il Giornale, 3 agosto 2024
Spinelli lascia le società al figlio
Ancora un paio di giorni e anche Aldo Spinelli, il presunto corruttore nell’inchiesta ligure che ha portato alle dimissioni Giovanni Toti, potrebbe uscire dai domiciliari a cui è sottoposto dal 7 maggio. Dopo ripetuti tentativi falliti da parte della difesa di ottenere la revoca degli arresti, ecco l’ultima mossa. Donare l’usufrutto delle quote societarie al figlio Roberto, anche lui indagato e destinatario di un’interdittiva che di fatto non gli consente di avere deleghe operative nel gruppo. Potrebbe essere questa la chiave per libertà del padre. Non solo dunque l’estromissione dalle cariche, ma anche dalla stessa società che Spinelli senior ha fondato. Ieri la Procura subito dopo aver appreso del passaggio societario ha dato parere favorevole alla scarcerazione perché i pm considerano in questo modo venute meno le esigenze cautelari. Il gip potrebbe decidere lunedì. L’84enne imprenditore della logistica del porto di Genova viene descritto come sofferente e provato dal suo legale Sandro Vaccaro. Ha potuto, in tre mesi di domiciliari, incontrare una sola volta e per un’ora di tempo suo figlio Roberto, alla presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria. Non era bastata nemmeno negli ultimi giorni la nomina dell’ex numero due del Csm, il dem David Ermini, a presidente del cda della holding Spininvest. Una scelta pensata dai legali per convincere i magistrati della distanza del patron dalle attività del gruppo e dunque dell’impossibilità di reiterare il reato. Invece per i giudici anche se Spinelli si era dimesso rimaneva socio di maggioranza e dunque in grado di ripetere le stesse condotte contestate. Spinelli è accusato di corruzione per aver finanziato con 74 mila euro – con bonifici trasparenti – i comitati elettorali di Toti, in cambio di un presunto do ut des che lui e l’ex presidente negano con forza. La Procura ha chiesto per entrambi il giudizio immediato. Nei prossimi giorni la decisione del giudice.