30 agosto 2021
Oggi 339 - Talebani
Bisogna credere alla cosiddetta “svolta moderata” dei talebani?
Mah. Un tempo lapidavano le donne e ammazzavano gli uomini a frustate inferte con catene di bicicletta. Non ci sono notizie simili adesso e il loro portavoce Zabihullah Mujahid ha garantito libertà di stampa e diritti delle donne, sia pure al modo della sharia. Però un giornalista che trasmetteva dal Peace Studio di Kabul è stato costretto a intervistare un capo talebano circondato da otto guerriglieri armati fino ai denti. Inoltre un elicottero Black Hawk, di quelli lasciati cretinamente a disposizione dal vecchio governo in fuga, ha sorvolato il cielo di Kandahar con appeso un uomo impiccato. Poi una sessantina di donne che si sono permesse di manifestare per i loro diritti sotto la sede del governo sono state prese a bastonate. E, dettaglio non trascurabile, lo shahid che s’è fatto saltare in aria all’aeroporto di Kabul era uno dell’Isis che il vecchio governo afghano aveva messo in galera e che i talebani hanno liberato, con altri terroristi, ben sapendo di chi si trattava. Non so, questo è il quadro.
Quindi non bisogna credere alla svolta moderata?
Layla Yusuf, reggiana e membro della direzione del partito Più Europa, ha spiegato che cos’è la “Taqiyya”: «Si tratta della dissimulazione precauzionale per nascondere la vera realtà dei loro intenti, per poi essere legittimati come interlocutori politici affidabili». Adesso il problema dei talebani – che non riescono neanche a formare un governo per via dei contrasti fra le tribù - è di stabilire un contatto col resto del mondo: i loro soldi negli Stati Uniti – una decina di miliardi – sono stati bloccati, e se vogliono rinunciare alle coltivazioni di papavero – come fecero i loro predecessori di vent’anni fa e come gli impone la stessa sharia – hanno bisogno di aiuti. E hanno bisogno di aiuti in ogni caso, perché cibo e medicinali non ci sono. La Cina promette di stargli vicino, i due paesi confinano per una settantina di chilometri. Ma le contropartite cinesi sono in genere pesanti. Altre loro dichiarazioni infatti elogiano la via della seta. Come diceva Khyber, un giornalista afghano moderato che i filosovietici fecero ammazzare nel ’78 – prendere il potere può essere facile. Mantenerlo, quasi impossibile.