Corriere della Sera, 3 agosto 2024
A Parigi incontro (informale) tra Meloni e Macron
Dopo settimane molto complicate, il presidente francese Emmanuel Macron si sta godendo in questi giorni una «tregua olimpica» fatta di vacanze al Fort de Bregançon nel Sud della Francia, successi degli atleti francesi ai Giochi, un clima di entusiasmo collettivo che a Parigi mancava da tempo, e ieri è arrivata anche la distensione con la premier italiana Giorgia Meloni, accolta a Versailles per un incontro informale e palesemente molto cordiale.
Appena arrivata a Parigi, giovedì a Casa Italia, Meloni aveva espresso il desiderio di sostenere gli atleti azzurri, commentato il caso del match di boxe Khelif-Carini, e rispondendo a un cronista non aveva escluso la possibilità di incontrare Macron: «Siamo in contatto, lui oggi non è a Parigi, quindi dipende se tra quando lui torna e quando io riparto riusciamo a incastrarci. Se riusciamo volentieri, i nostri staff si stanno sentendo per capire gli orari».
Tra Macron in vacanza nel Sud, e Meloni solo per poche ore a Parigi, nessun incidente diplomatico se non fossero riusciti a vedersi. Ma il fatto che invece l’incontro ci sia stato indica la voglia di riprendere il filo e di riallacciare un rapporto che appariva in difficoltà, soprattutto dopo i disaccordi al G7 sotto la presidenza italiana in Puglia. In quell’occasione la Francia evocò il rammarico che la difesa dell’aborto non fosse presente nella dichiarazione finale del vertice, e Meloni aveva definito «profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7».
Se il linguaggio del corpo può dare qualche indicazione, la freddezza evidente tra i due a Borgo Egnazia appare ora dimenticata, sostituita da grandi sorrisi e complicità. Macron ieri ha lasciato la residenza presidenziale del Fort de Bregançon per venire a Parigi a seguire qualche prova olimpica, anche per cavalcare politicamente un raro momento di grazia nella società francese dopo mesi di manifestazioni, proteste, elezioni drammatiche e caos politico. Uno degli aspetti più riusciti di Parigi 2024 sono le prove organizzate in luoghi spettacolari come la scherma al Grand Palais, il tiro con l’arco agli Invalides, il beach volley sotto la Tour Eiffel, e l’equitazione alla reggia di Versailles, e proprio qui intorno alle 15 Macron in camicia e cravatta ha accolto Meloni, andandole incontro all’aperto e poi accompagnandola in una saletta preparata dall’organizzazione di Paris 2024.
Sul tavolo
Il confronto su Medio Oriente e Venezuela
Il presidente francese:
incontro «eccellente»
La premier italiana e il presidente francese hanno affrontato «i principali temi della politica europea e internazionale, a cominciare dagli ultimi sviluppi in Venezuela e Medio Oriente», ha reso noto Palazzo Chigi in una nota. I due leader «si sono incontrati e hanno parlato in modo informale», hanno aggiunto fonti dell’Eliseo precisando che nel corso del confronto sono stati discussi anche i «principali dossier bilaterali». L’ultima volta che Meloni e Macron si erano visti era stato al vertice della Comunità politica europea, nel Regno Unito, il 18 luglio scorso.
Questa volta l’incontro è stato «eccellente», «è andato davvero molto bene», ha detto poi Macron in serata, a margine dell’incontro di judo che ha visto il francese Teddy Riner vincere per la terza volta l’oro olimpico (dopo Londra 2012 e Rio 2016).
Come sempre nei rapporti tra Italia e Francia, le occasionali difficoltà di solito lasciano il passo alla profondità degli interessi comuni, per esempio sul Patto di Stabilità, ed è possibile che una migliore relazione personale possa aiutare entrambi a evitare conflitti sulle nomine dei commissari europei.
In serata la presidente del Consiglio italiana è tornata a Roma dopo una visita parigina breve e positiva. Arrivata nella notte tra mercoledì e giovedì direttamente dalla Cina, Meloni ha visitato Casa Italia, il Villaggio olimpico, incontrato gli azzurri, fatto il tifo nelle tribune, e rilanciato un rapporto personale con Emmanuel Macron che, sia pure indebolito dalle ultime elezioni «perse» (ha ammesso qualche giorno fa), resta un interlocutore importante per l’Italia in Europa.