Corriere della Sera, 3 agosto 2024
Patrizia Nettis si è suicidata. I pm chiedono l’archiviazione
Dopo tredici mesi il caso di Patrizia Nettis, la 42enne trovata impiccata ad un lenzuolo la mattina del 29 giugno 2023 nella sua casa nel centro storico di Fasano, è chiuso. Almeno per la Procura di Brindisi. La giornalista, responsabile dell’ufficio comunicazione del Comune, sportiva praticante di nuoto e corsa, mamma di un ragazzino di 10 anni, si è suicidata. Sulle cause del suo decesso, per gli inquirenti brindisini, non ci sono dubbi né misteri: Patrizia Nettis si è tolta la vita intenzionalmente. A questa conclusione è arrivato il pm Giovanni Marino che ha presentato al gip la richiesta di archiviazione del procedimento depositando un faldone di 1.600 pagine con tutte le attività di indagine, prove forensi, riscontri, ascolto di testimoni e persone informate dei fatti, controllo delle immagini delle telecamere stradali, svolte in oltre un anno di inchiesta. «I pubblici ministeri e il gip – è l’immediata reazione di Vito Nettis, papà di Patrizia, affiancato dalla moglie Rosanna – possono decidere quello che ritengono più opportuno, ma questa indagine per noi familiari sarà sempre approssimativa, perché carente dell’autopsia e delle indagini scientifiche sui vestiti, sul lenzuolo e sul luogo dell’incidente, ambiente che non è stato preservato e analizzato in nessuna maniera». Nell’inchiesta compariva un solo indagato, un imprenditore accusato di istigazione al suicidio e stalking, mentre il politico Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano, fu ascoltato come persona informata dei fatti. Sono le due persone che, in tempi diversi, hanno avuto una storia sentimentale con la giornalista e che la sera del 28 giugno, poche ore prima che Patrizia Nettis morisse, avevano tentato di spiegarsi tra loro, ma in modo così brusco che quando la donna rientrò nella sua abitazione i vicini di casa a Fasano la sentirono gridare in piena notte: «Mi hai rovinato la vita». Poi i due uomini in chat, dall’1.30 alle 3.40 si scambiarono circa 400 messaggi pieni di espressioni sessiste e di minacce nei confronti della donna. Gli inquirenti non hanno mai accolto le istanze di riesumazione della salma chiesta dalla famiglia per procedere all’autopsia, persuasi che l’esame autoptico avrebbe potuto rivelare aspetti in grado di smentire la tesi del suicidio, alla quale la famiglia non ha mai dato credito, sia per la personalità della figlia sia perché stava preparando per i giorni successivi un’intervista a Pippo Inzaghi.
Per noi sarà sempre una indagine approsima-tiva. Sul lenzuolo e sul luogo dell’inciden-te non sono stati fatti i rilievi in maniera accurata
Adesso l’avvocato Castellaneta, al netto del periodo feriale dei tribunali, ha trenta giorni di tempo per leggere e studiare le 1.600 pagine della richiesta di archiviazione e decidere se presentare al gip opposizione al provvedimento. Il giudice dovrà decidere se archiviare o dare seguito alle indagini.