Corriere della Sera, 1 agosto 2024
Intervista a Renato Calabria, il chirurgo estetico delle star
Basta guardare Brad Pitt e George Clooney che a 60 e 63 anni hanno un aspetto molto più fresco di un decennio fa. Magia dell’evoluzione della chirurgia plastica. E tra gli abbelliti dell’ultima ora ci sono anche il 49enne Bradley Cooper e il 62enne Tom Cruise, «che aveva esagerato con l’innesto di grasso e ora sta decisamente meglio». A porre la lente di ingrandimento sui ritocchi dei belli e famosi è Renato Calabria, chirurgo estetico di fama internazionale, che da 30 anni opera tra Beverly Hills, nel cosiddetto Golden Triangle, Milano e Dubai (prossimamente Miami), dove periodicamente fa tappa per dare un ritocco a imprenditori e personaggi, con mogli e mariti che spesso arrivano in studio insieme. Gli vengono attribuiti, tra gli altri, i ringiovanimenti di Flavio Briatore, Barbra Streisand, Rod Stewart e Sharon Stone.
Tshirt nera che lascia intravedere i bicipiti d’acciaio, l’inventore del «vertical face lift che evita l’effetto viso appiattito tipo tunnel nel vento», dopo aver dimesso due pazienti si concede una Cesar salad «senza crostini». Nessuno snobismo, solo uno stile di vita rigoroso e una nuova consapevolezza che lo ha portato anche a qualche ripensamento sulla ricerca di bellezza e felicità, che ora desidera condividere anche con un libro, spinto dai tantissimi follower che lo interpellano su Instagram. «A 18 anni mio padre mi mandò a imparare l’inglese da una zia che abitava a Los Angeles e mi sono innamorato della California. Così dopo la laurea in medicina a Padova, sono tornato in America dove ho fatto 8 anni di specializzazione, perché lì la pratica conta più della filosofia».
Ora a fare la vostra fortuna è anche l’«Ozempic Face».
«C’è un aumento dei lifting dell’8% dovuto alla perdita di volume con il ricorso ai farmaci per dimagrire. E crescono anche gli interventi meno invasivi quali il “Lunch Time Lift”, di cui sono pioniere».
Il lifting in pausa pranzo?
«È un piccolo intervento in anestesia locale che viene eseguito tramite una mini incisione nella basetta: è adatto alle più giovani che sono stanche di andare continuamente dal dermatologo a fare punturine; questo dura 2/3 anni».
Com’è cambiato il lavoro con l’«Instagram Face»?
«Ovviamente gli standard di bellezza cambiano. I canoni di oggi non sono più quelli degli Anni ‘80. Riflettono il poster di Kim Kardashian, magra ma non troppo, seni voluttuosi e sedere grande; ventre super piatto, un po’ di spazio tra le cosce. Per il volto, pelle sana, zigomi e labbra pronunciati, occhi molto aperti e naso definito».
Un modello unificato: Kendall Jenner che assomiglia a Emily Ratajkowski...
«La chirurgia plastica segue i trend, c’è poco da fare, l’abilità del chirurgo sta nell’applicare il suo senso estetico e far capire che bisogna stare attenti a seguire i trend perché le decostruzioni sono difficili e a volte irreversibili».
L’obiettivo? È il benessere psicofisico
La nuova filosofia non è più allungare la vita ma la salute
Che differenza c’è tra il lifting maschile e femminile?
«Nell’uomo dev’essere più naturale e la blefaroplastica è assolutamente da evitare. Un cattivo lifting si vede dai lobi appiattiti, le orecchie rigide e gli occhi a palla».
Quanto costa un lifting dai più noti chirurghi?
«Circa 50 mila euro, che possono arrivare a 100 se si aggiungono cellule staminali, occhi etc. Ma c’è chi ne chiede 200 mila, trucchetto per sembrare più bravo».
Che cos’ è la bellezza?
«Ti dà un vantaggio nella vita. Ma se ti identifichi solo con la bellezza sei destinato all’infelicità perché finisce».
E lei che cosa ha capito?
«Sono arrivato a Los Angeles ai tempi degli Eagle sul Sunset Boulevard: era tutto eccitante. Per 10 anni non ho fatto che rincorrere il successo e la fama lavorando in maniera brutale. Ma quando hai una bella casa, una bella auto ti accorgi che quel mondo non ti basta mai. Ho attraversato una specie di crisi esistenziale che mi ha portato a una dimensione più spirituale grazie anche a un libro “Il potere di adesso”».
Quale è il suo metodo anti-aging?
«Si basa su 4 cardini. Mi sono accorto che una combinazione chirurgia estetica, meditazione, esercizio e alimentazione, porta a un benessere psicofisico. Due punti sono basati su principi scientifici: il digiuno intermittente come meccanismo d’azione dell’autofagia che elimina le cellule senescenti. Altro concetto è la dieta muscolocentrica. Dopo i 50-60 anni se il muscolo si atrofizza non lo riproduci più neppure se ti sfianchi in palestra. Io uso una quarantina di pillole, tra vitamine e integratori (ride). La nuova filosofia non è più la durata della vita, ma della salute».