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 2024  agosto 03 Sabato calendario

Mosca, tappeti rossi per l’agente-killer La sua liberazione spacca la Germania

BERLINO – Per l’“assassino del Tiergarten”, Vladimir Putin ha srotolato giovedì sera il tappeto rosso. Il sicario del Cremlino, Vadim Krasikov, è stato accolto calorosamente dal capo del Cremlino all’aeroporto di Mosca insieme a un manipolo di spie, riciclatori e contrabbandieri russi, liberati in cambio di giornalisti, attivisti e dissidenti. E da ieri è ufficiale: l’uomo al centro dello scambio più importante dalla fine della Guerra fredda è un agente segreto. Dopo che il Cremlino ha negato sempre di conoscerlo, il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha ammesso che Krasikov «è un membro dell’Fsb».
Il 59enne col pizzetto alla Lenin è membro delle squadracce di élite “Alpha” e «ha lavorato insieme ad altri agenti della guardia presidenziale», ha puntualizzato Peskov. Dopo aver ucciso un uomo d’affari in Russia, la spia venuta dal freddo era stata arrestata nel 2019 in Germania, quasi per caso e per un altro omicidio. Un pomeriggio di agosto, nel più grande parco di Berlino, il Tiergarten, due passanti avevano scorto un uomo in un cespuglio che si stava cambiando i vestiti e si era liberato di una bici buttandola nel fiume. I due avevano chiamato la polizia che lo aveva arrestato; poco dopo, l’uomo era stato collegato a un omicidio avvenuto nel parco qualche ora prima. Krasikov aveva freddato con tre colpi di pistola alla nuca e alla schiena un dissidente georgiano-ceceno, Zelimkhan Khangoshvili. E secondo i giudici tedeschi che lo hanno condannato nel 2021, il sicario aveva agito su ordine delle autorità russe, che gli hanno fornito un passaporto falso e le risorse necessarie per l’omicidio. Ieri laFaz ha scritto dello «sconcerto» che serpeggia tra gli inquirenti per la sua scarcerazione.
Giovedì, insieme a Krasikov, Putin ha accolto altri criminali russi detenuti in Occidente, inclusa una coppia di agenti che si spacciavano per argentini, arrestati nel 2022 in Slovenia. Nei filmati dell’arrivo a Mosca si vede la madre scendere dalla scaletta dell’aereo in lacrime, preceduta dai figli e accolta da Putin con un enorme mazzo di fiori. Ma il dettaglio più incredibile è che i figli di Ludwig Gisch e Maria Rosa Mayer questi i nomi falsi adottati dalla coppia – non sapevano neanche di essere russi. Lo hanno appreso in aereo, volando verso Mosca; Putin li ha accolti con un «Buenas noches». Per il suo portavoce Peskov, un’alienazione patriottica degna di elogio: «Non sapevano neanche chi fosse Putin.
Ma è così che lavorano gli ‘Illegali’: fanno sacrifici per il loro lavoro, sono dediti alla causa». I cosiddetti “illegali” sono agenti sotto copertura e senza protezione diplomatica che lavorano in Paesi stranieri.
Intanto in Germania monta la polemica per la decisione di consegnare un criminale a Mosca. Il cancelliere Scholz ha parlato di una scelta «difficile», e i parenti del dissidente ceceno-georgiano assassinato dal sicario hanno protestato. Il settimanale Zeitsostiene inoltre che il più importante dissidente russo, Alexej Navalny, che era diventato parte del negoziato per uno swap di prigionieri poco prima del suo assassinio, lo scorso febbraio, si sarebbe potuto salvare. La sua scarcerazione sarebbe stata bloccata per mesi dalla ministra degli Esteri Baerbock, contraria allo scambio con un sicario. Una tesi confermata ieri da uno dei dissidenti russi liberati, Kara-Murza, che ha parlato di «resistenze» in Germania che avrebbero ritardato la liberazione di Navalny. Stando alla Zeit,dopo mesi di stasi, sarebbe stato un intervento della Casa Bianca a sbloccare lo stallo. Troppo tardi, per salvare Navalny.