13 settembre 2021
Oggi 341 - Spid
Con la storia dei referendum, ci si è improvvisamente resi conto dell’importanza dello Spid.
Che cos’è?
La carta d’identità digitale. “Spid” significa, appunto, “Servizio Pubblico per l’Identità Digitale”. Al momento ce l’ha un italiano su due. Se lei non ce l’ha vada in un qualunque negozio specializzato nella vendita di materiale giudiziario o per gli uffici, e, previo pagamento di una quindicina di euro, se lo faccia assegnare. Si può anche ottenere gratis via web, naturalmente: sono autorizzati a fornire lo Spid nove istituti pubblici e privati. Tra questi anche le Poste.
Non ho capito a che serve.
Per incassare il famoso cash-back o entrare nella lista di quelli che percepiscono il reddito di cittadinanza e comunque per usufruire di qualunque servizio dello Stato (se l’Amministrazione relativa s’è organizzata per procedere via Spid). Esiste dal 2014, ma s’è diffuso lentamente, sia per le pigrizie della burocrazia sia per un difetto di comunicazione dei vari governi. C’è stato un boom di richieste con la pandemia, perché, non potendo uscire di casa, molti cittadini si sono rassegnati a farsi dare dalle amministrazioni quello che gli spettava attraverso la carta d’identità digitale. Se la sono procurata e hanno contributo a migliorare il tasso di digitalizzazione del nostro Paese, tra gli ultimi anche in questo campo.
Che c’entrano i referendum?
Alla fine di luglio, all’interno del Decreto Semplificazioni, è passata una norma che permette di sottoscrivere per i referendum anche con lo Spid. È in corso in questo momento la raccolta delle firme per lo svolgimento di tre referendum: quello sulla legalizzazione della cannabis, quello sull’eutanasia, quello sulla giustizia. Ne sta arrivando un quarto, per l’abrogazione del Green Pass. Perché la richiesta di referendum sia presa in considerazione, bisogna che la sostengano almeno mezzo milione di cittadini. Un tempo questa raccolta di firme si faceva per strada, col sistema dei banchetti, ai quali sedevano sempre due funzionati addetti all’autenticazione delle firme. Oggi con lo Spid non sono più necessari i banchetti, i promotori dei quesiti hanno raccolto le firme necessarie in un battibaleno, ed ecco l’improvviso proliferare del vecchio istituto referendario. I politici sono preoccupati: la semplicità dello Spid rischia di esautorare il Parlamento, in teoria si potrà consultare il popolo su quasi tutto. Ci si propone di aumentare il numero di firme necessarie o di imporre altre restrizioni. Ma le procedure per varare una nuova legge sono lunghe. Lo Spid a quanto pare è invece velocissimo.