E dell’autorità gli italiani hanno sempre diffidato.