Corriere della Sera, 5 agosto 2024
Toninelli ha gli addominali scolpiti. Ce lo ha fatto sapere per i suoi 50 anni
Il vero mistero è come abbia fatto senza il supporto di quei generi alimentari «per noi fissati da palestra» a cui ha dovuto rinunciare a causa del carovita, di cui parlò nella sua seguitissima rubrica online allorquando raccontò la terribile discesa agli inferi del suo carrello della spesa, dal salmone alla bresaola, dalla bresaola al tonno in vetro, dal tonno in vetro a quello in scatola, e da qui al nulla.
Eppure ce l’ha fatta, Danilo Toninelli, l’ex primafila del Movimento Cinque Stelle, a tornire quel fisico immortalato e dato in pasto ai follower nel post in cui s’è fatto i migliori auguri per i cinquant’anni appena compiuti. Sorriso smagliante, t-shirt morbida il giusto, addominale scolpito ed eccola lì, servita calda, la smentita feroce alla massima andreottiana secondo cui il potere, in fondo in fondo, logora chi non ce l’ha.
Persi a causa del limite dei due mandati lo scranno in Parlamento e il sogno di tornare a occupare la casella di un ministero, impresa che gli riuscì con le Infrastrutture all’epoca del governo Conte, perso insomma tutto il potere che aveva inspirato e poi espirato, altro che logorato: come lui stesso scrive nella didascalia della foto pubblicata sui suoi social, «non mi sono mai sentito meglio, nel corpo e nello spirito».
Certo, il richiamo della foresta della politica, di cui si occupa in altri modi e con altre forme rispetto alle liturgie di governo e Parlamento, dev’essere molto forte se è vero che persino in un post (diffusissimo) dedicato alla combo addominali-compleanno Toninelli non ha rinunciato a quel «non mollare mai» che per lui è stato tutto, compreso il titolo della sua autobiografia. E ancora: «Vi auguro di lottare sempre per i valori in cui credete».
I precedenti
Divennero virali i video dal supermercato contro il carovita e
i consigli sulle letture
A che punto sia la parabola della sua lotta politica, se esaurita del tutto come sospettano i più o a metà strada come suggerirebbero i suoi cinquant’anni, nessuno può dirlo per certo. Il pubblico dei social un po’ solidarizza, un po’ sfotte; qualcuno, ricordando i suoi trascorsi ministeriali gli scrive, «bell’infrastruttura»; qualcun altro gli suggerisce di aprirsi una pagina su OnlyFans, la piattaforma social (con tanto di abbonati) che trasforma l’estetica individuale in un’entrata fissa a fine mese che, al contrario di quelle che Toninelli portava a casa da portavoce del Movimento, non dev’essere neanche rendicontata a fine mese.
L’unica cosa certa è che muscoli e politica, esaurita la fase della Prima Repubblica in cui curare il fisico era quasi un tabù per i dirigenti di primissima fascia («Tutti quelli che mi hanno consigliato di fare sport sono morti prima di me», sempre Giulio Andreotti), c’è una corrispondenza biunivoca di tutto rispetto. Muscolare e non poco, per esempio, è tornato a essere il confronto interno al Cinque Stelle tra contiani accaniti e grillini ortodossi, a cui Toninelli assiste guardingo a distanza nell’interstizio temporale tra la sua giornata lavorativa da assicuratore e le ore trascorse in palestra. E poi c’è sempre quella strada Schwarzenegger che, almeno per adesso, sta percorrendo in senso inverso: l’originale Arnold passò dai muscoli alla guida della California, la copia Danilo dal Parlamento ai muscoli.