il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2024
A Cava Regia sul mare di Vico Equense (Napoli), un baldacchino stile Versilia viene offerto a 1.250 euro al giorno
Il parcheggio della spiaggia più cara della Campania – e tra le più care d’Italia –, il beach club Cava Regia sul mare di Vico Equense (Napoli), dove un baldacchino stile Versilia viene offerto a 1.250 euro al giorno e ti mettono un maggiordomo a disposizione, è pieno di utilitarie ricoperte di graffi e ammaccature. L’arcano è spiegato all’ingresso dalle due addette in polo bianca: “L’area di sosta è condivisa con altri stabilimenti di questa costa”. È l’unico spazio dove sembra di sentirti un bagnante comune. Ma appena vieni prelevato dalla golf car, tutto cambia. Cinque minuti di stradine ricavate tra fondi e villette private, e vieni catapultato in un lido extralusso (e semivuoto) da fare invidia ai posti più esclusivi della Sardegna: lettini e ombrelloni firmati Marinella (il re delle cravatte), idromassaggi, un lunghissimo bar, musica lounge che ti avvolge senza stonarti, cocktail serviti in bicchieri di cristallo e teli mare soffici come spugne consegnati tra sorrisi a trentadue denti.
“Extralusso? Meglio dire ‘alta gamma’”, sorride Lisa Chiavazzo, una delle manager del lido. Nei giorni scorsi al Cava Regia è stato avvistato il fresco campione d’Europa Fabian Ruiz, quattro stagioni di alto livello nel Napoli, fotografato con uno dei patron del luogo, general manager e Ceo del gruppo Gocce, Marco Cocurullo. Un quarantenne tornato una dozzina di anni fa dall’Australia per amore e con un pallino: elevare il più possibile l’offerta turistica della Costiera sorrentina e del Sud, puntando al rialzo e non al ribasso. Di qui l’idea di far nascere un luogo come questo, un unicum in una Costiera sorrentina e amalfitana intrisa di stabilimenti di livello medio e medio alto, ma senza picchi. Un sogno realizzato con la partnership della famiglia Savarese, i proprietari dell’area e delle storiche Axidie di Seiano.
Chiamatelo extralusso o alta gamma, poco cambia. Le tariffe fanno capire sin da subito a quale tipologia di cliente è destinato il Cava Regia: due baldacchini da 1.250 euro al giorno (con maggiordomo, bar e ristorante a completa disposizione), qualche altra postazione da 450 euro al giorno e qualche decina di ‘ombrelloni’ (perdonate la blasfemia) a 150+70 euro al giorno. Che poi, se ti presenti da solo, ti fanno pagare comunque ‘solo’ 70 euro e ti trattano come un principe saudita, ti portano la frutta fresca e la bottiglia d’acqua messa a raffreddare nel ghiaccio in un vassoio di rame.
Se poi col cellulare apri i Qr code dei menu food e bevande, alla fine scopri che i prezzi tutto sommato non sono quelli per i calciatori in vacanza, sono quasi abbordabili: uno spaghetto alla Nerano costa 20 euro, un tentacolo di polpo 24 euro, una cheescake di tonno 28 euro, una insalata vegetariana 14 euro. Ovviamente se puoi e vuoi spendere vieni accontentato, e se vuoi accompagnare il tuo pasto o le tue patatine con uno champagne Extra Brut Blanc de Blancs 2010 Dom Ruinart, paghi 680 euro e sei contento (non è nemmeno il più caro, un Louis Roederer Aoc Cristal del 1982 sfiora i 2.000 euro).
Puoi degustarlo, volendo, in uno dei quattro idromassaggi sparpagliati tra le due aree in cui è diviso il lido: quella alta, dove c’è il ristorante, e il waterfront, dove se ti immergi nelle acque della vasca ammiri il Vesuvio più da vicino. Acque bollenti, in questi giorni di ondate di calore, ma l’effetto relax è comunque assicurato.
Sì, ma il mare? Sorpresa: è trasparente, fresco e pulito. E non era scontato, in un’area piena di depuratori in sofferenza, un impianto è stato sostituito pochi anni fa. Ci si accede da due scalette scivolose.
Il cronista si commuove alla vista di alcuni ruderi di archeologia industriale, ben mimetizzati alle spalle del lido. Sono i resti dei macchinari, dei binari e dei vagoni coi quali una volta qui si estraeva e si trasportava la pietra calcarea della zona fino alla lavorazione nei forni. Ecco perché lo stabilimento si chiama Cava Regia. Al dunque: questo bellissimo e accogliente posto vale 1.250 euro al giorno? Vorremmo chiederlo a chi li ha pagati. Ma pare che a sette settimane dall’apertura del lido non lo abbia fatto nessuno. I baldacchini – e i maggiordomi – devono essere ancora inaugurati.