la Repubblica, 2 agosto 2024
Haniyeh ucciso da una bomba piazzata sotto al suo materasso due mesi fa
Non un missile né un drone, ma una bomba. Nascosta due mesi fa esattamente nella stanza dove, mercoledì, Isma’il Haniyeh ha trascorso l’ultima notte. Fino alle due del mattino era vivo, un attimo dopo un boato a nord di Teheran si è portato via per sempre il 62 enne leader dell’ufficio politico di Hamas. Questa è la sorprendente ricostruzione del New York Times che ha consultato sette diverse fonti a conoscenza diretta dei fatti (pubblici ufficiali mediorientali, tra cui due militari iraniani, e un americano), potendo così fornire una versione alternativa dell’omicidio più eccellente. Versione cheFars, l’agenzia di stampa del regime, smentisce ribadendo che si è trattato di un missile aria-terra.
In entrambi i casi per l’Iran, e il suo Corpo delle guardie della Rivoluzione islamica, l’onta di non aver saputo proteggere quell’ospite così particolare, uno degli uomini nel mirino di Israele, per giunta nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente Mahsoud Pezeshkian, è enorme. Ancor di più se troverà conferma la storia della bomba, perché piazzare un ordigno nella camera di un compound controllato dai pasdaran, usata già in passato da Haniyeh, e farlo detonare al momento giusto è un’operazione di intelligence raffinata, ben più dell’ipotizzato raid con missili lanciati da un caccia fuori dal territorio iraniano o, si è detto anche questo, da un sottomarino.
L’inchiesta del quotidiano americano parte dalle dichiarazioni, rilasciate con la garanzia dell’anonimato, di cinque ufficiali mediorientaliche sostengono che la bomba sia stata messa almeno due mesi fa nella palazzina protetta dai Guardiani della rivoluzione, all’interno del vasto complesso edilizio chiamato Neshat nel quartiere settentrionale di Teheran. L’esplosivo è stato azionato da remoto, non appena c’è stata la conferma della presenza del leader di Hamas accompagnato da un bodyguard. Entrambi sono rimasti uccisi: Haniyleh subito, la guardia del corpo dopo pochi minuti.
A comunicare il decesso alla Guida Suprema Ali Khamenei, nel cuore della notte, è stato il generale Ismail Ghaani, comandante in capo delle Forze Quds. Si presume dunque che chi ha deciso la morte del capo di Hamas (tutto lascia intendereche sia stato il Mossad, gli iraniani ne sono certi, ma non c’è stata rivendicazione ufficiale da parte del governo israeliano) si sia appoggiato alla rete dei dissidenti contrari al regime degli ayatollah che ha fornito logistica, informazioni e forse ha fisicamente portato la bomba dentro la stanza, nascondendola non si sa bene dove. Ma era di sicuro nella camera di Haniyeh, come dimostra il fatto che sullo stesso piano dormiva il leader della Jihad islamica palestinese, Ziyad al-Nakhalah, che è sopravvissuto e la sua stanza non ha subito danni ingenti. A riprova del fatto che l’obiettivo era solo e soltanto Haniyeh.
Il servizio di intelligence dello Stato ebraico, come detto, non si è assunto pubblicamente la responsabilità dell’uccisione del leader del partito islamista palestinese, ma secondo gli ufficiali mediorientali che hanno parlato col New York Times poco dopo l’esplosione a Teheran si è tenuto un briefing segreto durante il quale gli Stati Uniti e altri governi occidentali sono stati informati dei dettagli. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha sottolineato che non era al corrente del piano.
La versione dell’ordigno nascosto in camera è «un enorme imbarazzo per i Guardiani della Rivoluzione», ragionano gli ufficiali iraniani che hanno parlato col Nyt, perché quell’edificio è utilizzato per incontri di alto livello, riunioni confidenziali e per l’accoglienza di ospiti esteri. Era uno dei posti più sicuri e meglio difesi della capitale della Repubblica islamica. Le stesse fonti iraniane sostengono che per sofisticazione tattica l’operazione è equiparabile a quella che, nel 2020, ha ucciso il fisico Mohesen Fakhrizadeh, a capo del team di scienziati responsabile del programma nucleare dell’Iran. Per l’occasione, il Mossad usò un cannone robot automatico dotato di intelligenza artificiale.