il Fatto Quotidiano, 1 agosto 2024
L’Équipe di rosiconi
L’oro olimpico dello sciovinismo, insopportabile specialità che imperversa ai Giochi di Pariugi, va al quotidiano sportivo L’Équipe. Non ha digerito la sconfitta in extremis delle spadiste francesi al Grand Palais nella finalissima contro le azzurre. Così, le ha ignorate. A malapena citando, in una didascalia tra la seconda e la terza colonna dell’articolo di apertura a pagina 2 e 3, la stoccata inflitta da Alberta Santuccio ad Auriane Mallo-Breton, toccata al braccio sinistro nello spareggio “à mort subite”. L’unico altro riferimento, nel pezzo di spalla, è “il colpo di grazia” che ha reso ancor più inconsolabili le francesi costrette ad ascoltare “Fratelli d’Italia” durante la premiazione.
È dall’inizio di questi Giochi che il quotidiano francese snobba l’Italia. Quando Nicolò Martinenghi ha vinto con uno strepitoso rush finale i 100 metri rana (specialità in cui peraltro aveva conquistato il titolo mondiale a Budapest 2022), lo ha bellamente ignorato per dedicare una pagina intera al britannico Adam Peaty, detentore del record del mondo dei 50 e dei 100 rana, e dire che era stato battuto per due centesimi dall’inatteso Martinenghi. E Thomas Ceccon, oro nei 100 dorso (di cui detiene il primato mondiale)? Il nome solo nelle pagine dei risultati. Gli italiani sono come clandestini. Che sia un ordine di servizio imposto dall’alto? Forse Macron vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa (ieri è arrivata la detestata Giorgia Meloni in visita alla delegazione azzurra). Come quello della Senna inquinata, improvvisamente balneabile. Il triathlon si è salvato. Speriamo anche i nuotatori. Macron ha postato su X un entusiastico quanto liberatorio “Nous y sommes!”, “siamo riusciti a fare in 4 anni l’impossibile dopo 100 anni”. Stoccata ai gufatori. La Francia cumula medaglie, ma anche cyberattacchi, “ne abbiamo sventati 68”, ha detto Gabriel Attal, premier pro tempore. Però non i sabotaggi alle reti ottiche. E alle reti dei Tgv…